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Iniziate le prove in mare per la prima FREMM francese Aquitaine

Riferimento | Europa | Marina |

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La prima fregata europea multi-missione (FREMM) francese, la Aquitaine, ha iniziato la campagna di prove in mare con un mese d’anticipo rispetto al programma originale. La campagna si svolge al largo della penisola della Bretagna e durerà diverse settimane. La consegna alla Marina francese è prevista per il 2012.

L’equipaggio misto francese di 200 uomini composto da personale della Marina Militare (circa 60 persone), tecnici della DCNS e dei suoi fornitori partner dimostreranno la corretta tenuta in mare della nave, la manovrabilità nonché le prestazioni dei sistemi di propulsione e navigazione. Il personale verrà traghettato a bordo della nave a seconda delle necessità in modo da limitare al massimo i ritorni in porto dell’unità.

I primi tre giorni di prove sono noti come fase di familiarizzazione; durante questa fase verranno testati i sistemi di sicurezza e di risposta ad eventuali emergenze critiche a bordo della nave, comprese le procedure di evacuazione; allo stesso tempo si procede alla valutazione delle doti manovriere e delle procedure in fase di ormeggio.

La prossima fase sarà incentrata sul sistema di propulsione. Le FREMM hanno un sistema ibrido CODLOG (COmbined Diesel eLectric Or Gas) che combina una turbina a gas per raggiungere alte velocità e motori elettrici alimentati da un motore diesel per la propulsione a bassa velocità. Il sistema sarà testato in tutte le configurazioni, da quella in modalità silenziosa completamente elettrica a quella con propulsione a turbina che entrerà in azione durante la valutazione delle performance massime della nave. Le prove saranno incentrate anche sul collaudo dei sistemi di navigazione di bordo, piattaforme inerziali (per il posizionamento) e altri sistemi di base.

Completate queste prove preliminari, la FREMM tornerà al cantiere di Lorient per diverse settimane per ulteriori integrazioni dei sistemi. Nel mese di giugno, la nave ritornerà in mare per una seconda campagna di test incentrata su prove di fuoco e sulla valutazione del sistema di combattimento.

In tutto, DCNS costruirà per la Marine Nationale 9 FREMM in versione ASW (Anti-Submarine Warfare), e due in configurazione FREDA (frégates de défense aériennes), con consegne da attuarsi tra il 2012 e il 2022. Un’altra unità ASW è stata venduta al Marocco, e sarà varata a settembre e consegnata al cliente nel 2013.

Messo in acqua il drone Espadon

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Una dimostratore di unità di superficie senza pilota USV (Unmanned Surface Vehicle) è stato posto per la prima volta nelle acque del fiume Blavet nei pressi della cittadina di Hennebont, in Bretagna, nell’ambito di un programma di studio per un nuovo assetto destinato alla lotta anti-mine chiamato Espadon (acronimo di Evaluation de Solutions Potentielles d’Automatisation de Déminage pour les Opérations Navales, valutazione di possibili soluzioni per l’automazione dello sminamento per operazioni navali).

Il catamarano di 17 metri e 25 tonnellate, denominato Sterenn Du (stella nera in bretone), si configura come un drone porta-droni; a bordo troveranno infatti posto due UUV (Unmanned Underwater Vehicles) che, guidati a distanza, serviranno a individuare e neutralizzare le mine e bonificare l’area di accesso per consentire operazioni in sicurezza alle forze di sbarco anfibio. Il battello sarà anche dotato di sonar rimorchiato fornito da Thales.

La Direzione Generale degli Armamenti (DGA) ha notificato il contratto per l’Espadon (pesce spada), inserito nelle misure per il rilancio dell’economia francese, nel luglio del 2009, vinto dal gruppo industriale composto da DCNS, Thales Underwater Systems (TUS) ed ECA. Il cantiere locale Pech’Alu International ha realizzato il prototipo per conto di DCNS, mentre studi dettagliati sono stati condotti dalla società di consulenza HT2, di Nantes.

L’obiettivo di questo tipo di USV è quello di condurre operazioni di sminamento di vaste zone marittime e costiere senza esporre direttamente a rischio la vita degli operatori. Le prove saranno condotte in mare, al largo di Brest, nel 2011 e 2012, sotto supervisione della DGA e della Marine Nationale.

In particolare le prove consisteranno nel valutare le caratteristiche ambientali e determinare l’assenza o la presenza di mine, calcolando la probabilità di un passaggio sicuro per assetti di alto valore; monitorare periodicamente i settori di interesse per costruire un database di riferimento velocizzando così l’individuazione di nuovi oggetti in acqua; localizzare e classificare gli obiettivi per lo sminamento mediante il dispositivo di ricerca; trovare percorsi alternativi.

I risultati ottenuti con l’Espadon permetteranno al programma SLAMF (système de lutte anti-mines futur) di beneficiare dei progressi tecnologici che verranno acquisiti in termini di impiego di strumenti robotizzati per la lotta anti-mine.

Il cacciatorpediniere Forbin entra in servizio attivo

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La Marine Nationale ha ufficialmente accettato il cacciatorpediniere Forbin (D620), classe Orizzonte, per compiti di servizio attivo in coincidenza con il raggiungimento della sua piena capacità operativa. Inizia così il “ciclo di vita” dell’unità frutto della cooperazione franco-italiana in ambito navale.

