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VIDEO: Il rientro fallito del velivolo ipersonico HTV-2

Riferimento | Aerospazio | Americhe |


La Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) ha rilasciato un video, ripreso fortunosamente da un operatore con la propria telecamera a bordo di una piattaforma oceanica, che ritrae il rientro in atmosfera del dimostratore di velivolo ipersonico HTV-2 dopo l’avaria, la cui origine è al momento sconosciuta, che ha causato l’interruzione prematura del collaudo e l’impatto calcolato del mezzo nell’Oceano Pacifico, avviato dal sistema automatico d’emergenza.


L’HTV-2 è stato lanciato l’11 agosto a bordo di un razzo Minotaur IV, che a differenza del normale utilizzo ha operato e manovrato prevalentemente all’interno dell’atmosfera; i dati raccolti indicano che il velivolo si è separato positivamente dalla propria sede nel punto programmato di rilascio alla giusta velocità e direzione dopodichè ha effettuato un volo stabile a Mach 20 sopra il Pacifico per circa 3 minuti (invece di 30), incontrando problemi proprio nella fase centrale che segna la transizione dal rilascio fino alla fase di cabrata in alta atmosfera a cui segue una planata in volo pienamente controllato; durante questa stessa fase era fallito anche il primo test dell’aprile 2010, dopo il quale erano stati presi accorgimenti tecnici come l’aggiustamento del baricentro del velivolo, la riduzione dell’angolo d’attacco e l’uso dell’RCS (Reaction Control System) per aumentare l’effetto dei flap e migliorare la stabilità durante il volo non propulso. 9 minuti dopo il rilascio si è perso ogni segnale dalla piattaforma.

I tecnici col presente test credono comunque di aver collezionato dati importanti, specie per studiare e confermare i modelli predittivi circa la transizione dal flusso laminare a quello turbolento in regime ipersonico, difficilmente replicabili a terra per velocità superiori a Mach 15, le quali richiederebbero speciali e complesse gallerie del vento.

L’Hypersonic Technology Vehicle 2 “Falcon” intende essere il banco di prova di nuovi materiali, motori, principi aerodinamici, sistemi di navigazione e controllo, e dottrine operative utilizzabili in futuro per un bombardiere di nuova concezione in grado di raggiungere ogni punto del globo in un’ora partendo dagli Stati Uniti continentali (CONUS), secondo il concetto operazionale di Conventional Prompt Global Strike. Questa funzionalità richiede un aereo che possa volare a 21.000 km/h, sganciare il carico e tornare alla base con tempistiche strettissime.

Video:

Lanciato il secondo X-37B

Riferimento | Aerospazio | Americhe |

X-37B
E’ stato lanciato ieri alle 5:46 pm ora locale (23:46 ora italiana) il secondo Orbital Test Vehicle (OTV-2) X-37B, dimostratore tecnologico di veicolo spaziale riutilizzabile non pilotato per l’Aeronautica Militare USA, a bordo di un razzo Atlas V partito dal complesso 41 di Cape Canaveral. L’OTV è stato posizionato in orbita bassa dove eseguirà una serie di esperimenti di natura classificata sulla scia di quanto avvenuto nella prima missione, dopodichè atterrerà orizzontalmente in modo automatico sulla pista della base aerea di Vandenberg.

La prima missione era durata circa 8 mesi, da aprile a dicembre 2010, intervallo durante il quale sono stati compiuti numerosi test sui sistemi di base per collaudare la piattaforma in vista delle successive missioni, oltre che attività richieste dal Rapid Capabilities Office (RCO) dell’USAF al fine di sviluppare un adeguato piano operazionale per questo assetto.

Si prospetta una durata analoga per quest’ultima missione, che beneficierà dei risultati ottenuti nella prima (il cui unico problema noto è stato il collasso di un pneumatico all’atterraggio) per estendere la flessibilità del mezzo sia in orbita che durante la fase di rientro. Particolare attenzione sarà riposta nella valutazione del comportamento e della performance dei sistemi chiave di generazione di energia con pannello solare e della protezione termica e ambientale.

L’OTV impiega tecnologie sviluppate grazie agli investimenti compiuti nel programma X-37, iniziato nel 1999 e concluso nel 2004, da parte di US Air Force, NASA, e Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA), e dei programmi correlati X-40 e ALTV.

Il Team industriale guidato da Boeing comprende United Launch Alliance (joint venture fra Boeing e Lockheed Martin) e Astrotech. I lavori vengono eseguiti presso i siti Boeing di Huntington Beach, Seal Beach, ed El Segundo, California.

