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Lanciato il satellite da sorveglianza spaziale SBSS

Riferimento | Aerospazio | Americhe |

E’ partito dalla base di Vandenberg a bordo di un vettore Minotaur IV il satellite Space-Based Space Surveillance (SBSS), primo assetto specificatamente studiato dalla US Air force per proteggere le proprie costellazioni di satelliti militari e commerciali in orbita.

I segnali acquisiti da Boeing provenienti dall’SBSS Block 10 poco dopo il lancio indicano che il satellite funziona normalmente ed è pronto per iniziare manovre orbitali e test operativi.

Il satellite in particolare ha iniziato una sequenza automatica di azioni come il dispiegamento dei pannelli solari, il loro orientamento e altre operazioni preliminari. Per le prossime due settimane, gli operatori effettueranno controlli diagnostici della struttura portante del satellite (il bus) e del suo carico pagante. Le prove includeranno l’invio da parte di SBSS di compiti simulati di osservazione al centro di controllo a terra, il quale a sua volta invierà i comandi al satellite e raccoglierà i dati per successive analisi da parte dell’aeronautica. Il sistema SBSS dovrebbe essere pronto a svolgere la sua prima missione ed essere consegnato ufficialmente all’USAF nell’arco di 60 giorni.

SBSS migliorerà drasticamente la precisione e la reattività americana nel segmento spaziale dotando l’aeronautica di una piattaforma di osservazione in grado di rilevare e monitorare i detriti, altri satelliti o assetti potenzialmente ostili fornendo quella flessibilità necessaria per rispondere rapidamente alle nuove e mutevoli esigenze operative. Per gli USA sarà uno strumento più che mai utile anche per studiare e controllare gli sviluppi in ambito spaziale delle altre nazioni.

“SBSS rivoluzionerà la nostra capacità di trovare e inseguire oggetti che potrebbero costituire un pericolo per i nostri assetti spaziali da cui dipendiamo per la sicurezza, le comunicazioni, le previsioni meteo, e molti altri servizi essenziali”, ha detto il Colonnello J.R. Jordan, Direttore di Missione.

“Gli avversari dell’America riconoscono questa crescente dipendenza, che rende la necessità di una maggiore consapevolezza situazionale nello spazio sempre più vitale. Oggi, l’Aeronautica e il team Boeing hanno consegnato questa funzionalità avanzata alla nazione”, ha detto Craig Cooning, Vice Presidente e General Manager di Boeing Space & Intelligence Systems.

Il satellite, ideato, progettato e realizzato da Ball Aerospace, è dotato di un telescopio sospeso cardanicamente stabilizzato mediante giroscopi, e di un processore di bordo riprogrammabile fornito da Boeing; il centro di controllo a terra presso la base aerea Schriever utilizza sistemi ad architettura aperta per successivi aggiornamenti o modifiche.
Boeing è responsabile della gestione complessiva del programma, dei servizi di ingegneria, manutenzione e integrazione di sistemi, e della progettazione del centro di controllo operativo.

Il team industriale ha consegnato il sistema SBSS meno di tre anni dopo che l’Aeronautica ne ha fissato il progetto definitivo. Il lancio, programmato inizialmente per lo scorso ottobre, ha subito diversi ritardi per problemi tecnici del razzo Minotaur, con almeno tre conti alla rovescia sospesi.

Il Minotaur IV (costituito per 3 stadi dal vecchio ICBM Peacekeeper ritirato nel 2005, e il quarto aggiunto ex novo), è gestito dalla società Orbital Sciences Corporation, ed ha effettuato il suo volo inaugurale il 22 aprile trasportando il prototipo Hypersonic Technology Vehicle-2 (HTV-2) dell’agenzia DARPA. E’ stato studiato come soluzione a basso costo per lanciare carichi paganti in orbita bassa.

Collaborazione tra satelliti: Primi scambi per il Boeing Orbital Express

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Durante la dimostrazione avvenuta in orbita a circa 480 km dalla Terra il Boeing Orbital Express ha effettuato un trasferimento di propellente (idrazina per un totale di 14.5 kilogrammi-massa) e di una batteria fra i 2 distinti satelliti che costituiscono il sistema, l’Autonomous Space Transport Robotic Operations (ASTRO) e il NextSat della Ball Aerospace.
Il veicolo ASTRO ha utilizzato un braccio robotico per trasferire la batteria a NextSat, prima volta in cui un satellite trasferisce hardware ad un altro.
Il sistema, che verrà sottoposto a ulteriori test per i prossimi 3 mesi al fine di provarne la funzionalità in completa autonomia, è stato lanciato l’ 8 marzo per mezzo di un razzo Atlas V della United Launch Alliance (joint venture di Boeing e Lockheed Martin) e fa parte di un progetto di ricerca guidato dal DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency).
La possibilità di rifornire, riconfigurare e riparare satelliti in orbita in modo autonomo e costo-efficace è una priorità sia a livello civile che militare, estendendola in quest’ultimo caso a un possibile e probabile impiego in funzione ASAT.

Immagini: Boeing

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