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Russia: Lancio positivo del missile Sineva

Riferimento | Asia e Pacifico | Marina |

sineva missileIl sottomarino russo classe Delta IV K-84 Ekaterinburg (Progetto 667BDRM) comandato dal Capitano di primo grado Igor Stepanenko ha lanciato con successo un missile R-29RMU Sineva (upgrade dello RSM-54, designazione NATO SS-N-23 Skiff). Il lancio è stato effettuato dal sottomarino in immersione nel Mare di Barents, in una campagna di collaudo per verificare l’affidabilità delle forze nucleari strategiche navali russe. La Marina ha riferito che tutte le testate hanno raggiunto gli obiettivi prefissati nel poligono di Kura, Kamchatka, nell’estremo oriente russo.

Il missile intercontinentale di terza generazione a combustibile liquido Sineva, sviluppato dal centro di progettazione Makeyev come evoluzione dello RSM-54, appartenente alla stessa famiglia, è entrato in servizio nel 2007. Ha un peso di 40.3 tonnellate, 14.8 metri di lunghezza, e una portata nominale di 8.300 km, basata sulle prestazioni del modello da cui deriva, ma nella nuova versione ha dimostrato nel 2008 di poter raggiungere un bersaglio a 11.547 km di distanza. A differenza dello RSM-54 trasporta dieci testate nucleari indipendenti da 100 kt (invece che quattro) ed è progettato per rimanere in servizio fino al 2030. Le prestazioni sono comparabili con quelle del missile Trident II, in servizio a bordo dei sottomarini americani e inglesi, ma con un CEP meno preciso pari a 500 m.

Il Sineva equipaggia i sottomarini Delta IV della Flotta del Nord, in grado di trasportare 16 missili ciascuno, sublanciabili ad una profondità di 55 m e velocità di 5 nodi.

Il positivo sviluppo di questo missile lo mette direttamente in competizione con il concorrente di nuova generazione Bulava, il cui travagliato percorso di accettazione potrebbe far decidere alla Marina russa di puntare direttamente sul Sineva come soluzione a basso rischio.

Il Bulava ha una percentuale di successo del 57% (8 lanci riusciti su 14) e dovrà raggiungere nei successivi test la soglia del 98%. Il prossimo lancio di prova avverrà a fine 2011-inizio 2012 a bordo dello Yury Dolgoruky, della nuova classe Borei, la quale tuttavia è precisamente progettata per il lancio di questo missile. Le eventuali modifiche per integrare il Sineva sulla classe Borei sono state giudicate troppo onerose, considerata la sua maggior grandezza e peso che richiederebbero una riconsiderazione degli aspetti operativi ed una riprogettazione dei sottomarini.

Il Bulava è sviluppata dal MITT (Moscow Institute of Thermal Technology), centro di progettazione inesperto di missili sublanciabili, specializzato nei missili basati a terra Topol (SS-25 Sickle) e Topol-M (SS-27 Sickle B); i difetti di produzione e i bassi standard qualitativi dei materiali e componenti sono alla base degli scarsi risultati del Bulava nei test.

Primo volo del secondo prototipo del PAK FA

Riferimento | Aerospazio | Asia e Pacifico |


Il secondo esemplare di PAK FA, il prototipo di caccia stealth di quinta generazione sviluppato dalla Federazione Russa, ha effettuato il primo volo della durata di 44 minuti partendo dal complesso KnAAPO di Komsomolsk-na-Amur, nell’estremo oriente russo. Il pilota Sergey Bogdan ha testato stabilità e manovrabilità del velivolo, e le performance del motore, ottenendo risultati positivi.

Il primo esemplare ha completato lo scorso marzo la prima fase di test preliminari a terra e in volo per l’accettazione di componenti e sistemi presso il complesso di ricerca Sukhoi di Zhukovsky e dal 29 aprile ha totalizzato 36 sortite a sostegno del programma di sviluppo dell’aereo.

Il secondo PAK FA raggiungerà l’esemplare T-50 1 a Zhukovsky entro l’estate, dove staziona anche il T-50 KNS, la piattaforma per prove statiche completa di tutti i sistemi.

