Caso A-12 Avenger II: La Corte Suprema dà ragione ai contractors
24 mag, 2011
Nel 1991 l’A-12 Avenger II, l’aereo che nei piani della Marina sarebbe dovuto diventare la nuova piattaforma stealth per attacchi in profondità in dotazione alle portaerei americane, fu cancellato dall’allora Segretario alla Difesa Dick Cheney per aumenti esponenziali dei costi, dei tempi e per la mancata aderenza ai requisiti di programma fissati.
Nel 1988 General Dynamics e McDonnell Douglas (ora Boeing) avevano firmato un contratto per lo sviluppo e la costruzione di otto velivoli di pre-serie per la Marina ad un prezzo indicativo di 4.8 miliardi di dollari. Tre anni più tardi la Marina, in concerto con il Pentagono, rescisse il contratto, imponendo alle compagnie il rimborso dei 1.35 miliardi di dollari già stanziati più gli interessi, che ora ammontano a circa 2.6 miliardi di dollari.
Le due parti hanno continuato a scambiarsi le responsabilità per decadi. Da una parte il governo americano argomentava che le società non erano in grado di produrre l’aereo come previsto dal programma, dall’altra le due società affermavano che il ritardo dello sviluppo è stato causato dal rifiuto del governo di rivelare dettagli importanti sulla tecnologia stealth, che a quel tempo godeva di requisiti di segretezza ancora più stringenti di quelli attuali. Al tempo tale tecnologia era stata collaudata dall’US Air Force con successo sull’F-117 Nighthawk e sul bombardiere B-2 Spirit.
La Corte Suprema americana ha accettato di rivedere una precedente sentenza della US Court of Federal Claims che costringeva Boeing e General Dynamics al rimborso della cifra, ribaltando di fatto il risultato.
In sostanza la Corte ha constatato che non è possibile individurare il colpevole certo fra i due attori coinvolti, dato che un’indagine in profondità per verificare la fondatezza della tesi di Boeing e General Dynamics si scontra con il divieto imposto dal Pentagono di rivelare particolari delicati che potrebbeto pregiudicare la segretezza.
Boeing, per bocca di J. Michael Luttig, Vice Presidente Esecutivo e Consigliere Generale, si dice soddisfatta della vittoria e “della decisione unanime della Corte di rovesciare la risoluzione unilaterale del contratto per il programma A-12 da parte del governo. E’ sempre stata nostra opinione che quella rescissione automatica sia stata una mossa impropria”.
L’A-12 è stato uno dei fallimenti più grandi della Difesa americana. L’aereo, progettato per sostituire l’A-6 Intruder con un assetto in grado di penetrare aree nemiche fortemente difese, non ha mai volato e non è mai entrato in produzione a dispetto di anni ed anni di sviluppo (a partire dal 1983).
La US Navy ancora oggi, a differenza dell’Aeronautica, non ha in servizio aerei stealth. La cancellazione del programma A-12 ha spinto la Marina ad un veloce ripiegamento sullo sviluppo dell’F-18 culminato nello F/A-18E/F Super Hornet, attualmente la piattaforma d’attacco standard imbarcata sulle portaerei americane.
La US Navy colmerà questo gap solo alla fine di questo decennio con l’entrata in servizio dell’F-35C Lightning II e di successive piattaforme UCAV.