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F-35B: Test finali del sistema di propulsione STOVL

Riferimento | Aerospazio | Americhe |


L’F-35B, la versione STOVL (short takeoff/vertical landing) del Lightning II, ha condotto un test completo a piena potenza del sistema di propulsione costituito dall’accoppiata motore F135 / Lift-Fan, ultimo ciclo di prove in vista del primo volo ormai imminente. Il pilota collaudatore britannico Graham Tomlinson di BAE Systems ha effettuato due test con il velivolo BF-1 ancorato a terra, durante i quali ha compiuto una conversione dall’assetto convenzionale a quello stovl, azionando i meccanismi di apertura e chiusura di tutti i portelli dorsali e ventrali del sistema e l’ugello snodabile incernierato a tre stadi che vettora verso il basso lo scarico del motore, provvedendo insieme alla ventola dietro la cabina di pilotaggio a fornire durante gli atterraggi verticali la portanza non più data dall’ala.

L’F135 di Pratt & Whitney equipaggierà la prima serie di F-35B. L’F136, motore intercambiabile in fase di sviluppo da parte del GE Rolls-Royce Fighter Engine Team, farà il suo primo volo a bordo del Joint Strike Fighter nel 2010.
La prima serie di prove di volo avverrà con decolli e atterraggi convenzionali. All’inizio del 2009 si inizieranno a sperimentare le capacità STOVL con decolli corti, atterraggi verticali e hovering.

L’F-35 sarà il primo aereo STOVL stealth supersonico. Destinato a sostituire gli AV-8B, gli F/A-18C/D e i GR7, entrerà in linea nell’USMC (United States Marine Corps), nella Royal Navy, nella Royal Air Force e nella Marina Militare Italiana.

L’ F-35B è una delle tre varianti del Lightning II. L’F-35A, versione a decollo ed atterraggio convenzionale ha iniziato il suo programma di test di volo nel dicembre del 2006 ed ha finora effettuato 40 voli superando le aspettative di performance ed affidabilità. L’F-35C, progettato per essere lanciato ed arrestato in modo convenzionale tramite catapulte e cavi d’arresto dal ponte delle portaerei della US Navy, farà il suo volo inaugurale nel 2009.

Il JSF sostituirà nelle varie flotte internazionali 13 modelli di aereo di 11 nazioni.

Video del test




Prosegue lo sviluppo dell’X-51A WaveRider

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Il dimostratore tecnologico di motore scramjet X-51A, in grado di raggiungere velocità ipersoniche fino a Mach 6.5, ha recentemente completato la fase di assemblaggio finale con l’installazione del propulsore SJX61-2 (X-2). Il programma, noto come Scramjet Engine Demonstrator-WaveRider (SED-WR), sviluppato congiuntamente dall’US Air Force Research Laboratory, dalla Defense Advanced Research Projects Agency (Darpa), da Boeing e Pratt & Whitney Rocketdyne (PWR), ora proseguirà con una serie di test a terra presso il Langley Research Center della Nasa in vista del primo volo nel 2009. In tale occasione sarà installato a bordo di un B-52 e lanciato da quota 49.500 ft (15.000m) dove accellererà, grazie al booster di coda derivato dall’ Army Tactical Missile Systems (ATACMS), fino a Mach 4.5 a 100.000 ft. In questa fase il flusso d’aria all’interno della camera di combustione si trova a regime supersonico, potendo così dare inizio alla propulsione con il solo scramjet. Successivamente il booster si distaccherà. All’interno della camera di combustione al JP-7 sarà mischiato etilene che incendierà il carburante portandolo a temperatura ottimale consentendo al motore di autosostentarsi alla velocità prefissata. L’X-51 proseguirà autonomamente il volo fino a raggiungere velocità Mach 6.5 a regime ottimale, per poi planare e impattare nell’oceano.

Il programma X-51A è considerato di elevata importanza dall’Aeronautica statunitense. Se le prove del prossimo anno confermereanno i risultati attesi l’Usaf potrà iniziare a progettare immediate applicazioni in termini di accesso allo spazio, proiezione globale, ricognizione e attacco.
Un missile cruise così concepito potrebbe coprire 1.000 km in un quarto d’ora e affiancarsi ai convenzionali missili balistici come assetto per attacchi a grandi distanze. Ulteriori applicazioni riguardano da vicino il prototipo di HCV (hypersonic cruise vehicle) in sviluppo dalla Darpa (noto come Falcon) volto a consegnare per il 2035 un bombardiere con propulsione a ciclo combinato turbina/scramjet in grado di raggiungere ogni punto del globo in due ore a Mach 10.

Anche in Europa proseguono ricerche in tal senso, fra le più importanti, quelle condotte da Saab.

