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Contratti per 120 mln di euro a Selex Sistemi Integrati

Riferimento | Esercito | Europa |

SELEX Sistemi Integrati, una società di Finmeccanica, si è aggiudicata diversi contratti con il Ministero della Difesa italiano e con l’agenzia NATO NAHEMA (NATO Helicopter Management Agency) per un valore complessivo di circa 120 milioni di euro.

Il primo contratto stipulato con il Ministero della Difesa italiano riguarda il potenziamento del livello di protezione delle basi operative (FOB) e delle basi di supporto (FSB) italiane che operano in Afghanistan. SELEX Sistemi Integrati, in qualità di mandataria di un raggruppamento temporaneo di imprese, fornirà sistemi integrati di sorveglianza che includono il radar “man-portable” Lyra 10 dell’azienda e diversi sensori elettro-ottici di SELEX Galileo. La fornitura prevede anche la creazione di posti comando e di guardia per la gestione dei sistemi, sistemi di sorveglianza per i sedimi aeroportuali, sistemi integrati di telecamere per la video sorveglianza interna degli ingressi, sistemi robotizzati in versione “combat” di Oto Melara per la protezione delle basi, sistemi acustici di SELEX Galileo per la localizzazione delle sorgenti di fuoco. SELEX Sistemi Integrati sarà inoltre responsabile del trasporto ed installazione in loco, nonché dell’integrazione e della gestione di tutti i sistemi.

Il secondo contratto, siglato sempre con il Ministero della Difesa italiano, riguarda il potenziamento di alcune funzionalità operative del sistema di comando e controllo sviluppato da SELEX Sistemi Integrati per l’Esercito Italiano (il SIACCON2) e della infrastruttura connettiva (mission network) attualmente utilizzata in Afghanistan dalle Forze Armate Italiane, per consentire loro di operare con maggiore efficacia ed interoperabilità nell’ambito della complessa missione multinazionale in corso nel Paese.

Il SIACCON2, per la prima volta installato in Afghanistan, aumenterà l’efficacia della azioni di contrasto alla guerra asimmetrica nell’ambito di missioni multinazionali, anche grazie alla capacità di essere federato alle reti NATO e dei Paesi dell’Alleanza Atlantica, garantendo l’interoperabilità anche con le piattaforme mobili. La fornitura concordata consentirà di assicurare rapidità di dispiegamento di uomini e mezzi, una facile trasportabilità dei sistemi e un più semplice utilizzo del sistema stesso, anche in condizioni ambientali avverse. E’ previsto anche l’impiego di un sito nazionale per le attività di addestramento del personale e di supporto da remoto, nonché l’implementazione di quanto necessario per completare l’infrastruttura di connessione, sia in Afghanistan sia in Italia.

Ulteriori contratti sono stati firmati da SELEX Sistemi Integrati con il Ministero della Difesa italiano per la manutenzione del Sistema Informativo Gestionale dell’Esercito (SIGE) e per lo sviluppo di nuove prestazioni e funzionalità del sistema, a vantaggio di tutte le Forze Armate italiane. I nuovi servizi prevedono anche una evoluzione net-centrica dell’architettura, che consentirà la condivisione in rete dei dati, nel rispetto dei livelli di autorizzazione previsti.

Infine, la società di Finmeccanica ha sottoscritto, su mandato del Ministero della Difesa italiano, un contratto con l’agenzia della NATO NAHEMA per la fornitura sia di un nuovo sistema di pianificazione della missione per l’elicottero da combattimento A129 sia di aggiornamenti tecnologici dei sistemi di pianificazione di missione installati sull’elicottero da trasporto tattico NH90. I due sistemi di pianificazione di missione, installati sui velivoli in dotazione all’Esercito Italiano, consentiranno di gestire i programmi di volo in maniera tecnologicamente più avanzata e più efficace. La fornitura, che verrà realizzata in tempi brevi, sarà completata da servizi di supporto logistico.

(Selex SI)

Completato lo sviluppo del radar BUR

Riferimento | Esercito | Europa |

BodenUberwachungsRadar
Cassidian, la divisione difesa e sicurezza di EADS, ha completato lo sviluppo del radar di sorveglianza del campo di battaglia BÜR (abbreviazione di BodenUberwachungsRadar) destinato all’utilizzo da parte delle Forze Armate tedesche a bordo del veicolo corazzato DINGO 2 prodotto dalla Krauss-Maffei Wegmann.

Dotato di tecnologia AESA (Active Electronically Scanned Array), questo radar di sorveglianza a terra è in grado di monitorare i movimenti al suolo o sull’acqua con grande precisione, potendo tracciare più elementi contemporaneamente in modo da raggiungere un livello maggiore di efficienza e affidabilità rispetto ai radar convenzionali a scansione meccanica. Le prestazioni del radar sono in gran parte dovute al gran numero di moduli T/R in materiale speciale installati, in grado di lavorare anche in onde corte.