Video:

Completato lo sviluppo del Nano Air Vehicle (NAV) Hummingbird

Riferimento | Americhe | Industria |


AeroVironment ha raggiunto il traguardo tecnico prefissato dal programma Nano Air Vehicle (NAV) con il primo volo di un micro dispositivo da intelligence e ricognizione ad ali battenti ispirato al colibrì, da cui prende il nome (Hummingbird). Questo nuovo UAS è di dimensioni estremamente ridotte (apertura alare di 16 centimetri e peso di 19 grammi) ed agile abbastanza per introdursi in edifici attraverso porte e finestre, o luoghi inaccessibili ai normali mezzi di osservazione a distanza, sebbene trovino spazio a bordo tutti i sistemi necessari al volo, batterie, motori, sistemi di comunicazione e videocamera.

Questo dimostratore, chiamato ‘Nano Hummingbird’, è in grado di salire e scendere verticalmente, spostarsi a destra e a sinistra, avanti e indietro in maniera rapida, ruotare in senso orario e antiorario, con il solo utilizzo delle ali come mezzo di propulsione.

“Il successo del programma NAV apre la strada ad una nuova generazione di dispositivi aerei con l’agilità e l’aspetto di piccoli uccelli”, ha detto il Direttore del programma NAV alla DARPA Dr. Todd Hylton.

Il programma è stato avviato dalla Darpa al fine di sviluppare una nuova classe di sistemi aerei in grado di svolgere missioni all’aperto o all’interno di edifici o luoghi chiusi. Impiegando tecnologie mimetiche prese in prestito dal mondo naturale, questo microvelivolo è concepito per fornire nuove capacità di ricognizione e intelligence in ambienti urbani. La ricerca, in caso la Darpa voglia proseguire lo sviluppo di questo UAS in vista di una possibile consegna ai reparti, riguarderà l’ottimizzazione aerodinamica con l’utilizzo di particolari profili alari che permetteranno di operare a bassi numeri di Reynolds (Re < 15.000), sistemi di propulsione e sostentamento efficienti in modo da aumentare autonomia e raggio d’azione, nuovi sensori di guida e navigazione in grado di operare anche in ambienti dove i segnali GPS sono degradati.

Video:

Continua lo sviluppo del Long Range Anti-Ship Missile (LRASM)

Riferimento | Americhe | Marina |


Lockheed Martin ha ricevuto due contratti per un totale di 218 milioni dollari per la fase di dimostrazione del programma della Defense Advanced Research Project Agency (DARPA) relativo al Long Range Anti-Ship Missile (LRASM), una nuova arma anti-nave lanciabile sia da navi di superficie che piattaforme aeree che nei piani dovrà far fare un salto qualitativo alla marina statunitense rendendola capace di operare al meglio anche nei futuri complessi campi di battaglia.

In particolare la versione aviolanciabile subsonica (LRASM-A), oggetto del contratto da 60.3 milioni di dollari, sfrutterà l’esperienza accumulata con il programma JASSM-ER, che fornirà la piattaforma stealth sulla quale troverà posto la comune suite di sensori fornita da BAE Systems. Il LRASM-A eseguirà due lanci in volo per l’interesse di Marina ed Aeronautica americana.

La versione supersonica per navi di superficie LRASM-B, con motore ramjet di Pratt & Whitney, utilizzerà i 157.7 milioni dollari del relativo contratto per completare la dimostrazione di quattro lanci da un Vertical Launch System (VLS), col fine di fornire una piattaforma d’attacco che bilanci le diverse esigenze di bassa osservabilità, prestazioni di velocità e raggio d’azione.

Il programma congiunto LRASM della DARPA/US Navy è stato avviato nel 2009 per offrire una nuova generazione di armi in grado di individuare e colpire obiettivi navali in aree pesantemente difese, migliorando le prestazioni limitate degli attuali missili anti-nave in termini di distanza di lancio e discriminazione del bersaglio, nonchè di resistenza alle future contromisure elettroniche avversarie.

La fase 1 del programma si è completata con i progetti preliminari delle due varianti di LRASM da parte di Lockheed Martin Missiles and Fire Control.
La fase 2 del programma continuerà lo sviluppo di entrambi missili e culminerà con una dimostrazione in volo dei prototipi in scenari tatticamente rilevanti.
In particolare durante questa fase verranno condotte una serie di prove per dimostrare la performance dei sottosistemi chiave, tra cui propulsione, sensori e software di missione, dopo le quali verrà fissato il progetto definitivo, aprendo la strada ai test di volo.

Il programma si stima che verrà completato nel 2013.

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