Primo attacco in Libia per gli elicotteri Apache e Tiger
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Nel quadro della missione Unified Protector, elicotteri d’attacco Apache e Tiger rispettivamente di Regno Unito e Francia hanno compiuto le prime attività operative contro le forze libiche.
In particolare gli Apache AH Mk.1 inglesi, partiti dalla nave da assalto anfibio HMS Ocean, e coordinati dal centro operativo di Poggio Renatico – sede del CAOC5 (Combined Air Operations Centre-Five) della NATO, incaricato anche del comando delle missioni aeree in Libia – hanno condotto attacchi contro installazioni radar e checkpoint militari nei dintorni di Brega, usando missili Hellfire e il cannone da 30mm. Altri obiettivi fra i quali due bunker di munizioni sono stati colpiti dai Typhoon e Tornado GR4 della RAF nei pressi del deposito centrale di Waddan, già attaccato nei giorni precedenti; gli aerei possono utilizzare per lo scopo le Enhanced Paveway III arrivate a fine maggio alla base di Gioia del Colle.
Si tratta della prima missione d’attacco per gli elicotteri Apache con partenza e ritorno su un’unità navale; solo di recente personale navigante e piloti hanno intrapreso esercitazioni preparatorie a questa missione, con il 656° Squadron del 4° Reggimento dell’Aviazione dell’Esercito inglese che ha trascorso le ultime settimane svolgendo attività di formazione intensiva sulla nave, che ora ospita anche elicotteri di supporto Early Warning Sea King. La nave era impegnata nell’esercitazione Cougar 11, ma è stata riassegnata alla missione Unified Protector.
Congiuntamente a questa operazione, si è svolta a livello complementare la missione degli elicotteri Tigre del 5e Régiment d’Hélicoptères de Combat (5e RHC) dell’Aviation Légère de l’Armée de Terre (ALAT), i quali, scortati da elicotteri armati Gazelle, sono partiti dalla BPC (Bâtiment de projection et de commandement) Tonnere della Marine Nationale per colpire veicoli, edifici, attrezzature militari e forze appiedate sul campo. In totale una ventina di bersagli sono stati ingaggiati nelle due operazioni, con l’obiettivo di aumentare la pressione sulle forze fedeli a Gheddafi.
Lo scorso 1 giugno gli ambasciatori dei paesi della Nato hanno deciso di prolungare di altri tre mesi l’operazione in Libia Unified Protector, che sarebbe scaduta il prossimo 27 giugno.