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Conclusa l’esercitazione Trial Imperial Hammer 2008

Riferimento | Aerospazio |


Si è conclusa l’esercitazione Trial Imperial Hammer iniziata lo scorso 29 settembre in Sardegna e finalizzata a sviluppare ed integrare le attività di intelligence antiterrorismo dei paesi NATO. All’esercitazione hanno partecipato 15 nazioni e dieci organizzazioni Nato con un totale di circa 1.300 persone coinvolte, di cui 800 italiani.

La guerra elettronica contro i terroristi è partita da Cagliari, nella parte militare dell’aeroporto di Elmas, nella base di Decimomannu, ed è arrivata nel poligono interforze di Salto di Quirra, che si articola sulle basi di Capo San Lorenzo e Perdasdefogu. L’attività di sperimentazione ha previsto ogni giorno uno scenario diverso durante il quale è stata riprodotta una minaccia di tipo terroristico.

Tra le diverse esercitazioni è stato simulato un attacco ad un convoglio con l’utilizzo di IED (Improvised Esplosive Device), e per contrastarlo sono stati provati con successo nuovi sistemi elettronici, realizzati dal Reparto di Guerra Elettronica dell’Aeronautica (RESTOGE), capaci di impedire l’attivazione dell’esplosivo.

Sono stati utilizzati anche velivoli senza pilota, come i Raven dell’Esercito Italiano, i Wasp, i Vector-P e i Maveric statunitensi, che si sono inseriti nel processo di ricognizione e distribuzione delle immagini identificando dove le “Red Force” (personale del 5° Reggimento Genio Guastatori della Brigata Sassari) nascondevano gli eventuali IED. Gli Unmanned Air Vehicle (UAV) sono stati utilizzati anche nell’attività anti-contrabbando. In questa veste ha debuttato il nuovo velivolo senza pilota dell’Aeronautica Militare, lo Strix. Si tratta di un mini-UAV, sviluppato da Alpi Aviation in collaborazione con il Centro di Eccellenza UAV dell’Aeronautica Militare, ed operato anche da personale specializzato dei Fucilieri dell’Aria e del Reparto Incursori dell’Aeronautica Militare (RIAM). L’Aeronautica ne ha acquistati tre esemplari, una stazione di controllo e una rampa di lancio.

Un’altra attività importante condotta durante le due settimane di Trial è stata quella di migliorare in modo sensibile le capacità di ricognizione delle forze dell’Alleanza in zona di operazione. L’obiettivo è di poter disporre in tempo quasi reale di immagini e riprese di ciò che accade sul terreno o in mare. Questa consapevolezza della situazione, o situation awareness, consente di migliorare le capacità operative dei militari della NATO offrendo una maggiore sicurezza ed efficacia.

Per raggiungere questo obiettivo tutto il personale operativo e i mezzi terrestri, navali ed aerei della Trial Hammer sono stati inseriti in un sistema altamente complesso di rilevazione, analisi e condivisione delle informazioni (interoperabiiltà attraverso condivisione dei dati).

Il risultato che si cerca di conseguire è quello di fornire alla NATO risposte certe sulla funzionalità di nuovi sistemi, apparati e procedure, messe in comune tra i partner della NATO. Uno degli obiettivi della Trial è infatti di limitare al minimo la perdita di vite civili durante operazioni anti-terrorismo.

L’edizione 2008 della Trial Hammer è stata presentata a settembre a Bruxelles, al quartiere generale della Nato, da Peter Flory, segretario generale aggiunto dell’Alleanza per gli investimenti di difesa, e dal colonnello Sandro Sampaoli, responsabile dell’esercitazione. In quell’occasione Mr Flory ha sottolineato come «La Trial Imperial Hammer è un ulteriore appuntamento nelle esercitazioni di intelligence Nato. La finalità è quella di fornire a comandi ed assetti il supporto di intelligence necessario a combattere il terrorismo».

La maggioranza delle esercitazioni simulate vengono svolte nell’area marittima sarda e in quote molto elevate, proprio per limitare al minimo i disagi sulla popolazione. Per lo stesso motivo, quelle terrestri si tengono in zone demaniali, recintate. L’esercitazione simulata rientra nell’ambito delle attività previste dalla Nato per la trasformazione delle sue capacità militari.

«L’opportunità di ospitare un evento come l’ edizione 2008 della Trial Imperial Hammer è insieme una responsabilità ed un’occasione per le Forze Armate italiane, ed in particolare per l’Aeronautica», ha sottolineato il generale Carmine Pollice, comandante del Comando Squadra Aerea.

