BAE Systems e Dassault svilupperanno uno UAS MALE assieme
Riferimento | Aerospazio | Europa | Industria |Sulla scia degli accordi bilaterali di cooperazione militare fra Francia e Regno Unito firmati lo scorso novembre, BAE Systems e Dassault Aviation hanno firmato un Memorandum of Understanding (MoU) per lo sviluppo congiunto di un Unmanned Aircraft System (UAS), del tipo Medium Altitude Long Endurance (MALE), per soddisfare con un’unica soluzione i due requisiti nazionali. L’accordo prevede di proporre lo stesso velivolo ai due Ministeri della Difesa e, una volta ottenuto il contratto, la produzione e il suo supporto in comune.
Le due società hanno già completato uno studio di fattibilità finanziato dai due governi per uno UAS della categoria MALE. Nel caso inglese ciò ha riguardato una possibile evoluzione del Mantis di BAE Systems, prototipo che ha completato con successo la campagna di voli di prova lo scorso anno e alla cui realizzazione partecipa anche Selex Galileo, in qualità di fornitore della suite di sensori da sorveglianza.
La Francia stava prendendo in considerazione l’opportunità di acquisire 4 Reaper di General Atomics o diversi Heron TP della IAI, in collaborazione con Dassault, come gap-filler. I francesi utilizzano attualmente un Heron I, denominato Harfang, fornito da IAI in collaborazione con EADS, prima che quest’ultima decidesse di dedicarsi autonomamente al programma Talarion. Tuttavia la possibile decisione di comprare velivoli americani e buttare al vento gli sforzi di ricerca nazionali non è piaciuta all’industria militare francese.
BAE Systems e Dassault rimangono in attesa del lancio della gara in entrambi i paesi, a cui concorreranno con tutta probabilità anche General Atomics con il Reaper o sue successive evoluzioni, Northrop Grumman con il Global Hawk e Cassidian (EADS) con il Talarion.
Tale decisione arriva in seguito al fallito tentativo di istituire un unico programma MALE europeo che potesse dare indipendenza all’Europa nel settore dei velivoli da sorveglianza e ricognizione prolungata, occupato in gran parte dagli americani. Anche Spagna, Germania e Italia hanno simili requisiti ed esigenze operative, quest’ultima impegnata con Alenia Aeronautica nello sviluppo dello UAS Sky-Y, ma i ridotti budget a disposizione dei governi europei per finanziare la ricerca militare (che dovrebbero invece spingere verso un’uniformità di piattaforme) e le mancate intese industriali hanno indotto Francia e Inghilterra, a ragione dei loro maggiori investimenti, a proseguire da sole.
I due paesi, una volta definito il processo di acquisizione, attenderanno di ricevere i primi velivoli nell’arco temporale 2015-2020. L’intesa potrebbe estendersi anche al settore UCAV, con una possibile convergenza dei programmi Taranis e nEUROn in modo da garantire un futuro all’industria aerospaziale europea dopo la fine del programma Eurofighter,
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