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Testato il sistema di difesa attiva AMAP-ADS sul Fuchs

Riferimento | Esercito | Europa |


La Bundeswehr sta attualmente testando il nuovo sistema di difesa attiva (ADS) AMAP (Advanced Modular Armored Protection) a bordo di un veicolo da trasporto corazzato Fuchs/Fox 1A8 presso il poligono WTD 41 di Treviri. Una valutazione positiva al termine della campagna di prove aprirebbe la strada all’integrazione in serie del dispositivo a bordo dei veicoli tedeschi schierati in teatro. L’integrazione riuscita sul mezzo, condotta da Rheinmetall e dalla controllata ADS GmbH (la quota rimanente è di proprietà della IBD Deisenroth), dimostra che i veicoli già in servizio possono essere modificati senza problemi per fronteggiare le minacce presenti negli attuali scenari operativi.

L’AMAP-ADS può neutralizzare attacchi sferrati nelle immediate vicinanze del veicolo in un raggio di 10/15 metri. I sensori del sistema individuano per tempo pericoli come razzi anticarro con testata a carica cava, missili anticarro, munizioni ad energia cinetica in arrivo e in una frazione di secondo vengono lanciati dei proietti verso il basso per intercettare la minaccia. La direzione dei proietti verso terra, che distruggono a 2000 m/s il bersaglio in arrivo, consente allo stesso tempo di circoscrivere l’area esposta alle contromisure minimizzando i danni collaterali.

Il concetto di protezione in esame si basa su un approccio multi-livello, in cui l’ADS funge di fatto da prima linea di difesa del veicolo. La seconda linea è costituita da soluzioni passive come corazze in materiale composito o ceramico. Quando la minaccia entra nell’area sorvegliata dai sensori di scoperta che circonda il veicolo, il sistema, una volta confermato dai calcoli l’effettivo pericolo (stimando velocità, geometria, probabile punto d’impatto della munizione), attiva i sensori elettro-ottici che identificano l’oggetto in arrivo. Se i dati forniti dai sensori di scoperta e da quelli elettro-ottici coincidono le informazioni vengono inviate alla Laser Ignition Unit (LIU) che tramite cavo a fibra ottica attiva il meccanismo di contromisure per l’area di interesse in milionesimi di secondo.

L’AMAP-ADS ha un peso che parte dai 145 kg fino ad arrivare a 600 kg a seconda della classe del mezzo, ed è possibile montarlo in 2 ore a bordo di veicoli anche leggeri come il Lince.

Schierato in campo dalle Forze Armate tedesche circa trent’anni fa, il Fuchs è stato via via aggiornato per rispondere alle nuove esigenze operative. Rheinmetall ha costantemente migliorato il livello di protezione e di efficacia in combattimento di questo veicolo ruotato a tre assi con l’aggiunta di protezioni modulari, un telaio rinforzato e rivestimenti in grado di contenere e limitare i frammenti causati dall’onda d’urto (sistema anti-spalling). L’ultima versione del Fuchs/Fox 1A8 dispone anche di ampia protezione anti-mine e IED.

Video:

Primo attacco in Libia per gli elicotteri Apache e Tiger

Riferimento | Esercito | Europa |

Gli elicotteri Apache sulla HMS Ocean
Nel quadro della missione Unified Protector, elicotteri d’attacco Apache e Tiger rispettivamente di Regno Unito e Francia hanno compiuto le prime attività operative contro le forze libiche.

In particolare gli Apache AH Mk.1 inglesi, partiti dalla nave da assalto anfibio HMS Ocean, e coordinati dal centro operativo di Poggio Renatico – sede del CAOC5 (Combined Air Operations Centre-Five) della NATO, incaricato anche del comando delle missioni aeree in Libia – hanno condotto attacchi contro installazioni radar e checkpoint militari nei dintorni di Brega, usando missili Hellfire e il cannone da 30mm. Altri obiettivi fra i quali due bunker di munizioni sono stati colpiti dai Typhoon e Tornado GR4 della RAF nei pressi del deposito centrale di Waddan, già attaccato nei giorni precedenti; gli aerei possono utilizzare per lo scopo le Enhanced Paveway III arrivate a fine maggio alla base di Gioia del Colle.



