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Fallisce test di difesa missilistica

Riferimento | Aerospazio | Americhe |

La U.S. Missile Defense Agency ha reso noto il fallimento dell’ultimo test di intercettazione di un missile bersaglio per mezzo di un intercettore partito da terra. La causa è dovuta ad una cattiva performance del radar in banda X basato su piattaforma mobile nel Pacifico, uno degli elementi chiave del progetto di difesa antimissile. L’ICBM bersaglio, partito dall’ U.S. Army’s Reagan Test Site nelle Isole Marshall per simulare un attacco dalla Corea del Nord o dall’Iran, è partito regolarmente così come l’intercettore lanciato sei minuti dopo da Vandenberg, California.
Non è ancora chiaro se il Ground-Based Interceptor (GBI) abbia mancato completamento il bersaglio o sia stato ingannato dalle contromisure. Le investigazioni sono in corso.

L’intercettazione e la distruzione dell’obiettivo, che sarebbe dovuta avvenire nello spazio sopra l’Oceano Pacifico secondo principio “hit-to-kill”, per mezzo cioè, della sola energia cinetica derivante dall’impatto con l’EKV (Exoatmospheric Kill Vehicle) a bordo del GBI, si inserisce nello schema del Ground-Based Midcourse Defense System, il segmento di difesa antimissile che si propone di neutralizzare la minaccia in arrivo nella fase mediana del suo profilo di volo (circa 20 minuti la finestra utile d’ingaggio), nel caso che lo stesso abbia superato incolume i tentativi di ingaggio durante la sua fase più critica, quella di accelerazione.

Il progetto di difesa antimissile prevede una copertura stratificata contro i missili balistici diretti sul territorio degli Stati Uniti, e comprende piattaforme a terra, in mare e nello spazio utili alla loro individuazione, inseguimento e distruzione, durante la fase iniziale, di metà corsa e terminale della testata.

A regime, in caso di fallimento dei precedenti tentativi di abbattimento, nella fase terminale coincidente con il rientro in atmosfera della testata si sarebbero azionati i sistemi mobili THAAD (in grado di intercettare il missile nel momento di transizione dalla fase di metà corsa a quella finale della traiettoria, nella parte alta dell’atmosfera), Arrow (già in servizio, sviluppato congiuntamente da USA e Israele) e MEADS (programma trinazionale di Stati Uniti, Germania e Italia, che utilizzerà il missile intercettore PAC-3 MSE), quest’ultimo impiegabile non solo contro missili balistici tattici, ma anche contro missili da crociera, aerei e UAV/UCAV.

Lo scorso dicembre proprio il sistema THAAD è entrato in azione in un test nelle Hawaii, dove era prevista l’intercettazione di un missile bersaglio dispiegato in volo da un C-17, che però è fallito per la mancata accensione dei motori dell’obiettivo. L’intercettore del THAAD non è stato quindi lanciato ma il sistema ha simulato correttamente la missione.
Per l’anno corrente sono previsti almeno altri due test del sistema GMD.

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