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Prima prova di fuoco del Tomahawk sul sottomarino Astute

Riferimento | Europa | Marina |

Il primo sottomarino classe Astute della Royal Navy ha compiuto la prima prova di fuoco con il missile da crociera Tomahawk al largo del Golfo del Messico. Il test con il missile è una delle ultime tappe della campagna di prove in mare nell’Oceano Atlantico settentrionale che vede impegnata l’unità fino all’inizio della prossima primavera.

Il missile si è comportato come previsto, accellerando fino a 885 km/h prima di entrare nella fase di volo di crociera per poi colpire il bersaglio a terra situato negli USA.

Il Regno Unito resta l’unico paese, oltre agli Stati Uniti, che impiega il missile da crociera Tomahawk, lungo 5.5 metri per 1.300 kg e con un raggio d’azione di 1.600 km; oltre che in Afghanistan e in Iraq, il Tomahawk Block IV è stato impiegato dalle unità britanniche e americane di superficie e sommerse anche nelle operazioni in Libia.

HMS Astute
Con 7.400 tonnellate di dislocamento e velocità di oltre 29 nodi in immersione, 97 metri di lunghezza, 6 tubi lanciasiluri Spearfish/missili Harpoon e Tomahawk (38 munizioni trasportabili), reattore nucleare con autonomia di 25 anni, stealthness e sensoristica avanzata, la classe di sottomarini Astute è la più avanzata mai costruita per la Royal Navy.

L’HMS Astute, la prima delle sette unità programmate (con la quinta già in costruzione), è stato preso in consegna dalla Marina inglese il 27 Agosto 2010 e alla fine della campagna di prove inizierà l’attività operativa. Questa classe di sottomarini sarà in grado di svolgere oltre alle convenzionali missioni di guerra contro unità di superficie e sommerse, anche compiti di appoggio alle forze di terra, sorveglianza e raccolta dati di intelligence. Sostituirà i vecchi classe Swiftsure e Trafalgar.

Video del lancio:

Visuale del bersaglio:

Primo attacco in Libia per gli elicotteri Apache e Tiger

Riferimento | Esercito | Europa |

Gli elicotteri Apache sulla HMS Ocean
Nel quadro della missione Unified Protector, elicotteri d’attacco Apache e Tiger rispettivamente di Regno Unito e Francia hanno compiuto le prime attività operative contro le forze libiche.

In particolare gli Apache AH Mk.1 inglesi, partiti dalla nave da assalto anfibio HMS Ocean, e coordinati dal centro operativo di Poggio Renatico – sede del CAOC5 (Combined Air Operations Centre-Five) della NATO, incaricato anche del comando delle missioni aeree in Libia – hanno condotto attacchi contro installazioni radar e checkpoint militari nei dintorni di Brega, usando missili Hellfire e il cannone da 30mm. Altri obiettivi fra i quali due bunker di munizioni sono stati colpiti dai Typhoon e Tornado GR4 della RAF nei pressi del deposito centrale di Waddan, già attaccato nei giorni precedenti; gli aerei possono utilizzare per lo scopo le Enhanced Paveway III arrivate a fine maggio alla base di Gioia del Colle.



Si tratta della prima missione d’attacco per gli elicotteri Apache con partenza e ritorno su un’unità navale; solo di recente personale navigante e piloti hanno intrapreso esercitazioni preparatorie a questa missione, con il 656° Squadron del 4° Reggimento dell’Aviazione dell’Esercito inglese che ha trascorso le ultime settimane svolgendo attività di formazione intensiva sulla nave, che ora ospita anche elicotteri di supporto Early Warning Sea King. La nave era impegnata nell’esercitazione Cougar 11, ma è stata riassegnata alla missione Unified Protector.

Tigre e Gazelle sulla Tonnere

Congiuntamente a questa operazione, si è svolta a livello complementare la missione degli elicotteri Tigre del 5e Régiment d’Hélicoptères de Combat (5e RHC) dell’Aviation Légère de l’Armée de Terre (ALAT), i quali, scortati da elicotteri armati Gazelle, sono partiti dalla BPC (Bâtiment de projection et de commandement) Tonnere della Marine Nationale per colpire veicoli, edifici, attrezzature militari e forze appiedate sul campo. In totale una ventina di bersagli sono stati ingaggiati nelle due operazioni, con l’obiettivo di aumentare la pressione sulle forze fedeli a Gheddafi.



Lo scorso 1 giugno gli ambasciatori dei paesi della Nato hanno deciso di prolungare di altri tre mesi l’operazione in Libia Unified Protector, che sarebbe scaduta il prossimo 27 giugno.

