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Varata la prima FREMM italiana Nave Carlo Bergamini (F590)

Riferimento | Europa | Marina |

Nave Carlo Bergamini (F590)
Presso gli stabilimenti Fincantieri di Riva Trigoso (Genova) ha avuto luogo la cerimonia del varo (simbolico, causa condizioni di vento) della prima fregata europea multi-missione (FREMM) italiana Carlo Bergamini (F590), alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Biagio Abrate, del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio di Squadra Bruno Branciforte, e dell’Amministratore Delegato di Fincantieri Giuseppe Bono.

Bono non ha potuto sottrarsi dall’evidenziare il momento critico di Fincantieri, e di tutta la cantieristica, sul punto di una difficile ristrutturazione interna dovuta al fatto che attualmente “il gruppo ha una capacità produttiva superiore a quella che la domanda può saturare”. Tuttavia il piano industriale del gruppo presentato lo scorso 23 maggio è stato ritirato il 3 giugno dopo le proteste di sindacati e forze politiche riguardo alle voci su un possibile taglio di 2.550 posti di lavoro e la chiusura di due cantieri (Castellamare di Stabia e Sestri Ponente), con il ridimensionamento del sito di Riva Trigoso per concentrare le attività a Muggiano. Rimane quindi ancora incerto il futuro industriale della società, alle prese con la crisi del comparto civile e lo stallo di quello militare.

La Madrina del Varo è stata la Signora Maria Bergamini Loedler, nipote dell’ammiraglio Carlo Bergamini, il Comandante in Capo delle Forze Navali da Battaglia che affondò con la Corazzata Roma l’8 settembre 1943, decorato con medaglia d’oro al valor militare alla memoria.

Le FREMM italiane hanno un dislocamento di circa 6.000 tonnellate, una lunghezza fuoritutto di 139 m e una velocità massima di 27 nodi grazie al sistema di propulsione ibrida CODLAG/CODLOG (combinazione di motore diesel per la propulsione elettrica, e turbina a gas). Possono accomodare fino a 145 persone e hanno un’autonomia di 11.112 km (a velocità di 15 nodi). Nave Bergamini, in configurazione GP (General Purpose), è dotata del sistema missilistico antiaereo SAAM IT (ESD) a 16 celle per missili ASTER 15 per autodifesa con radar multifunzione EMPAR di Selex Sistemi Integrati, 8 tubi di lancio per missili antinave Teseo Mk2 o antisommergibile Milas con siluro MU-90, 1 cannone Otobreda 76/62 Super Rapido con Davide e 1 cannone Oto Melara 127/64 LW Extended Range con sistema Vulcano per attacchi nell’entroterra. La nave può imbarcare 2 elicotteri NH90 oppure 1 NH90 e 1 EH-101 con sistema di movimentazione assistita.

Le navi del programma FREMM sostituiranno le fregate della classe Lupo e della classe Maestrale, costruite da Fincantieri negli anni settanta e ottanta. L’iniziativa vede la partecipazione in qualità di prime contractor per l’Italia di Orizzonte Sistemi Navali (51% Fincantieri, 49% Finmeccanica) e per la Francia di Armaris (DCNS – Thales). Questa cooperazione ha capitalizzato l’esperienza positiva del precedente programma italo-francese Orizzonte che ha portato alla realizzazione di due cacciatorpedinieri per la Marina italiana, l’Andrea Doria e il Caio Duilio.

Le Fremm nelle diverse versioni sono in grado di adempiere missioni ASW (Anti Submarine Warfare), ASUW (Anti Surface Warfare), AAW (Anti-Air Warfare) e attacco in profondità. La Marina Militare riceverà al termine delle prove in mare la prima unità Bergamini nel 2012, le altre cinque a seguire fino al 2017 in versione ASW, iniziando dalla seconda unità Carlo Margottini in fase avanzata di assemblaggio nel 2013; la costruzione delle altre quattro unità in configurazione GP resta in dubbio: la decisione dovrà essere presa entro il 2013.

