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Gara MMRCA: Competizione a due tra Rafale ed Eurofighter

Riferimento | Aerospazio | Asia e Pacifico |

indiaAllo stato attuale sembra ormai certo, salvo improbabili ripensamenti dovuti a possibili nuove offerte da presentare entro la fine di questa giornata, che anche i contendenti americani e russi siano stati esclusi dalla gara MMRCA (Medium Multi-Role Combat Aircraft), lasciando in gioco solamente i due caccia europei Eurofighter Typhoon e Dassault Rafale. Come trapelato da fonti del Ministero della Difesa indiano “gli altri quattro (F/A-18E/F, F-16IN, Gripen e Mig-35) sono stati eliminati”.

Le offerte commerciali di Dassault e del consorzio Eurofighter dovranno quindi essere estese per la seconda fase del processo di acquisizione. Una volta aperte le offerte, inizierà formalmente il processo di negoziazione tra le parti in causa e la commissione dedicata.

Secondo i termini generali, i concorrenti dovranno dimostrare di avere i requisiti per soddisfare la clausola riguardo gli offset industriali da garantire in una percentuale non inferiore al 50%, il che significa che almeno la metà del valore del contratto finale (circa 11 miliardi di dollari) andrà a beneficio di società indiane.

La decisione arriva dopo una rigorosa valutazione delle caratteristiche tecniche dei sei aerei effettuata da personale dell’Aeronautica indiana durante l’ultimo anno. Il Ministero ha in seguito intrapreso un secondo studio per determinare in maniera esatta gli obblighi industriali dei concorrenti.

Il contratto potrebbe essere firmato con il vincitore della gara a settembre. Resta ora da valutare se gli indiani sceglieranno una soluzione collaudata come il Rafale, protagonista in Libia, che potrebbe costituire l’assetto imbarcato anche sulle nuove portaerei indiane, o se il consorzio Eurofighter, e BAE Systems in particolare, riuscirà a proporre un’offerta più competitiva coinvolgendo l’India a livello industriale su una scala più ampia, iniziando proprio dallo sviluppo congiunto della versione navale del Typhoon.

Gripen escluso dalla gara indiana MMRCA

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gripen
Il Gripen di SAAB è stato scartato dalla lista degli aerei in competizione per la gara indiana MMRCA (Medium Multi-Role Combat Aircraft), programma volto all’acquisizione di 126 nuovi aerei per sostituire la flotta obsoleta di Mig-21 e Mig-23.

SAAB offriva una nuova versione del caccia derivata dal prototipo Gripen Demo e denominata Gripen NG (Next Generation), specificatamente sviluppata per rispondere alle esigenze operative di paesi quali India e Brasile. Il Gripen NG incorpora sviluppi dell’avionica con l’introduzione del radar AESA e di tutti i maggiori sensori preesistenti sulle attuali versioni C/D, nonché miglioramenti alla cellula dell’aereo e alla propulsione. Il velivolo, ora in gara sul fronte brasiliano con il programma F-X2, avrà spinta, carico utile e raggio d’azione maggiori.

“Stiamo offrendo all’India una classe di aerei di prossima generazione a un prezzo molto competitivo e con un vasto programma di trasferimento di tecnologia. Abbiamo accolto questa decisione e seguiremo da vicino il processo di acquisizione e forniremo ulteriori informazioni se verranno richieste dal Ministero della Difesa indiano. Siamo fiduciosi che il Gripen sia la scelta giusta per la Indian Air Force, il quale soddisfa i più stringenti requisiti sui mercati internazionali”, ha affermato Håkan Buskhe, Presidente e CEO di Saab.

L’India è uno dei mercati più importanti per SAAB, che ha recentemente annunciato un investimento in un centro di ricerca e sviluppo nel paese; in passato SAAB ha condotto prove di volo del Gripen in condizioni limite presso la base indiana di Leh situata sull’Himalaya.

“Rimaniamo impegnati sul mercato indiano e continueremo i nostri piani di crescita per scoprire nuove opportunità di business nel settore aerospaziale, difesa e sicurezza”, ha concluso Buskhe.

