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Consegnato alla Marina francese il pattugliatore L’Adroit

Riferimento | Europa | Marina |


Con una cerimonia presso i cantieri di Lorient, DCNS ha ufficialmente messo a disposizione della Marine Nationale, a meno di due anni dall’inizio della costruzione, il pattugliatore d’altura L’Adroit, tipo OPV (Offshore Patrol Vessel) della famiglia Gowind.

Secondo l’accordo firmato nel mese di ottobre 2010 presso il salone Euronaval fra il Ministero della Difesa francese e DCNS, quest’ultima, secondo il principio del reciproco vantaggio, renderà disponibile il suo pattugliatore, finanziato con fondi propri, alla Marine Nationale per tre anni con lo scopo di ottenere una certificazione operativa utilizzabile sul mercato interno ed estero. La Marina dal canto suo potrà impiegare la nuova nave in operazioni reali nelle classiche missioni di sorveglianza marittima, maturando esperienza in mare su questo nuovo tipo di unità.

La nave sarà sotto il comando del capitano Loïc Guyot e rimane di proprietà di DCNS.

Nel corso dei prossimi tre anni, la Marina francese testerà la nuova nave e i suoi sistemi ed equipaggiamenti: UAV, rampe di lancio per i gommoni delle forze speciali, il ponte panoramico con installato sopra il singolo albero per ottenere una visibilità a 360 gradi, i sistemi optronici, quelli di comunicazione, gestione e di controllo. Con due separati equipaggi della Marina francese che ruoteranno ogni quattro mesi, L’Adroit offrirà un elevato livello di disponibilità in mare, 220 giorni l’anno spendibili in missioni operative come la sorveglianza anti-pirateria, anti-terrorismo, controllo delle aree di pesca e delle piattaforme petrolifere, interdizione ai traffici di droga, protezione ambientale, assistenza umanitaria, ricerca e salvataggio in mare, sicurezza marittima.

La nave è il prototipo della versione entry-level della famiglia Gowind (denominata Sovereignity Enforcer), con 1.500 tonnellate di dislocamento, una lunghezza complessiva di 87 metri, velocità massima di 21 nodi e un’autonomia in acque blu di tre settimane, o 15.000 km; per operare ha bisogno di un equipaggio ridotto di 30 persone con possibilità di ospitarne a bordo altre 30.

Primo lancio sottomarino dello Scalp Naval

Riferimento | Europa | Marina |

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Sotto la direzione della Direction Générale de l’Armement francese è avvenuto il primo lancio sottomarino del missile da crociera SCALP Naval, partito da una piattaforma di prova sommersa presso l’isola Île du Levant, al largo della Costa Azzurra. Gli obiettivi di validazione delle fasi di partenza, uscita dall’acqua, separazione del contenitore protettivo e passaggio al volo di crociera sono stati raggiunti.

Il 28 maggio 2010, MBDA ha eseguito con successo il primo lancio di prova del missile da un lanciatore verticale Sylver A70, mentre a settembre sono avvenute le prove generali di accensione del missile in ambiente sottomarino, realizzate in Norvegia.

Lo SCALP Naval è sviluppato in due configurazioni per soddisfare le esigenze della Marina francese espresse nel programma Missile de Croisière Naval (MdCN). La prima configurazione consentirà il lancio verticale da navi di superficie, in particolare a bordo delle FREMM francesi a partire dal 2013. La seconda configurazione è una versione a cambiamento d’ambiente destinata a dotare i prossimi sottomarini d’attacco a propulsione nucleare Barracuda, cominciando dal Suffren, nel 2017.
200 esemlplari del missile sono stati ordinati dalla Francia, 150 per le FREMM e 50 per i Barracuda.

La versione del missile per impieghi a bordo di sottomarini si differenzia dalla prima per l’aggiunta di una capsula che contiene sia il missile che il booster removibile, necessaria per effettuare la transizione dall’ambiente sottomarino a quello di superficie una volta che l’arma è stata lanciata dal tubo lanciasiluri.

Il missile ha un’ottima capacità di penetrare le difese nemiche: superata la fascia costiera il MdCN può volare a bassissima quota, seguendo la conformazione del terreno grazie anche alla cartografia preimpostata e alla guida inerziale/GPS coadiuvata da radaraltimetro, disponendosi con un profilo ottimizzato per ridurre la sua RCS (superficie radar equivalente), e colpendo l’obiettivo con la sua testata di 250 kg, grazie alle indicazioni fornite dal sensore IR.

Il missile è il naturale complemento della versione aviolanciabile SCALP-EG (Storm Shadow).

Primo attacco in Libia per gli elicotteri Apache e Tiger

Riferimento | Esercito | Europa |

Gli elicotteri Apache sulla HMS Ocean
Nel quadro della missione Unified Protector, elicotteri d’attacco Apache e Tiger rispettivamente di Regno Unito e Francia hanno compiuto le prime attività operative contro le forze libiche.