Il terzo e il quarto esemplare, equipaggiati di tutta l’avionica, compreso il radar AESA N050, inizieranno la campagna di test in volo a fine 2011-inizio 2012, con l’obiettivo di far entrare in produzione di serie e in servizio i primi velivoli già nella seconda metà di questo decennio.

Rispetto alla precedente generazione di caccia russi il PAK FA possiede caratteristiche che combinano le funzionalità di un velivolo d’attacco con uno convenzionale da superiorità aerea. Il T-50 sarà dotato di una nuova suite avionica che integrerà la funzionalità “pilota elettronico”, una sorta di intelligenza artificiale, così come un avanzato radar AESA sviluppato dall’ufficio di progettazione Tikhomirov NIIP. La nuova avionica ridurrà in modo significativo il carico di lavoro del pilota e gli permetterà di concentrarsi sul completamento della missione. I sistemi di bordo permetteranno uno scambio di dati in tempo reale non solo con i sistemi di controllo basati a terra, ma anche all’interno del gruppo di volo. L’applicazione di strutture in composito e tecnologie innovative, l’aerodinamica del velivolo, le misure applicate per diminuire la firma del motore, contribuiscono alla riduzione della RCS (radar cross section), dell’impronta ottica e infrarossi del velivolo, migliorandone l’efficacia contro bersagli aerei e a terra.

Firmato l’accordo per la vendita di due BPC Mistral alla Russia

Riferimento | Asia e Pacifico | Europa | Marina |

bpcFrancia e Russia hanno ufficialmente firmato un accordo intergovernativo di cooperazione militare il cui oggetto è la costruzione congiunta di quattro BPC (Bâtiment de projection et de commandement) classe Mistral per la Marina Russa, di cui due saranno vendute dalla Francia e le rimanenti costruite in Russia. L’accordo formale, che segue l’annuncio dato a dicembre, segna il primo grande acquisto di assetti militari occidentali da parte della Russia; il luogo della firma è stato presso i cantieri STX di Saint-Nazaire (dove avverrà la costruzione delle prime due unità), ed è stato siglato dal Ministro della Difesa francese Alain Juppé e Igor Setchine, Vice-Presidente della Federazione Russa, alla presenza del Presidente francese Nicolas Sarkozy.

Secondo l’accordo, Francia e Russia si impegnano a fornire “supporto completo alla costruzione di due BPC in Francia e due in Russia”. La loro realizzazione dovrebbe aprire “nuove prospettive di cooperazione” tra le due nazioni. Il valore della vendita delle prime due navi dovrebbe attestarsi sui 1.2 miliardi di euro, sebbene il presente accordo non fissi ancora costi e tempistiche certe, e il contratto per l’avvio della costruzione delle prime due navi debba ancora essere finalizzato. Sarkozy ha affermato che l’accordo garantirà 1.500 posti di lavoro in Francia in quattro anni.

Il team industriale sarà composto da STX Europe (parte del gruppo sud-coreano STX), DCNS e dalla russa OAO United Shipbuilding Corporation. I russi parteciperanno inizialmente al 20 per cento nella costruzione della prima unità mentre la quota di lavoro salirà al 40 per cento nella seconda, fino ad arrivare all’80 per cento per la terza e quarta unità, le quali verranno costruite presso i Cantieri dell’Ammiragliato di San Pietroburgo. Le consegne delle prime due navi sono previste entro il 2015 (la prima nel 2013).

Lunga 199 m e con un dislocamento di 21.000 t, ciascuna nave può raggiungere i 19 nodi, e ospitare un equipaggio di 160 uomini. Le capacità delle BPC di soddisfare i requisiti per l’utilizzo degli LCAC e i bisogni di flessibilità delle forze di proiezione (le navi sono abilitate al trasporto di 16 elicotteri pesanti, 2 LCAC o 4 LCM, 450 uomini o mezzi per 1/3 di un reggimento meccanizzato), unite all’avanzata strumentazione di bordo, come il sistema di gestione del campo di battaglia Senit 9, le rendono ottimali per il comando di una task force navale di proiezione.