Il futuro contratto indiano, il cui valore stimato è di undici miliardi di dollari, oltre alla piattaforma destinata a rimanere in servizio per quarant’anni, comprenderà supporto e parti di ricambio, addestramento e accordi sul trasferimento di tecnologia e licenza di produzione.

Alla competizione, sul cui esito peseranno fattori tecnici, economici e politici, partecipano ora Boeing con l’F/A-18E/F, Lockheed Martin con l’F-16IN, il Rafale di Dassult, l’Eurofighter Typhoon e il Mig-35 della Russian Aircraft Corporation (RSK), versione export del Mig-29M OVT.

Il previsto primo stormo di diciotto caccia (acquisiti fly-away mentre i restanti 108 prodotti localmente dalla Hindustan Aeronautics) dovrà essere operativo per il 2016. La linea di volo indiana si standardizzerà in questo modo sull’MMRCA in qualità di MCA (Medium Combat Aircraft), sul Tejas come LCA (Light Combat Aircraft) e sul Su-30MKI come HCA (Heavy Combat Aircraft), oltre che sul Fifth Generation Fighter Aircraft (FGFA) derivato dal T-50.

Il Gripen è in servizio in Svezia, Repubblica Ceca, Ungheria, Sud Africa e Thailandia, e come addestratore presso la UK Empire Test Pilots’ School (ETPS). Attualmente opera in Libia a supporto dell’operazione Unified Protector.

Eurofighter Typhoon navalizzato proposto all’India

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Ad Aero India 2011 il consorzio Eurofighter e BAE Systems hanno presentato per la prima volta i dettagli degli studi compiuti per la definizione iniziale della versione navale del Typhoon.

Questi studi, volti a sondare il primo responso dei potenziali acquirenti come l’India, includevano la valutazione delle necessarie modifiche progettuali, le simulazioni di volo per la previsione delle caratteristiche manovriere del velivolo e discussioni con i fornitori partner del programma. Gli studi indicano che queste modifiche, secondo la società Eurofighter GmbH, sono fattibili.

Malgrado il dovuto scetticismo riguardo alle possibili difficoltà incontrabili nella riprogettazione dell’aereo, sia tecniche che economiche, per implementare le varie modifiche necessarie all’impiego navale, il consorzio Eurofighter fa sapere che lo sviluppo di questa variante avrà costi e tempi limitati. In particolare se l’India scegliesse l’Eurofighter nella gara MMRCA (Medium Multi-Role Combat Aircraft), il paese potrebbe estendere i suoi ritorni industriali con lo sviluppo congiunto del caccia navale, che grazie al suo elevato rapporto spinta/peso, potrebbe decollare da una portaerei senza l’utilizzo di catapulta, ma con un semplice ski-jump, quale verrà installato sulla INS Vikramaditya e sulle future classe Vikrant. Le simulazioni hanno dimostrato che l’aereo sarebbe in grado di decollare e atterrare in questo modo con pieno carico di armi e carburante.

Le modifiche richieste includono un nuovo carrello di atterraggio riprogettato per resistere agli stress meccanici nelle fasi di decollo e appontaggio, il gancio di coda, il potenziamento localizzato di alcune sezioni di fusoliera in prossimità del carrello e delle radici alari, così come aggiornamenti ai motori EJ200 che verrebbero accoppiati agli ugelli vettoriali, per ridurre la velocità di avvicinamento del velivolo e gli effetti dell’elevato carico all’atterraggio (motori con sistema TVN – thrust vectoring nozzle – sono già stati sottoposti a test di fabbrica negli stabilimenti Eurojet). Il controllo della spinta vettoriale potrebbe essere pienamente integrato nel Flight Control System (FCS) del Typhoon, permettendo al pilota di concentrarsi sulla fase di avvicinamento alla portaerei, mentre l’FCS gestisce la posizione degli ugelli del motore. La possibilità di modificare l’angolo di spinta dei propulsori consentirà inoltre un’ulteriore miglioramento della già elevata manovrabilità dell’Eurofighter, delle prestazioni in supercruise, riduzione dei consumi e la gestione di carichi d’armi asimmetrici. L’autonomia potrà essere aumentata con l’aggiunta di serbatoi conformal.