Per quanto rigarda il fronte francese la prima unità, la Aquitaine, è già impegnata da due mesi nelle prove in mare. DCNS sta costruendo per la Marine Nationale 9 FREMM in versione ASW (Anti-Submarine Warfare), e due in configurazione FREDA (Frégates de Défense Aériennes), con consegne da attuarsi tra il 2012 e il 2022. Un’altra unità ASW è stata venduta al Marocco, e sarà varata a settembre e consegnata al cliente nel 2013.

Nave Carlo Bergamini (F590)

Nave Carlo Bergamini (F590)

La Marina Militare riceve il primo elicottero NH90

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La Marina Militare italiana ha ricevuto il primo dei 56 NH90 ordinati durante una cerimonia celebrata al Salone Aeronautico di Le Bourget, alle porte di Parigi, in occasione del quale il Comandante delle Forze Aeree, Contrammiraglio Paolo Treu, ha rappresentato la Marina Militare. Allo stesso hanno partecipato il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Biagio Abrate, il Segretario Generale della Difesa/DNA, Generale Claudio Debertolis, oltre ai rappresentanti della NATO e di altre autorità militari e civili, nonché alti esponenti di NH Industries, il consorzio industriale incaricato della costruzione dell’elicottero e formato da AugustaWestland, Eurocopter e Fokker.

“L’NH90 – ha dichiarato l’Ammiraglio Treu, durante il suo intervento in occasione dell’evento – rientra nel piano di rinnovamento degli aeromobili delle Forze Aeree della Marina, mirato ad assicurare l’interoperabilità della nostra Flotta con quelle delle Marine Alleate più avanzate ed a mantenere gli elevati standard richiesti dalla NATO, per continuare a garantire un contributo credibile ed efficace a sostegno della stabilità globale e della pace nel mondo”.

Il nuovo elicottero dovrà inizialmente affiancare e successivamente sostituire l’AB212 ASW, per anni pilastro portante dell’Aviazione di Marina.

Sviluppato con lo scopo di assicurare alla flotta una maggiore versatilità strategica e flessibilità operativa, e costruito con largo uso di materiali d’avanguardia e apparati tecnologici di ultima generazione, l’NH90 rappresenta un innovativo sistema d’arma tecnologicamente molto avanzato, che permetterà alla componente aerea della Marina un’ulteriore salto di qualità.

L’NH90, del peso di circa 10 tonnellate, si avvale di due motori General Electric/Fiat Avio e dispone di controlli di volo fly-by-wire; può trasportare 14 soldati equipaggiati e può essere impiegato per missioni di controllo marittimo, evacuazione di feriti, supporto anfibio e SAR (Search And Rescue), oltre che per le missioni standard ASW e ASuW.

L’utilizzo del nuovo velivolo è possibile anche a bordo di unità navali di ridotto tonnellaggio grazie a fattori quali il peso, le dimensioni, la capacità di stazionamento e spostamento in sicurezza sul ponte di volo anche in condizioni meteo avverse (mediante gancio e binari guida), il sistema di ripiegamento automatico delle pale del rotore principale e della coda che ospita il rotore anticoppia.

Questo primo NH90 sarà seguito, nei prossimi anni, da altri velivoli configurati sia nella variante navale NFH (Nato Frigate Helicopter) che nella versione tattica TTH (Tactical Transport Helicopter). La Marina ha ordinato 56 NH90, in particolare 46 NFH e 10 TTH, mentre l’Esercito Italiano 60 NH90 TTH. Un totale di 111 NH90 NFH sono stati ordinati da Italia, Francia, Norvegia, Paesi Bassi e Belgio.

Tali elicotteri si affiancheranno ai recenti EH101, anch’essi elicotteri di ultima generazione, consentendo all’Aviazione della Marina di disporre di una flotta di assetti rotanti in grado di svolgere numerose tipologie di missione: dai tradizionali compiti a supporto delle unità della Squadra Navale, ai delicati impieghi nei teatri operativi – dall’Afghanistan alla Libia – nei quali la Marina Militare è attualmente impegnata.