Dopo essere stato accettato dall’Agenzia federale tedesca per le acquisizioni militari BWB e aver subito una verifica supplementare da parte dell’Esercito, il radar mobile terrestre è in servizio con due esemplari di pre-serie e relativi kit di supporto. Il completamento del programma di sviluppo apre la strada alla formalizzazione dell’ordine programmato di 48 sistemi BUR.

“Il sistema BUR rappresenta un salto di qualità nel campo della sorveglianza del campo di battaglia”, ha spiegato il Dr. Elmar Compans, Responsabile dell’unità Sensors & Electronic Warfare di Cassidian. “Con questo radar l’esercito tedesco può colmare una lacuna nelle sue capacità di raccolta sul campo di informazioni di intelligence e di ricognizione, aumentando quindi in modo significativo le prestazioni e la protezione dei suoi soldati”.

Germania: Test positivo per il sistema WABEP

Riferimento | Esercito | Europa |


Rheinmetall e il suo partner industriale Israel Aerospace Industries (IAI) hanno testato con successo il nuovo sistema da ricognizione a attacco dell’Esercito tedesco, denominato WABEP.

Attualmente in fase di sviluppo, WABEP (che sta per “Wirksystem zur abstandsfähigen Bekämpfung von Einzel-und Punktzielen” o “Sistema d’Arma per l’Ingaggio a distanza di Obiettivi Individuali e di Punto”) è costituito dallo UAV da ricognizione di Rheinmetall KZO e dal drone d’attacco di IAI Harop, una munizione in grado di sostare in volo nell’area di interesse e dirigersi al momento giusto sul bersaglio assegnatogli.

Il test eseguito segna il completamento delle prove da parte del costruttore. Il passo successivo, già in essere, consiste in una fase dimostrativa con la partecipazione diretta del Deutsches Heer.

kzo
Durante i precedenti voli di prova il drone d’attacco Harop e lo UAV KZO (Kleinfluggerät Zielortung), utilizzato per l’assegnazione del bersaglio, hanno operato in rete, affidandosi per la trasmissione dei dati a sistemi di comunicazione installati a bordo di un bimotore DA42 OPALE (Optional Piloted Aircraft Long Endurance), che in futuro saranno integrati a bordo del KZO.

L’Harop, originariamente concepito per missioni di soppressione delle difese aeree nemiche (SEAD), con guida autonoma o assistita dall’operatore, è capace di restare a lungo in volo in attesa di trovare il bersaglio, e verrà utilizzato contro obiettivi di alto valore con tempistiche d’attacco ridotte, senza mettere in pericolo di scoperta la piattaforma di sorveglianza KZO, la quale potrà inviare il segnale per interrompere la missione di attacco poco prima dell’impatto.

Lo scambio dei dati tattici fra le due stazioni di controllo a terra e i droni Harop e KZO è stato collaudato positivamente in simulazioni che hanno preso in considerazione diversi scenari operativi. Il KZO ha rilevato e identificato un gran numero di punti di riferimento fra impianti e infrastrutture, così come obiettivi fissi e in movimento, trasmettendo i dati utili via Opale all’Harop in base ai quali ha raggiunto il bersaglio.

In linea con i futuri protocolli operativi “man-in-the-loop”, l’autorizzazione definitiva alla distruzione del bersaglio è arrivata dopo il completamento della procedura di verifica dell’obiettivo condotta da entrambe le stazioni di controllo a terra.

Presentato lo UAS VTOL Shrike

Riferimento | Americhe | Esercito |


AeroVironment ha presentato lo Shrike, l’ultimo arrivato nel settore dei sistemi aerei a controllo remoto della società californiana, caratterizzato per essere portabile, furtivo, e capace di decollare e atterrare verticalmente.

Lo Shrike è il risultato del programma cominciato nell’agosto del 2008 con la ricezione del relativo contratto dalla DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) teso a sviluppare un sistema senza pilota piccolo e leggero in grado di fornire innovative capacità di sorveglianza e intelligence per l’US Army, non ottenibili dalle piattaforme UAS (unmanned aircraft system) attualmente operative.

“Non solo lo Shrike può librarsi a punto fisso per più di 40 minuti con a bordo una videocamera ad alta risoluzione, ma può anche trasmettere diverse ore di video in diretta come un sensore remoto fissato sulla zona di interesse”, ha detto Tom Herring, Vice Presidente Senior e General Manager della divisione UAS di AeroVironment.

Herring ha affermato che lo UAS Shrike offre le stesse immagini di qualità superiore, l’autonomia e la protezione dei dati raccolti che è possibile trovare in tutti i piccoli sistemi aerei senza pilota offerti da AeroVironment come il Raven, lo Wasp e il Puma. Silenzioso abbastanza da non venire rilevato facilmente, lo Shrike pesa circa 2.2 kg ed è abbastanza piccolo da stare in uno zaino. Per il suo controllo è possibile utilizzare lo stesso Ground Control System comune a tutti i velivoli UAS di AV.

Tra gli acquirenti internazionali dei prodotti AeroVironment vi sono le forze armate di Danimarca, Paesi Bassi, Spagna, Francia, Italia, Norvegia, Repubblica Ceca, Thailandia e Australia.

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