Nelle simulazioni non è stato rilevato nessun possibile problema di visibilità nella fase critica di appontaggio, ed è stata dimostrata la possibilità, in caso che l’aereo non si trovi in condizioni ottimali per l’atterraggio, come segnalato dal Landing Signal Officer, di dare piena spinta ai motori, retrarre le superfici frenanti e il carrello e ripetere l’intera sequenza, o, in caso di mancato aggancio ai cavi d’arresto, di ripartire istantaneamente dal ponte con i postbruciatori al massimo.

Il Typhoon navalizzato ha una comunanza al 95 per cento con il modello base, consentendo risparmi logistici e di supporto. Secondo il consorzio le superfici soggette a corrosione e degrado meccanico in ambiente marino sono minime, così come minimo è giudicato l’impatto delle radiazioni elettromagnetiche dei sistemi della nave, come il radar, sull’avionica del velivolo.

L’impiego e le specifiche procedure operative a bordo di una portaerei devono naturalmente essere ancora messe a punto, ma l’intero progetto potrebbe subire un’accelerazione o un definitivo affossamento dalla risposta immediata che riceverà dal mercato.

Completata validazione del radar AESA RBE2 sul Rafale

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Thales ha completato il programma di verifica e validazione del radar AESA (active electronically scanned array) RBE2 (Radar à Balayage Electronique 2) a bordo del Rafale di Dassault, in vista della consegna dei primi aerei della quarta tranche all’Aeronautica francese nel 2013.

Tutti gli obiettivi dei test sul radar sono stati raggiunti durante la campagna di prove finale avvenuta tra settembre e dicembre 2010, con partecipazione di personale dell’agenzia francese per le acquisizioni militari DGA, Thales e Dassault Aviation.

I Rafale così equipaggiati saranno i primi aerei europei dotati di tecnologia radar AESA, indispensabile per competere sul mercato internazionale dei caccia. In particolare il radar è stato presentato presso l’evento internazionale Aero India 2011, come sforzo per aggiudicarsi il sostanzioso contratto per la gara MMRCA volta al rinnovamento della linea caccia dell’aeronautica indiana, gara a cui partecipano, fra gli altri, Eurofighter Typhoon, Gripen, F-16, F-18 e Mig-35.

I principali vantaggi del radar AESA sono forniti dai migliaia di moduli trasmettitori e riceventi installati sul piatto grazie ai quali è possibile spazzare l’area di interesse istantaneamente senza movimentazione meccanica dell’antenna radar ma utilizzando la scansione elettronica per il controllo del fascio prodotto; fra questi la capacità di rilevare e ingaggiare bersagli multipli aerei e terrestri (fino a 40) a maggiore distanza, capacità base di guerra elettronica e resistenza alle contromisure elettroniche nemiche, possibilità di acquisire immagini in modalità SAR (synthetic aperture radar) per sorveglianza e intelligence, compatibilità con l’ultima generazione di missili a lungo raggio, maggiore affidabilità e costi ridotti di manutenzione (nessun intervento è necessario nei primi 10 anni).

Il radar che equipaggerà i 60 Rafale della quarta tranche ordinati nel 2009 è frutto del programma di sviluppo iniziato negli anni ’90 e concluso nel 2004, anno in cui è iniziata la seconda fase del programma con le iniziative di ricerca e sviluppo connesse alla costruzione del primo prototipo ordinato dalla DGA, completato nel 2006. Da allora prese inizio la campagna di collaudo e verifica generale del software a bordo del Rafale, conclusasi nel primo trimestre del 2010, che ha condotto all’ultimo stadio di sviluppo validato nelle recenti prove in volo di fine 2010. Finora sono stati consegnati a Dassault 2 radar RBE2 per la campagna di test e l’inizio della produzione a pieno ritmo è attesa a breve.

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