Le prime due navi d’assalto anfibio, la Mistral e la Tonnere, sono state consegnate rispettivamente nel 2006 e nel 2007 alla Marine Nationale. La terza unità, la Dixmude, in fase di costruzione, entrerà in servizio nella marina francese nel 2012.

Varata la Rossita, nave per il trasporto dei rifiuti nucleari dei sottomarini russi

Riferimento | Asia e Pacifico | Europa | Marina |

Presso i cantieri del Muggiano, La Spezia, alla presenza del Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani e del Ministro del Commercio e dell’Industria russo Viktor Khristenko, è avvenuto il varo della Rossita (nome che simboleggia la cooperazione tra Russia e Italia), nave ideata per il trasporto del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi derivanti dallo smantellamento dei sottomarini nucleari russi dismessi.

L’unità, il cui costo è di oltre 70 milioni di euro, è stata ordinata dal governo italiano nel 2008 a Fincantieri, con fondi stanziati dal Ministero dello Sviluppo Economico, nel quadro dei più ampi accordi del 2003 fra Italia e Federazione Russa per lo smantellamento dei sottomarini nucleari radiati dalla Marina russa e per la gestione sicura dei rifiuti radioattivi e del combustibile nucleare esaurito. Il programma vede la partecipazione anche della Marina Militare Italiana.

Tali accordi, il cui valore complessivo è di 360 milioni di euro (136 dei quali già tramutati in contratti), risalgono al 2003 e hanno valenza fino al 2013; rappresentano il contributo italiano allo sforzo dei paesi del G8 per la riduzione della minaccia causata da gruppi terroristici che potrebbero far uso anche di armi nucleari e radiologiche create utilizzando il materiale depositato in siti russi non sorvegliati. Attualmente quattro unità sono state smantellate, e c’è in programma lo smantellamento di un quinto sottomarino (le sinergie italo-russe hanno permesso lo smantellamento di due sottomarini in più rispetto alla pianificazione originaria).

Il progetto, oltre alle attività di smantellamento dei sottomarini e alla realizzazione della nave per il trasporto dei relativi materiali, prevede altre tre linee di attività: il miglioramento della protezione fisica delle installazioni sensibili; il trattamento di residui radioattivi liquidi e solidi e lo stoccaggio temporaneo dei manufatti; infine, la realizzazione di contenitori in acciaio per il trasporto di combustibile irraggiato e di residui altamente radioattivi.

La nave verrà utilizzata dalla società armatrice russa Atomflot, che fa capo a Rosatom, l’ente che gestisce il complesso nucleare civile e militare russo, per trasportare il combustibile irraggiato dai diversi siti del Nord-Ovest della Russia (Penisola di Kola e Mar Bianco) al porto di Murmansk, e i rifiuti radioattivi condizionati al sito di stoccaggio interinale di Sayda Bay.

L’unità, che sarà consegnata nella primavera del 2011, sarà costruita sotto la sorveglianza del Registro navale russo nel rispetto dei più elevati standard internazionali previsti per il trasporto di contenitori per combustibile nucleare esaurito e di scorie radioattive. Quanto smantellato nelle basi navali e nei cantieri navigherà fino ai porti nei quali, a mezzo ferrovia, il materiale verrà trasferito ai siti di trattamento e stoccaggio.

La nave è stata progettata tenendo conto di criteri innovativi, come la duplicazione degli impianti all’interno delle stive di carico in modo che siano autonomi e separati dal resto dell’impiantistica, la presenza di due locali di propulsione separati tramite una paratia stagna longitudinale e l’adozione di un doppio scafo nella zona destinata al trasporto del carico. Inoltre, lo schermo di protezione delle stive e il relativo sistema di monitoraggio di tutta l’area interessata al trasporto del carico sono stati progettati nel rispetto delle più stringenti normative in materia di sicurezza nucleare.

Questa nave multifunzione sarà lunga 84 metri, larga 14, avrà un equipaggio di 23 persone, una capacità di carico di 640 tonnellate, una portata lorda di 1.620 tonnellate e potrà viaggiare alla velocità continuativa di 12 nodi. L’autonomia è di 3.000 miglia nautiche. I propulsori sono due motori diesel V1716T2MSD di Isotta Fraschini.

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