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Appoggio CAS per due AMX in Afghanistan

Riferimento | Aerospazio | Asia e Pacifico |


Giovedì 16 Settembre due velivoli AMX hanno effettuato in Afghanistan una missione CAS (Close Air Support) in supporto alle truppe a terra statunitensi che erano state attaccate dagli ‘insurgents’. Dopo il rifornimento in volo, effettuato per garantire una maggiore permanenza sul luogo, i due velivoli sono entrati in contatto iniziale con i militari americani.
Ricostruita rapidamente la situazione a terra, si sono suddivisi i compiti all’interno della formazione: il leader avrebbe controllato l’area di operazioni con l’ausilio del pod Reccelite (sistema di ricognizione video fotografica con sensori digitali elettro-ottici e all’infrarosso di elevate prestazioni), fornendo immagini in tempo reale alle stesse truppe sotto attacco, mentre il gregario sarebbe stato pronto ad intervenire in caso di necessità di protezione.

Poiché la situazione si è complicata ulteriormente, sono stati richiesti due passaggi ‘d’avvertimento’. Uno dei due AMX ha effettuato due passaggi, di cui il secondo risolutivo, sul gruppo di ribelli, disperdendoli in breve tempo senza la necessità di utilizzo del cannone di bordo. La sola presenza dei velivoli in zona ha consentito alle truppe a terra di riacquisire la possibilità di movimento, proseguendo la loro missione di pattugliamento.

Il governo ha autorizzato solo l’uso del cannoncino di bordo da 20 millimetri in determinate circostanze, a supporto delle forze sul campo, mentre rimane il divieto all’utilizzo di qualunque altro genere di armamento.

La Joint Air Task Force (JATF), al comando del Colonnello Davide Re, è l’unità operativa che gestisce gli assetti di volo ad ala fissa e ad ala rotante dell’Aeronautica Militare assegnati al Regional Command West di ISAF (International Security Assistance Force) nel teatro operativo, tra cui i velivoli C130J, che si alternano ai C27 della 46a brigata aerea di Pisa, impiegati per il trasporto del personale e dei rifornimenti all’interno del teatro afghano, gli AMX del 51° stormo di Istrana, con compiti di ricognizione e supporto tattico ravvicinato alle forze di terra, gli elicotteri AB212 ed i velivoli senza pilota (UAV) Predator del 32° stormo di Amendola, con compiti ISTAR (Intelligence, Surveillance, Targeting and Recognition), tutti schierati ad Herat.

I quattro velivoli AMX del Task Group ‘Black Cats’, impiegati principalmente in compiti ISR (Intelligence, Sorveglianza e Ricognizione) in favore del contingente italiano e delle forze alleate di ISAF, hanno raggiunto il traguardo delle 1.500 ore di volo, durante le quali è stata fatta la ricognizione di oltre 1.000 siti e sono state realizzate oltre 10.000 fotografie, successivamente elaborate dagli specialisti di foto-interpretazione dell’Aeronautica Militare.

Alenia North America ha proposto la vendita all’USAF di 20 AMX provenienti dal surplus di 58 aerei dell’AMI che non verranno aggiornati allo standard ACOL (Adeguamento Capacità Operative e Logistiche) per compiti CAS, da girare poi alle forze aeree afghane. Il possibile requisito vede in gare anche l’L-159 di Aero Vodochody.
L’AMX in Italia rimarrà in servizio fino all’arrivo dell’F-35.

La flotta di G.222 afgani supera le 1.000 ore di volo

Riferimento | Aerospazio | Asia e Pacifico |

Alenia North America, controllata di Alenia Aeronautica (una società di Finmeccanica), ha annunciato oggi che la flotta dei G.222 afgani ha superato le 1.000 ore di volo. Il velivolo è in dotazione alla Forza Aerea Afgana (AAF) per fornire servizi di trasporto aereo per il Paese e la sua Aeronautica Militare. Le consegne all’AAF hanno avuto inizio nel settembre 2009 ed il sesto e il settimo velivolo sono stati consegnati nei giorni scorsi. Di questi uno è in configurazione VIP e verrà utilizzato per il trasporto del Presidente afgano e delle alte personalità; l’altro resterà presso lo stabilimento Alenia Aeronautica di Capodichino (Napoli) per l’addestramento degli Air Advisors della Forza Aerea USA.

Il programma prevede che nel corso di tre anni 18 G.222 saranno ricondizionati e ammodernati secondo una configurazione standard.
La Forza Aerea degli Stati Uniti, attraverso la Combined Air Power Transition Force (CAPTF) in Afganistan, sta ricostituendo la Forza Aerea Afgana e i G.222 saranno un suo importante asset.

Nel 2008, Alenia North America si è aggiudicata un contratto da parte degli Stati Uniti per fornire 18 G.222 ammodernati destinati alla Forza Aerea dell’Afganistan (AAF). I 18 aerei rinnovati saranno in servizio presso il Combined Security Transition Command-Afghanistan, per poi essere trasferiti dal Combined Air Power Transition Force a Kabul per la ricostituita Forza Aerea Afgana.

I G.222 costituiranno il nucleo centrale dell’AAF contribuendo, significativamente, ad offrire aiuti umanitari e sicurezza alla popolazione.
Alenia North America, in qualità di prime contractor, è responsabile per la gestione del programma; i velivoli, invece, vengono ricondizionati e ammodernati da Alenia Aeronautica presso lo stabilimento di Capodichino (Napoli). Il supporto logistico in Afganistan sarà fornito da L-3 Vertex Aerospace.

