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Varato l’Alexander Nevsky, secondo sottomarino della classe Borei

Riferimento | Asia e Pacifico | Marina |


Accompagnato dal Ministro della Difesa Anatoly Serdyukov, dal Comandante in Capo della Marina Russa, Ammiraglio Vladimir Vysotsky e dal CEO dei cantieri Sevmash Nikolay Kalistratov, il Premier russo Vladimir Putin ha presenziato presso la storica cittadina di Severodvinsk alla cerimonia di varo del sottomarino a propulsione nucleare lanciamissili balistici (SSBN) Alexander Nevsky, la seconda unità della nuova classe Borei.

L’equipaggio, comandato dal Capitano Vassily Tankovid, ha accolto a bordo il Primo Ministro. Putin, a sua volta, si è congratulato con i marinai a partire dall’inizio delle prove di ormeggio, dopo che il sottomarino è stato posto in acqua abbandonando il bacino galleggiante.

“Voglio ringraziare tutti i dipendenti e i costruttori per il lavoro professionale eseguito negli ultimi anni. Il varo di questo sottomarino a propulsione nucleare di quarta generazione segna l’inizio di una nuova fase della marina russa; questa unità del progetto 955, impostata nel 2004, verrà consegnata alla marina alla fine del prossimo mese. Ricordo che entro il 2015 la quota di armamenti moderni di Esercito, Marina, e Aeronautica salirà al 30%, ed entro il 2020 al 70%. La base finanziaria sarà fornita da un programma statale di armamenti, progettato per il periodo 2011-2020.
Dobbiamo infine superare l’eredità di quel periodo quando Esercito e Marina Militare erano gravemente sottofinanziati e dovevano fare affidamento sulle vecchie scorte di magazzino e su forniture discontinue. Ecco perchè stiamo assegnando enormi stanziamenti alla Difesa, una grande somma basata su calcoli approfonditi. Il Ministro della Difesa e il Capo di Stato Maggiore hanno motivato la necessità di questo grande ammontare di risorse statali (circa 500 miliardi di euro, ndr). Questo denaro sarà utilizzato anche per disattivare i vecchi sistemi di armamento di Esercito e Marina, e migliorare la situazione economica del personale”.

L’ Alexander Nevsky, il cui costo si aggira sui 23 miliardi di rubli (circa 560 milioni di euro), affiancherà nella Flotta del Pacifico lo Yury Dolgoruky, che sta terminando le prove in mare. I nuovi sottomarini della classe Borei, i primi a venir costruiti dall’implosione dell’Unione Sovietica e dalla consegna dell’ultimo sottomarino alla marina russa, il K-407 Novomoskovsk, misurano 170 metri di lunghezza per 13 di diametro, con un dislocamento in immersione di 24.000 tonnellate; sommersi, hanno una velocità di 29 nodi, autonomia di tre mesi, e dispongono di sei tubi lanciasiluri; possono trasportare 16 SLBM (missili balistici sub-lanciati) Bulava con gittata di 8.600 Km, disponibili non appena il travagliato programma di sviluppo sarà completato, missili da crociera e missili antinave RPK-2 Viyuga (“bufera”, designazione NATO SS-N-15 Starfish).

Una terza e quarta unità sono in costruzione, il Vladimir Monomakh e il Svyatitel Nikolai, con consegne previste rispettivamente nel 2012 e 2014.

Accordo per linea di assemblaggio finale degli elicotteri AW139 in Russia

Riferimento | Asia e Pacifico | Europa | Industria |

Russian Helicopters (controllata di JSC UIC Oboronprom, appartenente a Russian Technologies State Corporation) e AgustaWestland (una società Finmeccanica) sono liete di annunciare la realizzazione congiunta di uno stabilimento di assemblaggio finale per l’elicottero AW139 in configurazione civile. Il progetto ha preso il via con una cerimonia all’insegna dell’innovazione, durante la quale una capsula del tempo è stata solennemente posata nella base delle fondamenta nella zona industriale di Tomilino, nei pressi di Mosca. All’evento ufficiale hanno preso parte rappresentanti e dignitari inviati dai partner.

L’elicottero medio biturbina AW139 ha un peso al decollo di 6.400 kg ed è in grado di trasportare fino a 15 passeggeri. Utilizzato per il trasporto aziendale, VIP e offshore, in situazioni di emergenza, per interventi di soccorso e antincendio, può essere configurato in versione militare con capacità di trasportare da 8 a 15 soldati nella sua cabina da 8 metri cubi. Le grandi porte scorrevoli permettono di caricare e scaricare rapidamente truppe e materiali.

La linea di assemblaggio finale è in fase di costruzione su una superficie totale di 40.000 m2. La capacità prevista supera i 20 elicotteri l’anno, con un progressivo aumento della produttività da 5 unità nel 2011 a una stabilizzazione a pieno regime nel 2015. Quando l’impianto entrerà in pieno regime, la forza lavoro totale ammonterà a più di 100 unità. Lo stabilimento, nato per soddisfare principalmente le richieste dei mercati civili russo e dei Paesi della CSI e, attraverso la rete AgustaWestland, anche del resto del mondo, verrà gestita da HeliVert, una joint venture paritetica tra Russian Helicopters e AgustaWestland.