“Il prodotto consegnato alla Marina è la somma di vari programmi e operazioni che sono state coordinate per raggiungere una nave pienamente operativa”, ha detto Lionel Morin, direttore dei programmi Horizon/FREMM alla DGA.
Oltre il sistema di combattimento primario PAAMS (Principal Anti-Air Missile System), recentemente collaudato a bordo della Type 45 HMS Dauntless e verificato con successo sulle navi italiane e francesi, l’unità integra diversi altri sistemi vitali per il successo del programma. “Da la coerenza globale di questi programmi dipende l’efficacia della nave. L’ammissione al servizio attivo certifica tutte queste capacità operative e attesta che i lavori della DGA sono stati completati”, ha aggiunto Morin.

Per le sue caratteristiche tecnologiche, la nuova generazione di caccia Orizzonte è in grado di svolgere un ampio spettro di missioni. Come le gemelle italiane Andrea Doria e Caio Duilio, il Forbin è una nave multiruolo dotata di armamento idoneo a fronteggiare tutte le minacce aeree, di superficie e subacquee. Il suo compito principale è la difesa aerea di un gruppo navale costruito attorno a una unità maggiore come la portaerei Charles de Gaulle, o la Mistral in missioni di proiezione di forza. Questa unità può anche svolgere missioni di messa in sicurezza dell’area, di coordinamento e comando delle operazioni aeree, e partecipare in azioni di combattimento ad alta intensità in aree di crisi.

Da parte sua, la DGA rimarrà coinvolta in tutto il ciclo di vita della nave fino al suo smantellamento, intervenendo ad esempio nel caso di modernizzazione e aggiornamento dell’unità. La seconda nave della classe, il Chevalier Paul, ricevuta dalla Marina nel dicembre 2009, entrerà in servizio attivo a fine 2011.

Il programma Orizzonte rappresenta uno fra i più importanti casi in ambito europeo in materia di cooperazione navale tra due Marine, le quali sono riuscite a far convergere i loro requisiti operativi e gli interessi industriali dei due paesi nella realizzazione di 4 unità che rappresenteranno la base della componente d’altura della Marina Militare Italiana e della Marine Nationale. Il consorzio incaricato della gestione del programma è HORIZON SAS, partecipato pariteticamente da Orizzonte Sistemi Navali (Joint Venture fra Fincantieri e Finmeccanica) e DCNS.

Le navi hanno un dislocamento a pieno carico di 7.050 tonnellate, una lunghezza di circa 153 metri, una larghezza di 20 metri e potranno raggiungere una velocità massima di 29 nodi. Disporranno di sistemi di scoperta e d’arma di alto livello tecnologico, la cui concezione deriva da collaborazioni internazionali di particolare rilevanza, come il programma Paams per il sistema missilistico antiaereo a medio raggio e quello Slat per la difesa antisiluro.

DCNS cederà la Gowind per tre anni alla Marina francese

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Secondo l’accordo firmato a Euronaval 2010 fra il ministero della difesa francese e DCNS, la società con sede a Parigi renderà disponibile il pattugliatore OPV (Offshore Patrol Vessel), finanziato con fondi propri, alla Marine Nationale per tre anni con lo scopo di ottenere una certificazione operativa utilizzabile a fini di marketing sul mercato internazionale. La Marina sarà così in grado di dimostrare le capacità operative della nuova nave in operazioni reali. Infatti una delle chiavi per aggiudicarsi contratti nel settore è offire soluzioni “provate” e a basso rischio in grado di mettere al riparo i clienti da possibili aumenti dei costi d’acquisizione.

L’unità, la cui costruzione avverrà presso i cantieri di Lorient, è progettata per una vasta gamma di missioni quali sorveglianza anti-pirateria, anti-terrorismo, controllo delle aree di pesca e piattaforme petrolifere, interdizione ai traffici di droga, protezione ambientale, assistenza umanitaria, ricerca e salvataggio in mare, e sicurezza marittima.

La nave oggetto dell’accordo è la versione entry-level della famiglia Gowind (denominata Sovereignity Enforcer), quella da 1.000 tonnellate di dislocamento. Con una lunghezza complessiva di 87 metri, questa variante di OPV Gowind ha un’autonomia in acque blu di tre settimane, o 15.000 km, e una velocità massima di 21 nodi; per operare ha bisogno di un equipaggio ridotto di 30 persone con possibilità di ospitarne altre 30.

Tutte e quattro le navi della famiglia (Sovereignity Enforcer, High Seas Master, Deterrent Warrior, Multi-Mission Combatant) presentano un ponte di comando panoramico (a 360°), sistema di gestione di combattimento SETIS, cannone Oto-Melara 76/62 SR, torrette remote per difesa ravvicinata contro attacchi asimmetrici, capacità di ospitare un elicottero della classe 9-10 tonnellate (come l’NH90), o un UAV (unmanned aerial vehicle) a decollo verticale, 2 gommoni per operazioni speciali (o due USV – unmanned surface vehicles) schierabili in mare in 5 minuti dalla zona coperta di poppa.

Le altre navi della serie possono essere equipaggiate con una gamma di sistemi d’arma a seconda dei loro profili di missione. La top di gamma (la Multi-Mission Combatant), lunga 105 metri, arriva ad una configurazione da fregata, e ha un dislocamento di 2.500 tonnellate, con velocità massima di 27 nodi; presenta a bordo una suite completa ASW (anti-submarine warfare), 16 celle verticali per missili Aster 15, o VL Mica per difesa antiaerea, o missili Exocet MM40 per attacco antinave.

DCNS utilizzerà il programma Gowind OPV per rivedere i propri metodi progettuali e di produzione per aumentare l’efficienza e ridurre i tempi di lavorazione. La nave sarà costruita da un team dedicato di circa 80 persone che avranno mano libera nell’applicazione di idee innovative. L’obiettivo è quello di costruire la nave in tempi record, meno di 20 mesi dal taglio della prima lamiera alla consegna al cliente nell’autunno del 2011.

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