Si tratta della prima missione d’attacco per gli elicotteri Apache con partenza e ritorno su un’unità navale; solo di recente personale navigante e piloti hanno intrapreso esercitazioni preparatorie a questa missione, con il 656° Squadron del 4° Reggimento dell’Aviazione dell’Esercito inglese che ha trascorso le ultime settimane svolgendo attività di formazione intensiva sulla nave, che ora ospita anche elicotteri di supporto Early Warning Sea King. La nave era impegnata nell’esercitazione Cougar 11, ma è stata riassegnata alla missione Unified Protector.

Tigre e Gazelle sulla Tonnere

Congiuntamente a questa operazione, si è svolta a livello complementare la missione degli elicotteri Tigre del 5e Régiment d’Hélicoptères de Combat (5e RHC) dell’Aviation Légère de l’Armée de Terre (ALAT), i quali, scortati da elicotteri armati Gazelle, sono partiti dalla BPC (Bâtiment de projection et de commandement) Tonnere della Marine Nationale per colpire veicoli, edifici, attrezzature militari e forze appiedate sul campo. In totale una ventina di bersagli sono stati ingaggiati nelle due operazioni, con l’obiettivo di aumentare la pressione sulle forze fedeli a Gheddafi.



Lo scorso 1 giugno gli ambasciatori dei paesi della Nato hanno deciso di prolungare di altri tre mesi l’operazione in Libia Unified Protector, che sarebbe scaduta il prossimo 27 giugno.

La Svezia ordina 15 elicotteri Black Hawk

Riferimento | Esercito | Europa |

black hawk
L’Agenzia per le Acquisizioni Militari svedese FMV ha ordinato a Sikorsky 15 elicotteri UH-60M Black Hawk, che saranno venduti alla Svezia dal Governo americano secondo procedura Foreign Military Sales. La Svezia sarà il primo paese europeo ad impiegare quest’ultima versione dell’elicottero americano, aggiornata a livello di motori ed avionica.

Le forze armate svedesi utilizzeranno l’aereo per compiti di evacuazione medica, trasporto e missioni di ricerca e soccorso. La consegna dei primi sei esemplari è prevista entro la fine del 2011 e i restanti nove nel 2012, secondo un programma di produzione accelerata rispondente ad un requisito urgente. La Svezia, membro della International Security Assistance Force (ISAF), utilizzerà gli elicotteri in Afghanistan, come gap filler in attesa dei 13 NH90 ordinati in versione utility (più altri cinque per impieghi navali).

L’elicottero UH-60M è l’ultima versione della famiglia Black Hawk, attualmente in servizio con l’US Army, e offre disponibilità per ulteriore carico utile, maggiore autonomia, avionica digitale, controllo attivo delle vibrazioni, un miglioramento delle caratteristiche di maneggevolezza e di consapevolezza situazionale rispetto al modello precedente UH-60L.

L’elicottero Black Hawk è ben noto per la sua robustezza, flessibilità e capacità di resistenza dimostrata durante più di 9 milioni di ore di volo a partire dall’entrata in servizio del primo modello nel 1978. Circa 2.700 Black Hawk sono in servizio oggi nel mondo, con la Svezia che diventerà la 26a nazione ad operare l’elicottero, la seconda in Europa dopo l’Austria che opera i modelli UH-60L. Le forze americane impiegano varie versioni di Black Hawk in Afghanistan e Iraq totalizzando ad oggi 1.2 milioni di ore di volo.

Recentemente Sikorsky ha vinto il contratto da 3.5 miliardi di dollari (2.4 miliardi di euro) per la fornitura della prima tranche di 109 elicotteri multiruolo T-70, derivati del S-70i Black Hawk, più servizi di addestramento e manutenzione, alle forze armate e di sicurezza turche.

