Iniziata attività operativa degli AW101 della Marina in Afghanistan
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La Marina Militare ritorna operativa in Afghanistan dopo la partenza del Task Group Pantera avvenutà più di un anno fa. L’Air Task Group (ATG) “Shark”, al comando del Capitano di Fregata Armando Simi, con i tre elicotteri AW101 del Primo Gruppo Elicotteri di Luni (La Spezia), giunti a destinazione per mezzo dei velivoli da trasporto C-17 della U.S. Air Force, è stato inserito nel dispositivo NATO presente presso la Base italiana di Camp Arena (Herat) per garantire il necessario supporto alle forze del contingente ISAF (International Security and Assistance Force).
Gli elicotteri di Marina opportunamente configurati con sistemi di auto protezione e capacità di visione notturna svolgeranno compiti di sorveglianza, pattugliamento, supporto alla movimentazione di convogli e personale sensibile, deterrenza ed evacuazione medica prevalentemente ad Herat, o in basi avanzate, nel settore occidentale del Paese dove opera il Comando Italiano.
Il Task Group Shark, comprende un totale di 67 militari tra equipaggi di volo, squadra tecnica di specialisti per la manutenzione degli elicotteri, nucleo operativo, nucleo amministrativo e logistico, nucleo medico, composto da un dottore e due paramedici, e fucilieri del Reggimento San Marco con compiti di Force Protection.
L’invio degli elicotteri AW101 risponde all’esigenza di dotare il Contingente italiano in Afghanistan di maggiore mobilità e sicurezza, allo scopo di ridurre i trasporti via terra. E’ la prima presenza in questo teatro per l’elicottero di AgustaWestland, le cui prestazioni e capacità di trasporto faciliteranno di molto la missione italiana nell’area. Gli elicotteri e la maggior parte del personale provengono dal 1° Gruppo elicotteri della Base Aerea di Luni Sarzana (La Spezia).
In generale per quanto riguarda la missione italiana in Afghanistan, entro la fine dell’anno il contingente verrà aumentato di altre 400 unità, di cui la metà costituito da addestratori provenienti da Esercito e Carabinieri, per facilitare la transizione di comando e controllo del territorio all’ANA (Afghan National Army), formando in modo adeguato le forze di polizia e il personale militare afghano. Il contingente crescerà così da 3.800 a 4.200 uomini. Questa misura sarà propedeutica al graduale ritiro delle forze italiane nella regione, che dovrebbe partire, secondo quanto espresso dal Ministro della Difesa Ignazio La Russa, dalla fine del 2011. Parallelamente, vista la magra situazione finanziaria della Difesa italiana, e allineandosi al piano di ristrutturazione delle forze NATO in Kosovo, noto come Gate 2, l’Italia ridurrà di quasi 3/4 la presenza militare nella Kfor (Kosovo Force), passando da 1.125 a 300 uomini.