Il colonnello Sandro Sampaoli, Trial Manager dell’esercitazione e comandante del Reparto di Guerra Elettronica dell’Aeronautica Militare, ha avuto la responsabilità di coordinazione: “Nel pianificare la Trial Imperial Hammer ho cercato di conseguire due obiettivi fondamentali” ha affermato il colonnello Sampaoli, “il primo è stato quello di acquisire tutte le valutazioni necessarie per svolgere un’attività efficace ed efficiente al fine di poter rendere disponibile alla NATO, e alle nazioni partecipanti, quelle valutazioni utili per la programmazione delle attività di lungo termine e per indirizzarne le scelte future nel settore della Guerra Elettronica e del C4-ISTAR. Il secondo obiettivo è stato di riuscire a sfruttare al massimo gli assetti interforze, aerei, terrestri e navali, che sono stati messi a disposizione dalle diverse nazioni, al fine di renderli al massimo interoperabili. In particolare, abbiamo studiato il flusso delle comunicazioni e la tipologia di informazioni disponibili per renderle fruibili nei tempi e nei modi del nuovo concetto di Time Sensitive Targeting (TST)”

Sampaoli ha messo in evidenza che le nuove capacità tecnologiche e di intelligence consentono di snidare e seguire i terroristi con forme non intrusive e ciò potrà fornire più sicurezza «ai nostri soldati impegnati nei vari scenari operativi e anche alle popolazioni civili».

(Aeronautica Militare)

Esercitazione in Atlantico per il Todaro

Riferimento | Europa | Marina |

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Il Todaro, sommergibile della classe U-212A, effettuerà un intenso programma addestrativo nell’Oceano Atlantico della durata di sei mesi con la Marina statunitense per affinare le procedure operative nel settore subacqueo, svolgere una serie di prove per verificare le prestazioni dei sistemi e delle apparecchiature in diversi condizioni ambientali, infine interagire con gruppi navali complessi nei diversi scenari operativi.

Una così lunga permanenza fuori aerea permetterà di acquisire importanti elementi valutativi nel settore della logistica e dell’impiego del personale.

A conclusione dell’attività il Todaro, a metà ottobre, parteciperà a New York alle celebrazioni del “Columbus Day 2008” rappresentando con la propria Bandiera Navale il nostro Paese.

Il Sommergibile “Salvatore Todaro”, costruito da Fincantieri a Muggiano (SP), è frutto di un programma di cooperazione internazionale tra Italia e Germania; la consegna è avvenuta a marzo del 2006.

Il Todaro e l’unità gemella Scirè sono battelli convenzionali di nuova generazione, caratterizzate dall’impiego di tecnologie innovative che permettono prestazioni avanzate nei settori dell’autonomia occulta, delle segnature, del sistema elettroacustico e di lancio delle armi.

In particolare, il tipo di propulsione silenziosa basata sull’impiego delle celle a combustibile, le fuel-cells in cui l’idrogeno e l’ossigeno producono energia elettrica.

Il sommergibile Todaro al comando del Capitano di Corvetta Mauro Panebianco si compone di trenta uomini d’equipaggio.

Domani il Comandante in Capo della Squadra Navale, Ammiraglio di Squadra Giuseppe Lertora, saluterà l’equipaggio in partenza.

Fonte: MMI

Conclusa l’esercitazione Spring Flag 2008

Riferimento | Aerospazio | Europa |

L’ultima giornata, dedicata alle autorità militari e civili ed ai giornalisti, ha visto l’effettuazione di una dimostrazione di uno Slow Mover Interception (SMI) con un velivolo SF-260EA del 70° Stormo di Latina e due velivoli MB-339CD del 61° Stormo di Lecce, della procedura ‘fast rope’ dei Ranger dell’Esercito Italiano da due elicotteri HH-3F del 15° Stormo di Pratica di Mare, dello sbarco di Force Protection dell’Aeronautica Militare dall’elicottero CH-47 dell’Esercito Italiano, di una Casualties Evacuation (CASEVAC) con elicotteri HH-3F e del sorvolo finale in formazione di tutti i velivoli partecipanti all’esercitazione. L’esercitazione ha visto fase di ‘deployment’ (rischieramento), dal 1° al 4 aprile, le operazioni aeree addestrative diurne dal 7 al 12 aprile e le operazioni notturne dal 14 al 16 aprile. Hanno partecipato unità appartenenti all’Aeronautica Militare, Esercito Italiano, Marina Militare, ed alle unità della NATO, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Spagna, Stati Uniti e Turchia, nonché del Ministero degli Affari Esteri e della Croce Rossa Italiana. Sono giunti anche 19 osservatori da 9 nazioni: Algeria, Brasile, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Finlandia, Giordania, India, Kuwait e Romania. Si sono accreditati oltre 120 giornalisti, fotografi e free-lance, di cui 30 delle testate straniere.
Lo scenario predisposto per l’esercitazione ha avuto la connotazione tipica delle operazioni che si svolgono al di fuori dei confini nazionali in aree di crisi. Lo scopo dell’esercitazione è stato quello di addestrare pertanto il personale a condurre operazioni aeree complesse (Composite Air Operations – COMAO) a guida italiana nel più ampio contesto di Peace Support Operations, nonché Urban Close Air Support (CAS), Combat Search and Rescue (CSAR) e Slow Movers Interception (SMI).
Per l’esercitazione si sono costituiti: un Joint Force Air Component Command (JFACC) attivato presso il COFA (Comando Operativo delle Forze Aeree), responsabile della campagna aerea sulla base delle decisioni dell’Autorità politica; un Deployable Combined Air Operations Center (DCAOC) presso Bari Palese, responsabile della traduzione degli intendimenti del JFACC in ordini di operazioni; una Deployable Operating Base (DOB) presso Decimomannu (Cagliari) per gli assetti che costituiscono il “coalition party”, responsabile della esecuzione delle operazioni aeree per il raggiungimento degli obiettivi definiti dal JFACC. Inoltre, presso l’aeroporto militare di Trapani Birgi, è stata costituita una DOB per gli assetti che costituiscono l’”Opfor party” (Forze di Opposizione).