L’US Army getta le linee guida per il futuro della sua aviazione

Riferimento | Americhe | Esercito |

s-97 raider
L’esercito ha bisogno urgente di un nuovo piano per la sostituzione della propria flotta di elicotteri al fine di ottenere per il 2030 nuove piattaforme con caratteristiche più performanti per quanto riguarda raggio d’azione, velocità, carico utile, capacità di sopravvivenza in zona ostile e impronta logistica. E’ quanto hanno affermato i generali americani riuniti a Nashville per la conferenza Army Aviation Association of America 2011.

I leader dell’Aviazione dell’Esercito USA hanno imposto un arco temporale limite di 20 anni per il procurement di nuovi assetti, pena il decadimento repentino delle capacità di combattimento.

“Sappiamo che l’attuale flotta a un certo punto sarà obsoleta”, ha affermato il Mag. Gen. Anthony G. Crutchfield, comandante dell’ US Army Aviation Center of Excellence. La data di obsolescenza per gli Apache Longbow Block II è fissata all’anno fiscale 2040, mentre il 2035 è la data limite in corrispondenza della quale verranno ritirati i CH-47F.

“Non possiamo spostare questo paletto”, ha ribadito. “Il 2030 è il punto di non ritorno. Non voglio che i miei nipoti volino su un Apache Longbow Block LXXX; è un grande elicottero, ma abbiamo bisogno della tecnologia necessaria per portarci avanti ulteriormente nel futuro”.

Le procedure di acquisizione, ha affermato il Generale, devono garantire il rispetto della timeline, per evitare gli eventi che hanno contribuito alla cancellazione del programma Comanche nel mese di agosto 2004.
“Non possiamo permetterci di cancellare un altro programma. Non possiamo permetterci un altro Comanche”, ha specificato. “Le caratteristiche del futuro elicottero non sono compatibili con un potenziale aggiornamento della nostra flotta attuale. Abbiamo bisogno di qualcosa di nuovo”.

“Non conosciamo come sarà il campo di battaglia del domani” ha aggiunto Crutchfield, che, chiudendo il suo intervento, ha affermato: “Una cosa è certa: nel nostro futuro dobbiamo essere preparati per operazioni di sicurezza, di peace-keeping, di counter-insurgency e ad una guerra su vasta scala. Che cosa stiamo facendo, ora, per prepararci a questo futuro?”.

Il generale James D. Thurman, Comandante dell’US Army Forces Command, è intervenuto sottolineando come nel corso dei prossimi 15 anni il programma dell’esercito sia quello di costruire una forza mista di velivoli con e senza pilota ottimizzata per tutto lo spettro d’operazioni. “Questo sforzo costituisce una sfida significativa per il personale dell’Esercito e per l’industria”.

Thurman ha inoltre chiesto un sostituto del Kiowa Warrior. “I nostri aviatori e comandanti stanno facendo un lavoro eccezionale nel mantenere ed utilizzare il Kiowa Warrior”, sottolineando che alcune unità stanno utilizzando l’elicottero con una media di 100 ore di volo al mese, le quali gravano sulla cellula di ciascun velivolo. “In realtà – ha detto – tutti gli elicotteri dell’esercito stanno accumulando quattro o cinque volte la quantità desiderata di ore di volo. Abbiamo bisogno di un nuovo elicottero da ricognizione non appena riescono a svilupparlo”, ha aggiunto Thurman.

Attualmente l’US Army riceverà i primi Apache Block III il prossimo ottobre, mentre Boeing sta già pensando ad un pacchetto di aggiornamenti che potrebbero costituire lo standard Block IV, mentre per il futuro del Chinook e del Kiowa, così come dei Black Hawk, dei Viper e dei Super Huey, potrebbe prospettarsi una soluzione basata su una famiglia integrata di futuri velivoli sviluppati nell’ambito del programma Joint Multi-Role (JMR).

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