L’elicottero appena consegnato, l’esemplare HITN04 che la Marina Italiana ha rinominato 3-04, è stato assegnato al Quinto Gruppo Elicotteri di base a Luni Sarzana e al comando del Capitano di Fregata Fabio Livraghi, presente alla cerimonia di Le Bourget, al quale L’Ammiraglio Treu ha rivolto un sincero ringraziamento per l’impegno e la professionalità mostrate dal Gruppo che a tempo di record si è attrezzato, adeguando le infrastrutture e aggiornando le competenze del personale di volo e degli specialisti, per transitare velocemente al nuovo elicottero.

Attualmente l’NH90 ha ordini fermi per 529 esemplari da parte di 14 paesi. AgustaWestland è responsabile della produzione della trasmissione principale, degli alberi di trasmissione di coda, del sistema idraulico, del sistema automatico di controllo di volo, della rampa e della sezione di fusoliera posteriore, dell’installazione del motore T700/6E1 e del computer di bordo. Inoltre AgustaWestland è anche responsabile per l’integrazione del sistema di missione su tutti le versioni NFH. Il complesso AgustaWestland di Venezia Tessera è la nuova linea di assemblaggio finale degli NH90 ordinati dall’Italia (116 fra Esercito e Marina), Paesi Bassi (20), Norvegia (14) e Portogallo (10) per un totale di 160 elicotteri in produzione.

(MMI)

Testato il SAAM/IT sulla Cavour

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Nave Cavour
MBDA ha effettuato due lanci di prova del missile Aster 15 a bordo di nave Cavour, al fine di validare il sistema di difesa antiaerea SAAM/IT; la campagna di collaudo è stata effettuata attraverso la collaborazione fra personale della Marina Militare Italiana e dell’’industria presso il Poligono Interforze di Salto di Quirra (PISQ).

I due lanci sono stati eseguiti uno in modalità automatica, cioè sotto il solo controllo del sistema stesso, l’altro in modalità integrata, sotto il controllo del sistema di combattimento. Il tiro in modalità “autonomo” aveva l’obiettivo di provare la capacità del sistema SAAM/IT nello scoprire, identificare e intercettare una minaccia diretta contro l’unità navale costituita da un missile sea-skimmer attaccante la nave stessa. Con il tiro in modalità “integrato” si voleva invece dimostrare la capacità del sistema di combattimento di riconoscere una analoga minaccia e incaricare il sistema SAAM/IT di neutralizzarla; in questo caso la distanza d’intercetto del radio bersaglio Mirach in configurazione missile è stata inferiore ai 50 centimetri. Tutte le prove di fuoco sono perfettamente riuscite ed i missili Aster hanno eseguito le operazioni di intercettazione come previsto.

Il secondo lancio è stato particolarmente importante poiché ha coinvolto tutto il sistema di combattimento della Cavour, qualificandone le capacità integrate di intercettare, tracciare ed abbattere un bersaglio attraverso i sensori di bordo.

Antoine Bouvier, CEO di MBDA, ha dichiarato: “Il successo di questi lanci dimostra ancora una volta le capacità tecniche di MBDA”; Antonio Perfetti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di MBDA Italia e Executive Group Director Sales&Business Development del gruppo MBDA, ha altresì sottolineato che “il successo di questi lanci è un’ulteriore conferma che la nostra azienda può assicurare ai suoi clienti, domestici come internazionali, la possibilità di dispiegare pienamente le capacità operative del sistema SAAM/IT”.

Il SAAM/IT condivide gli stessi sottosistemi con la versione francese SAAM/FR, entrambi sviluppati da Eurosam (una joint venture fra MBDA e Thales), in particolare il lanciatore verticale Sylver A43 e i missili Aster 15 navali; nella variante italiana il sistema di comando e controllo AGIS è integrato con il radar multifunzione a phased array in banda G EMPAR di Selex Sistemi Integrati.