(Alenia Aeronautica)

Eurosatory 2010: BAE Systems presenta l’RG41

Riferimento | Esercito | Europa |


L’ultimo arrivato della famiglia RG, l’RG41, ha fatto il suo debutto al salone Eurosatory 2010 di Parigi. Il nuovo veicolo 8×8 è progettato per gli attuali scenari di combattimento in Iraq e Afghanistan e per soddisfare i requisiti di protezione e mobilità delle forze sul campo; è dotato di un design modulare con scafo a semi-V a 5 piastre unite insieme alla struttura superiore del veicolo per resistere allo scoppio di mine e ordigni improvvisati, in modo da poter provvedere ad una rapida sostituzione in teatro dei singoli moduli danneggiati, ha sospensioni e trasmissione indipendenti, e può trasportare fino a 10 soldati, oltre al conducente, e un carico pagante di 11 tonnellate.

L’RG41 può alloggiare torrette leggere e di medie dimensioni, fra cui la nuova torretta a controllo remoto da 25 mm TRT-25, così come sistemi per fuoco indiretto. Il suo design permette un facile sviluppo di diverse varianti. Può essere configurato come veicolo posto comando, da combattimento, ambulanza, genio o personalizzato a richiesta del cliente. Ha un peso complessivo di 30 tonnellate, una lunghezza di 7.78 metri, altezza di 2.3 metri ed una larghezza di 2.28 metri.

L’RG41 è un esemplare della nuova famiglia di veicoli 8×8 in corso di sviluppo da BAE Systems per soddisfare i diversi requisiti di prezzo e prestazioni dei potenziali clienti.
Ad Eurosatory 2010 BAE ha presentato anche il nuovo sistema di protezione del soldato Ultra Lightweight Warrior (ULW), che assicura maggiore protezione con un risparmio dei pesi del 35% rispetto al convenzionale set di elmetto, zaino con equipaggiamento, giubbotto antiproiettile e componenti per protezione balistica, e l’Armadillo, una nuova versione del cingolato CV90 ottenuta rimuovendo il cannone principale (in modo da rendere il veicolo più adatto all’impiego in scenari come l’Afghanistan, dove è privilegiata la mobilità e la protezione rispetto alla potenza di fuoco), liberando così spazio e peso per alloggiare sensori, torrette remote, corazzature aggiuntive e sistemi a scelta del richiedente.

10.000 ore di volo per i Reaper della RAF in Afghanistan

Riferimento | Aerospazio | Europa |


I velivoli senza pilota MQ-9 Reaper della Royal Air Force (designati RPAS – Remotely Piloted Air System) hanno totalizzato più di 10.000 ore di volo nei cieli dell’Afghanistan da quando sono stati schierati nell’ottobre 2007 per fornire una persistente capacità di intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR) ai comandanti sul campo.

Dal novembre 2009 il Reaper ha sostenuto operazioni H24, raddoppiando negli ultimi dodici mesi il numero di ore di volo in missione; a fine anno verranno consegnati altri droni, secondo procedura di acquisto per soddisfare un urgente requisito operativo, al fine supportare le richieste di utilizzo sempre più pressanti.

Questi assetti svolgono una funzione insostituibile nel fornire capacità ISTAR [Intelligence, Sorveglianza, Acquisizione Bersaglio, Ricognizione] alle forze inglesi schierate in Afghanistan, integrandosi in rete con le altre piattaforme a terra e in aria al fine di aumentare la consapevolezza situazionale dei soldati.

Il Reaper è manovrato dal 39° Squadron via satellite da un impianto situato presso la Creech Air Force Base nel deserto del Nevada, centro di comando degli UAV Predator e Reaper statunitensi, distante 72 km dalla base di Nellis. Dal maggio 2008 il velivolo è equipaggiato con missili Hellfire e bombe a guida laser per la distruzione con intervento rapido di obiettivi mobili in scenari urbani in missioni CAS (supporto aereo ravvicinato), od obiettivi fissi di alto valore.

Il Reaper presenta una quota massima operativa doppia rispetto all’MQ-1 Predator, maggiore autonomia (più di 30 ore) e possibilità di ospitare carico pagante fino a 385 kg di carichi interni (costituiti da sensori EO/IR, data link satellitare, sistemi di designazione e puntamento, strumenti per l’individuazione di sorgenti laser, radar Lynx SAR, sistemi SIGINT/ESM e comunicazione UHF/VHF), e 1361 kg di carichi esterni sulle 6 stazioni subalari (per missili Hellfire, bombe Paveway a guida laser o JDAM).

A marzo sono state avviate discussioni su un possibile sostituto paneuropeo del Reaper, da parte degli operatori Regno Unito e Italia, con l’aggiunta della Francia, partendo dai diversi programmi ridondanti portati avanti da industrie come BAE Systems, Finmeccanica, ed EADS. Una volta che verranno fissati i requisiti operativi, e confermata la volontà di instaurare una cooperazione industriale, si potrà dar inizio ad un programma trilaterale (aperto anche ad altri paesi come Germania e Spagna) che possa trarre vantaggio dai rispettivi sforzi compiuti nel settore con gli UAS Mantis, Molynx, e Talarion. Nel 2007 fu firmata una lettera d’intenti per un’analoga iniziativa capeggiata da Alenia Aeronautica, con la partecipazione di Dassault Aviation e Saab, al fine di esplorare la fattibilità di un UAV MALE (Medium Altitude Long Endurance) che potesse includere tecnologie sviluppate nell’ambito del programma nEUROn, e competere così con i rivali americani e israeliani.

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