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Proseguono i test in vista del primo lancio dello Scalp Naval da un sottomarino

Riferimento | Europa | Marina |


Nel mese di settembre 2010 MBDA, con la collaborazione della Direction Générale de l’Armement francese, ha condotto un test di accensione del booster dello SCALP Naval ad elevata profondità in un fiordo norvegese per simulare il comportamento del missile in condizioni reali, in particolare in configurazione di lancio da sottomarino. La prova subacquea, che ha visto il booster entrare in azione per diversi secondi, ha coinvolto un modello strumentale della sezione posteriore del missile, ancorato ad una struttura sommersa.

Le prime analisi dei risultati dei test mostrano valori nominali per il profilo di pressione del booster, e un comportamento normale del sistema di espulsione del coperchio del contenitore che proteggeva l’estremità posteriore del missile e una normale proprietà di tenuta in acqua del modello.

Questi test combinati preparano la via per la prima prova di fuoco dello SCALP Naval da un sottomarino prevista nel corso del 2011.

Il 28 maggio 2010, MBDA ha eseguito con successo il primo lancio di prova del missile da un lanciatore verticale Sylver A70. Nel corso di questo volo di prova, della durata di diverse decine di minuti, sono state testate tutte le fasi di lancio fino all’entrata del missile nella fase di volo di crociera.

Lo SCALP Naval è sviluppato in due configurazioni per soddisfare le esigenze della Marina francese espresse nel programma Missile de Croisière Naval (MdCN). La prima configurazione consentirà il lancio verticale da navi di superficie, in particolare a bordo delle FREMM francesi a partire dal 2013. La seconda configurazione è una versione a cambiamento d’ambiente destinata a dotare i prossimi sottomarini d’attacco a propulsione nucleare Barracuda, cominciando dal Suffren, nel 2017.

La versione del missile per impieghi a bordo di sottomarini di differenzia dalla prima per l’aggiunta di una capsula che contiene sia il missile che il booster removibile, necessaria per effettuare la transizione dall’ambiente sottomarino a quello di superficie una volta che l’arma è stata lanciata dal tubo lanciasiluri.

Il missile ha un’ottima capacità di penetrare le difese nemiche: superata la fascia costiera il MdCN può volare a bassissima quota, seguendo la conformazione del terreno grazie anche alla cartografia preimpostata e alla guida inerziale/GPS coadiuvata da radaraltimetro, disponendosi con un profilo ottimizzato per ridurre la sua RCS (superficie radar equivalente), e colpendo l’obiettivo con la sua testata di 250 kg, grazie alle indicazioni fornite dal sensore IR.

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