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14 nuovi Chinooks per la RAF

Riferimento | Aerospazio | Europa |

chinookBoeing ha ricevuto un contratto di 1.64 miliardi dollari (1 miliardo circa di sterline) da parte del Ministero della Difesa britannico (MoD) per la fornitura di 14 nuovi elicotteri CH-47 Chinook, compresi servizi di supporto e assistenza per i primi cinque anni.

L’annuncio segue il recente impegno profuso dal Governo britannico per l’aumento dell’uno per cento l’anno in termini reali del bilancio della difesa destinato ai nuovi equipaggiamenti a partire dal 2015.

Il piano di acquisizione del nuovo CH-47 Mark (Mk)-6 fa parte del programma di modernizzazione della flotta di elicotteri della Royal Air Force (RAF), in cui si inserisce il refit delle versioni più datate del Chinook denominato Julius, che porterà gli Mk2/2A allo standard Mk4/4A, e gli Mk3 a quello Mk5. L’attuale ordine amplierà la flotta Chinook a 60 esemplari, la più grande in Europa, conducendo ad un miglioramento significativo della mobilità delle forze di prima linea impegnate in particolare in Afghanistan.

Gli elicotteri saranno prodotti nell’impianto Boeing recentemente rinnovato di Ridley Township, vicino Philadelphia, e la consegna si completerà a fine 2015. In particolare la RAF riceverà il primo mezzo per la sperimentazione iniziale e il collaudo nel 2013, il quale entrerà poi in servizio nel maggio 2014, dando una risposta immediata alle esigenze operative sul campo. Tre elicotteri saranno pronti per il rischieramento nei primi mesi del 2015, e tutti i quattordici esemplari saranno pienamente operativi entro l’inizio del 2017.

Il CH-47 Chinook Mk-6 ha una nuova cellula lavorata in un unico blocco con strumentazione avionica su misura, FLIR, verricello di salvataggio, sistemi di autodifesa, apparati di comunicazione e navigazione interoperabili. E’ in grado di trasportare fino a 40 uomini o 10 tonnellate di carico e fornisce un supporto indispensabile alle forze di prima linea schierate nei teatri operativi.

Primo volo del P-8A di produzione

Riferimento | Americhe | Marina |


Il primo P-8A Poseidon di serie ha completato il primo volo, decollando da Renton Field e atterrando tre ore dopo al complesso Boeing di Seattle. Il velivolo è il primo di sei esemplari del lotto di produzione iniziale a basso ritmo (LRIP) che Boeing sta costruendo per la Marina degli Stati Uniti come parte di un contratto di 1.6 miliardi dollari assegnato nel mese di gennaio.

Il volo segna il completamento della fase di assemblaggio finale nello stabilimento di Renton e il passaggio all’installazione dei sistemi di missione e degli allestimenti generali. Boeing consegnerà il velivolo alla Marina il prossimo anno, in vista del raggiungimento della capacità operativa iniziale prevista per il 2013.

La Marina USA ha pianificato l’acquisto di 117 P-8A per missioni ASW, ASuW, di intelligence, sorveglianza e ricognizione per sostituire la sua flotta di P-3.

Al fine di limitare i costi, Boeing utilizza la stessa linea produttiva del 737 Next Generation, apportando tutte le modifiche all’aereo in sequenza durante la fabbricazione e l’assemblaggio.

Questo è il primo P-8A che incorpora il nuovo motore CFM56-7BE, dal design migliorato che include le modifiche alla turbina ad alta e bassa pressione, ora di serie su tutti i nuovi 737 NG consegnati. Assieme ai miglioramenti in tema di riduzione della resistenza aerodinamica apportati sui 737 all’inizio di quest’anno, le modifiche si tradurranno in minori consumi e risparmi sui costi di manutenzione.

Boeing si è aggiudicata il contratto di System Development and Demonstration del programma Poseidon nel 2004. A gennaio 2011 è stato firmato il separato contratto di produzione LRIP 1. I primi quattro velivoli della SDD dedicati ai test in volo stanno completando le prove presso la Naval Air Station Patuxent River, nel Maryland, mentre l’aereo per prove statiche S1 ha completato il suo programma di test all’inizio di quest’anno, con l’esemplare S2 che inizierà l’analogo percorso a fine anno.

Derivato del 737-800 Next-Generation, il Poseidon è costruito da un team guidato da Boeing che comprende CFM International, Northrop Grumman, Raytheon, Spirit AeroSystems, BAE Systems e GE Aviation.

10 C-17 per l’India

Riferimento | Aerospazio | Asia e Pacifico |

C-17Il Ministero della Difesa indiano ha siglato un accordo con il governo degli Stati Uniti per l’acquisto di 10 aerei da trasporto Boeing C-17 Globemaster III. L’atto di Foreign Military Sale è stato approvato dal Congresso degli Stati Uniti nel maggio 2010, e questo definitivo contratto fa dell’India il più grande cliente internazionale del C-17. L’India beneficierà anche di ricadute industriali pari al 30% del valore dell’accordo.

La linea di produzione del C-17 a Long Beach, California, la cui chiusura in mancanza di nuovi ordini era programmata per il 2012, rimarrà aperta ora almeno fino al 2014.