L’EMPAR è il sensore principale imbarcato sulla Cavour che ospita numerosi sensori di SELEX Sistemi Integrati, come il radar di superficie RASS, il radar per la sorveglianza RAN 40 L, l’IFF Phased Array, il PAR (Precision Approach Radar) e i sistemi FCS – Fire Control System. Ad essi si aggiungono altri sensori per la navigazione e sistemi utilizzati per lo scambio delle informazioni tra gli apparati di bordo: tutti sensori ed apparati gestiti attraverso il CMS fornito dalla società di Finmeccanica.

Il CMS, recentemente collaudato a terra con successo, è un sistema di combattimento tra i più complessi nel panorama europeo, con una elevata flessibilità di impiego operativo grazie a funzionalità come il supporto alla navigazione, la capacità di valutazione automatica della minaccia locale e di forza, la capacità di ingaggio su minacce aeree e di superficie, le funzionalità di controllo del traffico aereo e la gestione del quadro tattico, attraverso l’integrazione dei contributi forniti dai sensori di bordo e dalla componente link tattici.

Il gruppo MBDA offre una gamma di 45 sistemi missilistici e contromisure già in servizio operativo e più di 15 altri progetti in fase di sviluppo. MBDA è controllata con uguali regole di Corporate Governance da BAE Systems (37.5%), EADS (37.5%) e Finmeccanica (25%).

Validato il sistema JANUS-N a bordo delle Comandanti

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janus-nE’ stato superato con successo il collaudo dei quattro sistemi di sorveglianza Janus Navale installati a bordo dei pattugliatori Classe Comandanti della Marina Militare, di stanza presso l’Arsenale Militare di Augusta. Le unità navali di ultima generazione così concepite sono impiegate anche per il controllo dei flussi migratori nel Canale di Sicilia. A distanza di soli dieci mesi dalla firma del contratto con la Marina Militare, i sistemi, sviluppati interamente nello stabilimento SELEX Galileo di Campi Bisenzio, sono operativi.

“Alla base di questo risultato vi è sicuramente l’intenso rapporto di collaborazione instaurato negli anni con la Marina Militare Italiana. Ci auguriamo che lo JANUS-N possa essere installato su tutti i loro pattugliatori per le attività di controllo dei flussi migratori” ha dichiarato Mauro Gori, Vicepresidente Senior delle attività Electro-Optics & Naval, aggiungendo: “Il mercato navale richiede sempre di più sistemi sofisticati in grado di offrire il controllo dell’area circostante per scopi di sorveglianza e autoprotezione, sistemi per i quali SELEX Galileo vanta una forte tradizione di eccellenza”.

La Marina Militare ha apprezzato in particolare la velocità di installazione e le ottime prestazioni del sistema ed ha già acquisito la predisposizione per un quinto sistema a bordo di una unità di pattugliamento della classe “Costellazioni” .

Lo Janus Navale è un prodotto derivato dal noto Janus per applicazioni terrestri, ideato per la sorveglianza di aree sensibili, l’individuazione di veicoli e carri armati in movimento, il controllo remoto di attività umane e anti-intrusione, il rilevamento di minacce aeree. Lo Janus-N può essere impiegato per missioni di ricerca e soccorso, aiuto alla navigazione, per operazioni di controllo marittimo e anti-terrorismo. La fornitura SELEX Galileo, oltre alle teste elettro-ottiche, si compone anche di una interfaccia uomo/macchina che consente all’operatore di gestire tutte le funzionalità del Janus Navale quali la visualizzazione dello scenario, l’identificazione dei target e la registrazione delle immagini, sia di giorno che di notte, potenziando la capacità di sorveglianza dei pattugliatori e accrescendo la situational awareness complessiva. L’interfaccia consente inoltre di trasmettere le immagini, via satellite, ad una postazione remota.

(Selex Galileo)

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