Sikorsky presenta prototipo X2

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sikorskyx2.png
Sikorsky, società United Technologies, ha presentato all’Heli-Expo 2008, in corso a Houston fino al 26 febbraio, il suo dimostratore tecnologico X2.
Frutto della ricerca effettuata dalla compagnia al fine di trovare un valido compromesso tra capacità di hovering e velocità, l’X2 si differenzia dal resto degli elicotteri di produzione occidentale presentando due rotori coassiali controrotanti ed un’elica propulsiva di coda che consente al mezzo di raggiungere agilmente i 250 nodi (460 km/h, prestazioni comparabili a quelle del convertiplano V-22 Osprey), in unione ad una eccellente manovrabilità alle basse velocità, efficienza in hovering, sicurezza nell’eventualità di porre le pale in autorotazione, e facile transizione alle alte velocità.
In aggiunta il dimostratore incorpora controlli Fly-by-Wire e innovazioni in materia di riduzione delle vibrazioni e della resistenza del mozzo del rotore e delle pale, i cui giri possono essere controllati in tutto l’inviluppo di volo.

Il prototipo sta seguendo un programma di test a terra dei sottosistemi, della strumentazione e delle tecnologie impiegate in preparazione del primo volo, in cui verrà studiata con particolare attenzione l’interazione tra rotore principale ed elica spingente ed il loro comportamento in una gamma di manovre.

Lo sviluppo viene condotto dal 2005 sia da Sikorsky, che finanzia l’intero progetto, che dalla sua sussidiaria Schweizer Aircraft.

Le tecnologie adoperate, e le nuove strade che queste apriranno, verranno integrate, una volta raggiunta la maturazione, sui futuri elicotteri Sikorsky, con potenziali applicazioni militari quale elicottero d’attacco per l’esercito.

Il Rafforzamento dell’Industria Militare Indiana

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La Russia, primo fornitore d’armamenti all’India, deve fronteggiare una concorrenza mondiale sempre più agguerrita per aggiudicarsi fette importanti dei contratti della difesa di Nuova Delhi, la quale sembra voler diversificare le proprie fonti di approvigionamento rafforzando allo stesso tempo l’industria nei nuovi programmi di ammodernamento, con produzioni su licenza e trasferimenti di tecnologia occidentale.

In questo senso si inserisce l’alleanza tra Tata Advance Systems ed EADS per concorrere assieme al programma da 1 miliardo di dollari relativo al nuovo sistema di comunicazione tattica per l’esercito indiano, che verrà formalmente annunciato a fine anno.
Gli altri partner di programma saranno Raytheon e Precision Electronics. Suo compito sarà sostituire il sistema attuale AREN utilizzando le ultime e più avanzate tecnologie disponibili, rendendolo un sistema di comunicazione completamente mobile e mettendo l’esercito indiano al pari con gli analoghi e più sofisticati sistemi mobili tattici presenti al mondo.

Tata Advanced Systems e i suoi partner saranno responsabili della gestione del progetto, della sicurezza, dello sviluppo del software, della produzione, dell’integrazione e della consegna.
In particolare EADS Defence & Security Systems fungerà da autorità per la progettazione del sistema e sarà responsabile dell’architettura di rete e dell’integrazione nel progetto attraverso il suo ufficiale tecnico principale inviato dal Systems Design Centre.
Raytheon sarà responsabile dei sistemi radio e Precision Electronics per il supporto nella fase produttiva, la valutazione, sicurezza e integrazione.

Tata Advanced Systems ha inoltre recentemente siglato un Memorandum of Agreement con l’israeliana Urban Aeronautics per la produzione e commercializzazione di uav (unmanned aerial vehicle) basati sulla tecnologia Fancraft di UrbanAero per il mercato indiano.

Tale accordo segue l’annuncio di 2 importanti programmi di collaborazione tra Tata ed industrie americane, rispettivamente Sikorsky e Boeing.

Tata e Sikorsky, società della United Technologies Corp., produrranno congiuntamente le cabine degli S-92, elicotteri impiegabili per collegamenti con piattaforme petrolifere offshore, missioni SAR (Search and Rescue), rappresentanza VIP e trasporto passeggeri, che permetterebbe all’azienda elicotteristica americana una forte penetrazione nel promettente mercato locale degli armamenti.

La società indiana e Boeing hanno invece creato una joint venture per la produzione di componenti aerospaziali in India e loro export sul mercato internazionale, incentivando allo stesso tempo una nuova catena di fornitori tra le società indiane specializzate nel settore. Le capacità di collaborazione e produzione che verranno espresse a seguito di tale accordo influenzeranno la scelta del prossimo aereo MRCA (Multi Role Combat Aircraft), un programma per 126 aerei e un valore totale di 8 miliardi di dollari a cui compete tra gli altri proprio l’F/A-18 E/F di Boeing.

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