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Lanciato il secondo X-37B

Riferimento | Aerospazio | Americhe |

X-37B
E’ stato lanciato ieri alle 5:46 pm ora locale (23:46 ora italiana) il secondo Orbital Test Vehicle (OTV-2) X-37B, dimostratore tecnologico di veicolo spaziale riutilizzabile non pilotato per l’Aeronautica Militare USA, a bordo di un razzo Atlas V partito dal complesso 41 di Cape Canaveral. L’OTV è stato posizionato in orbita bassa dove eseguirà una serie di esperimenti di natura classificata sulla scia di quanto avvenuto nella prima missione, dopodichè atterrerà orizzontalmente in modo automatico sulla pista della base aerea di Vandenberg.

La prima missione era durata circa 8 mesi, da aprile a dicembre 2010, intervallo durante il quale sono stati compiuti numerosi test sui sistemi di base per collaudare la piattaforma in vista delle successive missioni, oltre che attività richieste dal Rapid Capabilities Office (RCO) dell’USAF al fine di sviluppare un adeguato piano operazionale per questo assetto.

Si prospetta una durata analoga per quest’ultima missione, che beneficierà dei risultati ottenuti nella prima (il cui unico problema noto è stato il collasso di un pneumatico all’atterraggio) per estendere la flessibilità del mezzo sia in orbita che durante la fase di rientro. Particolare attenzione sarà riposta nella valutazione del comportamento e della performance dei sistemi chiave di generazione di energia con pannello solare e della protezione termica e ambientale.

L’OTV impiega tecnologie sviluppate grazie agli investimenti compiuti nel programma X-37, iniziato nel 1999 e concluso nel 2004, da parte di US Air Force, NASA, e Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA), e dei programmi correlati X-40 e ALTV.

Il Team industriale guidato da Boeing comprende United Launch Alliance (joint venture fra Boeing e Lockheed Martin) e Astrotech. I lavori vengono eseguiti presso i siti Boeing di Huntington Beach, Seal Beach, ed El Segundo, California.

Video:

Lanciato il prototipo di veicolo spaziale OTV X-37B

Riferimento | Aerospazio | Americhe |


Boeing ha lanciato con successo l’ Orbital Test Vehicle (OTV), noto anche come X-37B, dimostratore tecnologico di veicolo spaziale riutilizzabile non pilotato per l’Aeronautica Militare USA. L’OTV è stato lanciato a bordo di un razzo Atlas V della United Launch Alliance dal complesso di lancio 41 di Cape Canaveral gestito dal 45° Space Wing dell’USAF, e posizionato in orbita bassa, dove eseguirà numerosi test riguardo navigazione e controllo, protezione termica, avionica, sistemi elettromeccanici, prima di atterrare orizzontalmente in modo automatico sulla pista della base aerea di Vandenberg, quando il comando a terra ne ordinerà il rientro.

L’OTV è un prototipo su scala ridotta (lunghezza 8.9 m, peso al decollo di 4.9 tonnellate, apertura alare di 4.5 m) progettato per il lancio verticale e la permanenza prolungata in orbita bassa (fino a 9 mesi) dove potrà effettuare sperimentazioni di nuove tecnologie di interesse per l’aeronautica ogni volta che questa ne senta l’esigenza. Fungerà anche da laboratorio spaziale per lo sviluppo a basso rischio di tecnologie da inserire nei futuri satelliti della Difesa USA.

L’X-37B è il primo veicolo riutilizzabile, dopo lo Shuttle Orbiter della NASA, con la possibilità di riportare a terra gli esperimenti compiuti nello spazio per sucessive analisi, e subire ispezioni tecniche post missione.
L’OTV impiega tecnologie sviluppate grazie agli investimenti compiuti nel programma X-37, iniziato nel 1999 e concluso nel 2004, da parte di US Air Force, NASA, e Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA), e dei programmi correlati X-40 e ALTV. Il Team industriale comprende Boeing, United Launch Alliance (joint venture fra Boeing e Lockheed Martin), e Astrotech.

La missione è coincisa con il primo lancio di un Atlas V in configurazione 501, che non richiede motori a propellente solido data la leggerezza del carico, e con il primo lancio da circa cinque anni che coinvolge una carenatura del muso del missile con diametro della classe 5 metri.

Una volta provata la capacità di essere velocemente rimesso in orbita, e la sua efficacia in termini di contributi tecnologici e costi, l’X-37B potrà passare in futuro ad uno stabile impiego operativo.

Boeing lancerà anche il terzo satellite italiano Cosmo-SkyMed

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cosmoskymed_alcatel_alenia_spazio.jpgI servizi di lancio Boeing sono stati scelti per il lancio del terzo satellite COSMO-SkyMed di Thales Alenia Space Italia, capocommessa del programma dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).

“Boeing Launch Services è lieta di supportare nuovamente una missione per conto di Thales Alenia Space, leader europeo di soluzioni satellitari”, dichiara Ken Heinly, vice president di Boeing Launch Services. “La dimostrata affidabilità dei Delta II assicurerà il successo di un progetto molto importante per l’Italia, sia dal punto di vista scientifico che commerciale e di sicurezza”.

Il Delta II di configurazione 7420-10 – che consiste di un primo stadio, quattro razzi ausiliari a propellente solido, un interstadio e un secondo stadio – lancerà in orbita il terzo satellite COSMO-SkyMed dalla base aerea californiana di Vandenberg il prossimo anno. I servizi di lancio Boeing in California forniranno il veicolo e il relativo supporto a United Launch Alliance (ULA), la joint-venture di Boeing e Lockheed Martin attiva nel settore dei lanci spaziali.

Boeing ha lanciato con successo il primo satellite COSMO-SkyMed lo scorso 7 giugno dalla base di Vandenberg e prevede di immettere in orbita il secondo satellite entro la fine dell’anno.

“Il lancio del primo satellite della costellazione COSMO-SkyMed è stato un grande successo per la nostra azienda, sia per il rispetto delle scadenze che per l’affidabilità dimostrata dal vettore Delta II”, dichiara Carlo Alberto Penazzi, amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia. “La nostra collaborazione con Boeing ci fa guardare con fiducia i prossimi lanci del secondo e del terzo dei quattro satelliti del programma”.
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Collaborazione tra satelliti: Primi scambi per il Boeing Orbital Express

Riferimento | Aerospazio | Americhe |


Durante la dimostrazione avvenuta in orbita a circa 480 km dalla Terra il Boeing Orbital Express ha effettuato un trasferimento di propellente (idrazina per un totale di 14.5 kilogrammi-massa) e di una batteria fra i 2 distinti satelliti che costituiscono il sistema, l’Autonomous Space Transport Robotic Operations (ASTRO) e il NextSat della Ball Aerospace.
Il veicolo ASTRO ha utilizzato un braccio robotico per trasferire la batteria a NextSat, prima volta in cui un satellite trasferisce hardware ad un altro.
Il sistema, che verrà sottoposto a ulteriori test per i prossimi 3 mesi al fine di provarne la funzionalità in completa autonomia, è stato lanciato l’ 8 marzo per mezzo di un razzo Atlas V della United Launch Alliance (joint venture di Boeing e Lockheed Martin) e fa parte di un progetto di ricerca guidato dal DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency).
La possibilità di rifornire, riconfigurare e riparare satelliti in orbita in modo autonomo e costo-efficace è una priorità sia a livello civile che militare, estendendola in quest’ultimo caso a un possibile e probabile impiego in funzione ASAT.

Immagini: Boeing

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