Per il generale di squadra aerea Roberto Iacomino, Comandante del COFA, “anche quest’anno la Spring Flag si è conclusa con successo, destando grande interesse da parte dei Comandi militari delle unità impiegate, degli osservatori stranieri e della stampa nazionale ed estera. L’attività volativa è stata molto intensa ed ha permesso di testare tutte le componenti, equipaggi di volo e specialisti, impegnati in uno scenario simulato non difforme dalla realtà. La partecipazione di unità straniere e della NATO, nonché del Ministero degli Affari Esteri e della Croce Rossa, ha confermato la necessità di addestrarsi congiuntamente per condurre operazioni aeree necessarie per garantire nel mondo i processi di pace e di sviluppo democratico. Auspico che nei prossimi anni si possa avere la partecipazione di ulteriori nazioni allo scopo di rendere ancor più internazionale la principale esercitazione dell’Aeronautica Militare.”

Fonte: AMI

Spring Flag 2008: Esercitazione congiunta con il MAE

Riferimento | Aerospazio | Europa |

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Presso l’aeroporto militare di Decimomannu (Cagliari), nell’ambito della “Spring Flag 2008″, la più importante esercitazione dell’Aeronautica Militare, organizzata e gestita dal Comando Operativo delle Forze Aeree (COFA) di Poggio Renatico (Ferrara), si è svolta l’esercitazione congiunta con il Ministero degli Affari Esteri che ha visto coinvolti Funzionari dell’Unità di Crisi dello stesso Ministero e personale delle Forze Armate nell’addestramento di una operazione simulata in un’area di crisi fuori dai confini nazionali.

La simulazione consisteva nella missione di CASEVAC (Casualties Evacuation) per il recupero di quattro persone (un operatore della cooperazione internazionale, un Funzionario dell’Ambasciata e due giornalisti) che, durante una visita ad un sito identificato per la realizzazione di un progetto internazionale, erano state investite dallo scoppio di un ordigno. Su attivazione dell’Ambasciata, per il tramite dell’Unità di Crisi del Ministero degli Affari Esteri, sono intervenute le forze aeree della Coalizione con a bordo Ranger dell’Esercito e Fucilieri dell’Aria dell’Aeronautica, nonché un team medico assistito dalla Croce Rossa Italiana Infermiere Volontarie, per portare in salvo i connazionali feriti. Messa totalmente in sicurezza l’area anche con una copertura aerea composta da un elicottero HH-3F dell’Aeronautica in versione Combat SAR e da due A-129 Mangusta dell’Esercito, il team medico giunto con un altro elicottero HH-3F, dopo aver verificato la situazione sanitaria dei feriti, decideva di trasferire il più grave con un elicottero AB-212 dell’Aeronautica con a bordo un medico presso l’infermeria della vicina base aerea della Coalizione. Successivamente gli altri feriti venivano trasportati nella stessa infermeria con l’elicottero HH-3F. I tre feriti sono stati poi visitati nell’infermeria dove per uno veniva utilizzata un’apposita valigetta per il monitoraggio cardiologico in possesso del Ministero degli Affari Esteri, mentre per gli altri due un efficiente apparato di Telemedicina del Ministero della Difesa in collegamento con l’ospedale militare del Celio di Roma. A seguito di tali accertamenti medici, il ferito più grave veniva trasportato presso il citato ospedale militare con un velivolo C-130J dell’Aeronautica Militare.

Al termine di questa operazione, come addestramento per il personale chiamato a gestire situazioni di crisi comunicative, è stata simulata una conferenza stampa congiunta alla quale hanno preso parte l’Ambasciatore, il portavoce militare della Coalizione e, collegato in video conferenza dal Ministero degli Affari Esteri, il Capo dell’Unità di Crisi.

L’Aeronautica Militare e l’Unità di Crisi del Ministero degli Affari Esteri continuano nella loro opera di coordinamento e cooperazione per la tutela dei nostri connazionali. Esiste, infatti, un piano pronto ad essere attuato in ogni istante che vede coinvolta l’Aeronautica Militare e che prevede il recupero per via aerea di connazionali che, per motivi di lavoro, turismo o altro, si trovino a diretto contatto o nelle immediate vicinanze di aree di crisi che possano scaturire sia da conflitti, disordini sociali o calamità naturali. Si ricordano, tra gli altri, gli interventi tempestivamente attuati durante lo Tsunami nel 2004, l’attentato di Sharm El Sheik nel 2005, l’evacuazione dei connazionali dal Libano nel 2006 e la crisi in Costa d’Avorio nel 2007.

Fonte: AMI

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