Esercitazioni in mare per l’Apache

Riferimento | Europa | Marina |

apache
Durante la campagna Cougar 11, una lunga serie di esercitazioni in corso nel Mediterraneo e in Medio Oriente, un Apache AH Mk.1 dell’Esercito britannico, partito dalla nave da assalto anfibio HMS Ocean al largo di Gibilterra, ha sparato con successo per la prima volta un missile Hellfire contro un bersaglio marittimo.
In totale sono stati sparati nove missili, e 550 colpi con il cannone da 30 mm, raggiungendo un tasso di successo contro il bersaglio del 100%.

Attualmente dispiegato a bordo della HMS Ocean, la più grande nave da guerra della Royal Navy attualmente in servizio, il 656° Squadron del 4° Reggimento dell’Aviazione dell’Esercito inglese ha trascorso le ultime settimane svolgendo attività di formazione intensiva, che gli consentiranno di operare con efficacia sia di giorno che di notte in ambiente marittimo.

Il Maggiore Mike Neville, che comanda il 656° Squadron, recentemente impegnato in Afghanistan, ha affermato: “Oggi abbiamo dimostrato che l’Apache può operare in maniera efficace da una nave della Royal Navy, trasportando le munizioni stivate a bordo, portando a termine la missione per poi ritornare a bordo della nave per essere rifornito. Ancora una volta il 656° Squadron è all’avanguardia nello sviluppo delle capacità di questo elicottero d’attacco. Ora siamo sulla buona strada per dimostrare la capacità d’attacco marittimo in scenari complessi”.

Il risultato acquisito è un passo significativo nel processo di integrazione degli Apache nell’ambiente marittimo, sia in termini di procedure operative che di comprensione degli aspetti peculiari di questo nuovo scenario da parte del personale dell’Esercito, ed un passo molto importante nello sviluppo delle capacità anfibie del Regno Unito, che privo ora degli Harrier, deve quindi rimodulare le proprie capacità di proiezione di forza dal mare con gli assetti attualmente a disposizione.

Oltre che per contrastare minacce come piccole imbarcazioni veloci ed effettuare sorveglianza armata, impiego per cui è maggiormente adatto l’AW159 Lynx Wildcat, l’Apache potrà fornire valido supporto come appoggio alle forze da sbarco partendo dal mare, impiego simile a quello dell’AH-1Z Viper dell’USMC.

Unite le due prime sezioni dello scafo della HMS Queen Elizabeth

Riferimento | Europa | Marina |


Presso i cantieri BAE Systems di Govan è avvenuta l’unione delle prime due sezioni centrali di quello che sarà lo scafo della nuova portaerei inglese da 65.000 tonnellate HMS Queen Elizabeth.

Il processo di trasporto in sede ha coinvolto una squadra di 20 dipendenti che controllavano a distanza la piattaforma mobile sopra la quale era alloggiata la sezione; i 100 metri che separavano i due blocchi da 1.221 tonnellate ciascuno sono stati coperti in un’ora. La sezione dello scafo in arrivo è stata poi allineata con precisione alla prima che l’attendeva già all’interno del capannone.

In particolare le due sezioni coinvolte costituiscono il Lower Block 03, la parte centrale dello scafo che arriva fino al ponte hangar. Gli operai continueranno ora l’allestimento del blocco, che al termine dei lavori peserà più di 9.300 tonnellate e misurerà 23 metri in altezza, 63 metri in lunghezza e 40 metri in larghezza. La fase successiva vedrà la spedizione del blocco a Rosyth nella seconda parte dell’anno, sito dove la HMS Queen Elizabeth sarà assemblata in bacino di carenaggio.

Come membro del consorzio Aircraft Carrier Alliance, BAE Systems sta lavorando in collaborazione con Babcock, Thales e il Ministero della Difesa britannico in questo enorme progetto che sta rapidamente guadagnando slancio e impiega al momento oltre 8.000 persone in tutta cantieri navali di Glasgow (Scotstoun e Govan), Portsmouth, Appledore, Rosyth, Merseyside e Newcastle, con altre migliaia in tutta la catena di subfornitori dell’indotto.

BAE Systems sta lavorando anche sulla sezione principale di poppa presso questo cantiere sul fiume Clyde, la sezione più grande e complessa della nave, i cui sotto-blocchi anteriore e inferiore sono in costruzione presso le varie strutture nell’area di Portsmouth, così come l’integrazione e il collaudo del sistema di missione e di quelli di comunicazione, e del radar ARTISAN 3D. BAE Systems inizierà i lavori di costruzione delle due isole, che ospitano le strutture di controllo del ponte e del traffico, verso la fine dell’anno.
Babcock ha già consegnato le prime sezioni di prua mentre Thales UK è al lavoro sul sistema di propulsione.


Il progetto della nuova portaerei HMS Queen Elizabeth è stato recentemente aggiornato con l’aggiunta di catapulte e cavi d’arresto, per renderla interoperabile con gli aerei francesi ed americani. La modifica comporterà uno slittamento dell’entrata in servizio della nave di circa tre anni, prevista ora per il 2020, data in cui saranno disponibili gli F-35C che costituiranno il principale assetto offensivo della nave.

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