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Prova positiva per la nuova testata bunker-buster HARDBUT

Riferimento | Europa | Industria |


MBDA ha dimostrato l’efficacia del Next Generation Multiple Warhead System (NGMWS), designato HARDBUT (Hard and Deeply Buried Target), presso il poligono Essais de Missiles della DGA (l’agenzia per le acquisizioni militari francese) di Biscarosse.
La prova è stata effettuata montando la testata a bordo di un missile (di forma similare allo Scalp Naval) agganciato ad una slitta che lo ha guidato lungo il binario fino a che la carica precursore non è detonata di fronte ad un muro di cemento armato; la bomba inerte è quindi passata attraverso l’obiettivo dimostrando una capacità di penetrazione superiore a quella delle attuali testate in produzione di MBDA. Il test ha dimostrato anche la robustezza del sistema compatto Ruggedized Electronic In-line Fuze (REIF), che conterrà i sottosistemi di calcolo.

Il test e l’obiettivo sono stati progettati per essere rappresentativi di reali casi operativi. In particolare l’NGMWS è studiato per distruggere una vasta gamma di obiettivi rinforzati, come centri di comando e controllo, infrastrutture sotterranee, o rifugi sottoterra quali caverne che riflettono le attuali esigenze operative, con speciale riferimento al teatro afghano.

Questa prova segue il primo test del sistema condotto con successo il 18 Maggio 2010, utilizzato per convalidare i concetti alla base della progettazione della nuova carica NGMWS. Un terzo e ultimo test è previsto per concludere i lavori associati al programma di ricerca Hardbut.

Il programma di dimostrazione tecnologica anglo-francese consiste in un programma di ricerca finanziato e gestito dal Ministero della Difesa inglese e dalla DGA, che vede MBDA UK quale prime contractor. Partecipano al programma anche il Defence Science and Technology Laboratory (DSTL), il CEA (Commissariat à l’Energie Atomique et aux énergies alternatives), e team di studio appartenenti a Thales Missile Electronics (TME), QinetiQ, BAE Systems Global Combat Systems Munitions (GCSM) e Fluid Gravity Engineering (FGE).

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