Iniziati i test sul battle manager del MEADS
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MEADS International ha avviato i test di integrazione sul primo modulo per la gestione del campo di battaglia del Medium Extended Air Defense System presso l’impianto di Orlando, in Florida. Il modulo, alloggiato sullo chassis di un veicolo FMTV, verrà collaudato assieme agli altri componenti principali come il radar di sorveglianza, quello di controllo di fuoco e il lanciatore, in un ambiente di missione simulato in vista del test iniziale dal vivo previsto per fine anno, e delle prove di fuoco da realizzarsi nel 2012 presso il poligono missilistico di White Sands, in New Mexico.
Il Battle Manager del MEADS, che ha completato i test di accettazione lo scorso maggio presso gli impianti MBDA di Fusaro, in Italia, è il nodo centrale che controlla tutti i sistemi ad esso collegato, intercambiabili e selezionabili dal cliente finale, e integrabili a seconda dell’esigenza operativa secondo il concetto “plug and fight”; questo sistema ad architettura aperta, quindi facilmente modulabile, permette a qualsiasi combinazione di sensori e lanciatori di essere organizzata in un singolo sistema di difesa aerea e missilistica, i cui componenti diventano di fatto altri nodi della rete. E’ possibile altresì sottrarre o aggiungere elementi allo stesso senza dover spegnere o interrompere il funzionamento dell’intero sistema.
Il MEADS è un programma trinazionale di Germania (quota del 25%), Italia (17%) e Stati Uniti (58%) volto a fornire un assetto di difesa aerea in grado di operare contro aerei, uav, missili da crociera, missili balistici tattici. Nei piani originari doveva sostituire i sistemi Patriot negli Stati Uniti, i sistemi Nike Hercules in Italia e integrare i sistemi Patriot in Germania, paese che userà come intercettore sia il missile PAC-3 MSE che l’IRIS-T SL per la difesa ravvicinata.
Tuttavia la decisione unilaterale americana di voler ritirarsi dal programma per far fronte ai tagli di bilancio (finanziamenti concessi solo fino al 2013), e la difficoltà di trovare clienti internazionali mettono in ombra il futuro dell’intero sistema. In caso di effettiva rinuncia statunitense al progetto, il governo USA, in concerto con il contraente principale Lockheed Martin, potrebbe decidere, per ovviare al pagamento delle forti penali, di accordarsi con Germania e Italia per la concessione dello sfruttamento delle tecnologie acquisite in modo da consentire ad MBDA di sviluppare una variante europea da proporre sia ai clienti di lancio che al mercato export per il 2015.