“Il C-17 aumenterà la leadership dell’India nella regione”, ha dichiarato Dinesh Keskar, Presidente di Boeing India. “Con le sue capacità tattiche e strategiche, il C-17 soddisfa le esigenze indiane di trasporto aereo militare e umanitario”.

“Questo accordo è un riflesso della stretta collaborazione fra il Ministero della Difesa indiano e la US Air Force, che ha lavorato molto duramente per aiutare l’India a rafforzare la propria capacità di trasporto aereo con il C-17″, ha affermato Jean Chamberlin, Vice Presidente e General Manager di Boeing Mobility. “La capacità del velivolo di trasportare carichi di grandi dimensioni su lunghe distanze, atterrare su piste corte e semipreparate, e operare in climi estremamente caldi o freddi lo rende ideale per la regione”.

Durante le prove di valutazione effettuate dall’Aeronautica indiana nel giugno 2010, il C-17 ha soddisfatto tutti i requisiti richiesti.

Il C-17 può compiere missioni di trasporto truppe, cargo, umanitarie fino a 4.400 km con un carico di 75 tonnellate ed atterrare su piste semipreparate di lunghezza inferiore ai 1.000 metri. Attualmente sono stati consegnati nel mondo 232 C-17, 210 in servizio presso la U.S. Air Force (compresa Guardia Nazionale e reparti della Riserva), 7 nella RAF, 4 presso le Forze Armate Canadesi, 4 nella Royal Australian Air Force, tre riservati alla Strategic Airlift Capability in ambito NATO, 2 negli Emirati Arabi Uniti (che saliranno a 6 entro la fine del 2012) e 2 nelle forze armate del Qatar.

L’India potrà beneficiare a livello logistico della rete internazionale di supporto GSP dedicata al C-17 Globemaster III. La GSP garantisce la prontezza operativa dei velivoli fornendo a tutti i clienti del C-17 l’accesso a parti di ricambio e componenti disponibili a livello internazionale riducendo così i costi di mantenimento tramite economie di scala.

Secondo l’accordo, l’India prenderà in consegna i suoi C-17 nel 2013 e 2014.

Caso A-12 Avenger II: La Corte Suprema dà ragione ai contractors

Riferimento | Americhe | Marina |

A-12 Avenger II
Nel 1991 l’A-12 Avenger II, l’aereo che nei piani della Marina sarebbe dovuto diventare la nuova piattaforma stealth per attacchi in profondità in dotazione alle portaerei americane, fu cancellato dall’allora Segretario alla Difesa Dick Cheney per aumenti esponenziali dei costi, dei tempi e per la mancata aderenza ai requisiti di programma fissati.

Nel 1988 General Dynamics e McDonnell Douglas (ora Boeing) avevano firmato un contratto per lo sviluppo e la costruzione di otto velivoli di pre-serie per la Marina ad un prezzo indicativo di 4.8 miliardi di dollari. Tre anni più tardi la Marina, in concerto con il Pentagono, rescisse il contratto, imponendo alle compagnie il rimborso dei 1.35 miliardi di dollari già stanziati più gli interessi, che ora ammontano a circa 2.6 miliardi di dollari.

Le due parti hanno continuato a scambiarsi le responsabilità per decadi. Da una parte il governo americano argomentava che le società non erano in grado di produrre l’aereo come previsto dal programma, dall’altra le due società affermavano che il ritardo dello sviluppo è stato causato dal rifiuto del governo di rivelare dettagli importanti sulla tecnologia stealth, che a quel tempo godeva di requisiti di segretezza ancora più stringenti di quelli attuali. Al tempo tale tecnologia era stata collaudata dall’US Air Force con successo sull’F-117 Nighthawk e sul bombardiere B-2 Spirit.

La Corte Suprema americana ha accettato di rivedere una precedente sentenza della US Court of Federal Claims che costringeva Boeing e General Dynamics al rimborso della cifra, ribaltando di fatto il risultato.

In sostanza la Corte ha constatato che non è possibile individurare il colpevole certo fra i due attori coinvolti, dato che un’indagine in profondità per verificare la fondatezza della tesi di Boeing e General Dynamics si scontra con il divieto imposto dal Pentagono di rivelare particolari delicati che potrebbeto pregiudicare la segretezza.

Boeing, per bocca di J. Michael Luttig, Vice Presidente Esecutivo e Consigliere Generale, si dice soddisfatta della vittoria e “della decisione unanime della Corte di rovesciare la risoluzione unilaterale del contratto per il programma A-12 da parte del governo. E’ sempre stata nostra opinione che quella rescissione automatica sia stata una mossa impropria”.

L’A-12 è stato uno dei fallimenti più grandi della Difesa americana. L’aereo, progettato per sostituire l’A-6 Intruder con un assetto in grado di penetrare aree nemiche fortemente difese, non ha mai volato e non è mai entrato in produzione a dispetto di anni ed anni di sviluppo (a partire dal 1983).

La US Navy ancora oggi, a differenza dell’Aeronautica, non ha in servizio aerei stealth. La cancellazione del programma A-12 ha spinto la Marina ad un veloce ripiegamento sullo sviluppo dell’F-18 culminato nello F/A-18E/F Super Hornet, attualmente la piattaforma d’attacco standard imbarcata sulle portaerei americane.

La US Navy colmerà questo gap solo alla fine di questo decennio con l’entrata in servizio dell’F-35C Lightning II e di successive piattaforme UCAV.

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