In particolare gli Apache AH Mk.1 inglesi, partiti dalla nave da assalto anfibio HMS Ocean, e coordinati dal centro operativo di Poggio Renatico – sede del CAOC5 (Combined Air Operations Centre-Five) della NATO, incaricato anche del comando delle missioni aeree in Libia – hanno condotto attacchi contro installazioni radar e checkpoint militari nei dintorni di Brega, usando missili Hellfire e il cannone da 30mm. Altri obiettivi fra i quali due bunker di munizioni sono stati colpiti dai Typhoon e Tornado GR4 della RAF nei pressi del deposito centrale di Waddan, già attaccato nei giorni precedenti; gli aerei possono utilizzare per lo scopo le Enhanced Paveway III arrivate a fine maggio alla base di Gioia del Colle.



Si tratta della prima missione d’attacco per gli elicotteri Apache con partenza e ritorno su un’unità navale; solo di recente personale navigante e piloti hanno intrapreso esercitazioni preparatorie a questa missione, con il 656° Squadron del 4° Reggimento dell’Aviazione dell’Esercito inglese che ha trascorso le ultime settimane svolgendo attività di formazione intensiva sulla nave, che ora ospita anche elicotteri di supporto Early Warning Sea King. La nave era impegnata nell’esercitazione Cougar 11, ma è stata riassegnata alla missione Unified Protector.

Tigre e Gazelle sulla Tonnere

Congiuntamente a questa operazione, si è svolta a livello complementare la missione degli elicotteri Tigre del 5e Régiment d’Hélicoptères de Combat (5e RHC) dell’Aviation Légère de l’Armée de Terre (ALAT), i quali, scortati da elicotteri armati Gazelle, sono partiti dalla BPC (Bâtiment de projection et de commandement) Tonnere della Marine Nationale per colpire veicoli, edifici, attrezzature militari e forze appiedate sul campo. In totale una ventina di bersagli sono stati ingaggiati nelle due operazioni, con l’obiettivo di aumentare la pressione sulle forze fedeli a Gheddafi.



Lo scorso 1 giugno gli ambasciatori dei paesi della Nato hanno deciso di prolungare di altri tre mesi l’operazione in Libia Unified Protector, che sarebbe scaduta il prossimo 27 giugno.

Varata la prima Gowind, L’Adroit

Riferimento | Europa | Marina |

L'Adroit
La prima Gowind, L’Adroit, tipo OPV (Offshore Patrol Vessel), è stata varata presso i cantieri DCNS un anno dopo l’inizio dei lavori di costruzione, avvenuto il 7 maggio 2010. Il conseguimento di questo traguardo evidenzia gli eccellenti progressi dei nuovi metodi di costruzione rapida sviluppati per il programma.

La nave, finanziata con fondi propri da DCNS e dai suoi subcontraenti, verrà ora allestita dei sistemi primari e dell’albero principale con il radome e le apparecchiature elettroniche, in vista delle prime prove in mare previste per quest’estate.

L’unità è progettata per una vasta gamma di missioni quali sorveglianza anti-pirateria, anti-terrorismo, controllo delle aree di pesca, interdizione ai traffici di droga, protezione ambientale, assistenza umanitaria, ricerca e salvataggio in mare, e sicurezza marittima.

Le OPV Gowind offrono un’autonomia di tre settimane in ambiente oceanico, o 8.000 miglia nautiche (14.816 km), e una velocità massima di 21 nodi. L’Adroit ha una lunghezza complessiva di 87 metri e può essere operata da un equipaggio di 30 persone con possibilità di ospitarne altre 30.

La nave è la versione entry-level della famiglia multiruolo Gowind (denominata Sovereignity Enforcer), quella da 1.000 tonnellate di dislocamento.

Tutte e quattro le navi della famiglia (Sovereignity Enforcer, High Seas Master, Deterrent Warrior, Multi-Mission Combatant) presentano un ponte di comando panoramico (a 360°), sistema di gestione di combattimento SETIS, cannone Oto-Melara 76/62 SR, torrette remote per difesa ravvicinata contro attacchi asimmetrici, capacità di ospitare un elicottero della classe 9-10 tonnellate (come l’NH90), o un UAV (unmanned aerial vehicle) a decollo verticale, 2 gommoni per operazioni speciali (o due USV – unmanned surface vehicles) schierabili in mare in 5 minuti dalla zona coperta di poppa.

L’Adroit verrà ceduta alla Marine Nationale per tre anni con lo scopo di ottenere una certificazione operativa utilizzabile come strumento di promozione sul mercato internazionale. La Marina francese sarà così in grado di dimostrare le capacità operative della nuova nave in operazioni reali.

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