Questa tappa storica è solo l’ultimo dei risultati conseguiti nell’ambito della cooperazione strategica tra UIC Oboronprom e AgustaWestland, inaugurata nell’estate del 2007 con la firma di un memorandum d’intesa “per lo sviluppo collaborativo nel campo della produzione di elicotteri”. Successivamente, nel luglio del 2008 a Farnborough è stata siglata una lettera di intenti volta a stabilire una joint venture per la creazione e la gestione di una linea di assemblaggio finale per AW139 in configurazione civile in Russia. È stata poi la volta dell’accordo di joint venture, firmato il 6 novembre 2008 in occasione del vertice intergovernativo Italia-Russia organizzato al Cremlino, che ha visto la partecipazione del presidente russo Dmitri Medvedev e del primo ministro italiano Silvio Berlusconi. Nel giugno del 2010 è stato quindi stipulato un patto parasociale che ha gettato le basi per l’avvio della realizzazione dello stabilimento di Tomilino.

Secondo Sergey Chemezov, direttore generale di Russian Technologies, “L’organizzazione congiunta di una linea di assemblaggio di elicotteri italo-russa rappresenta un passo avanti nello sviluppo dei rapporti commerciali con il nostro partner strategico, la società italiana Finmeccanica. Si tratta di un evento importante non solo per il settore elicotteristico, ma per l’ingegneria meccanica russa in generale. Vale la pena notare come il progetto stia prendendo forma in uno scenario finanziario ed economico proibitivo, a testimonianza del fatto che la crisi può e deve essere combattuta con sforzi condivisi e sfruttando ogni opportunità”.

Andrey Reus, direttore generale di Oboronprom, è dell’avviso che “L’avvio della realizzazione dello stabilimento costituisce una nuova fase nella crescente collaborazione tra le aziende produttrici di elicotteri russe e italiane, con notevoli vantaggi per entrambe le parti. Grazie a questo accordo, avremo accesso a nuove soluzioni tecniche di produzione e a standard qualitativi elevati per quanto riguarda la manutenzione degli elicotteri. Da parte nostra cercheremo di ampliare la collaborazione, puntando tra le altre cose al graduale trasferimento della produzione dei velivoli dall’Italia alla Russia”.

“Russian Helicopters sta potenziando la propria presenza sui mercati esteri, mettendo i prodotti russi a disposizione di clienti stranieri e aprendo centri assistenza” ha dichiarato Andrei Shibitov, Chief Operating Officer di Russian Helicopters. “Da questo punto di vista siamo estremamente interessati all’esperienza dei partner esteri per quanto riguarda l’organizzazione, la gestione, la pianificazione, la certificazione dei processi produttivi e al loro know-how nell’area della gestione dell’intero ciclo di vita dei prodotti. Prevediamo di trarre il massimo beneficio dalla cooperazione con i partner italiani. Russian Helicopters consoliderà la posizione commerciale della Russia sul mercato elicotteristico internazionale”.

“Negli ultimi anni abbiamo creato una notevole base industriale in Russia, stabilendo importanti partnership in vari campi del settore civile con aziende locali di primo piano”. Hadichiarato Pier Francesco Guarguaglini, Presidente e Amministratore Delegato di Finmeccanica. “Quest’ultima tappa testimonia chiaramente la nostra determinazione a rivestire un ruolo sempre più centrale nella Regione attraverso una collaborazione industriale che comporti vantaggi per entrambe le parti, in particolare nel settore degli elicotteri civili”.

Giuseppe Orsi, amministratore delegato di AgustaWestland, ha aggiunto: “Siamo molto soddisfatti di essere qui con in nostri partner russi a posare (sia concretamente sia simbolicamente) le basi di quello che siamo certi sarà un luminoso futuro di cooperazione industriale incentrato sull’AW139, l’elicottero più venduto al mondo. Questo modello è stato identificato e selezionato dal settore elicotteristico russo come quello di riferimento nella sua categoria per soddisfare una serie di esigenze particolari nei mercati civili della Russia e della CSI”.

Note:
Russian Technologies State Corporation, creata nel novembre del 2007, è stata fondata per aiutare le organizzazioni di sviluppo e le aziende produttrici russe di prodotti industriali hi-tech nelle loro attività di sviluppo, produzione ed esportazione, fornendo assistenza in mercati nazionali ed esteri e richiamando investimenti in diversi settori allo scopo di innalzare il livello dei prodotti russi, riducendone al tempo stesso costo e tempi di produzione. Di Russian Technologies fanno parte UIC Oboronprom, RusSpetsStal, VSMPO-AVISMA, AVTOVAZ e altre strutture.

UIC OBORONPROM, JSC è un gruppo industriale e di investimento multiprofilo fondato nel 2002. Tra le sue attività principali figurano la costruzione di elicotteri (società di gestione Russian Helicopters), di motori (società di gestione United Engine Industry Corporation), lo sviluppo di sistemi per la difesa aerea e sistemi elettronici complessi (società finanziaria Defense Systems) e la produzione di altri macchinari. Nel 2009 le società del gruppo hanno dichiarato entrate per oltre 130 miliardi di rubli.

Russian Helicopters, JSC è una società affiliata di UIC Oboronprom. Funge da ente di gestione delle seguenti aziende del settore elicotteristico: Mil Moscow Helicopter Plant, Kamov, Ulan-Ude Aviation Plant, Kazan Helicopters, Rostvertol, Progress Arsenyev Aviation Company, Kumertau Aviation Production Enterprise, Vpered Moscow Machine-Building Plant, Stupino Machine Production Plant, Reductor-PM , Helicopter Service Company (VSK), Novosibirsk Aircraft Repairing Plant e Ural Works of Civil Aviation.

(Finmeccanica)

Il PAK FA arriva a Zhukovsky per test dei sistemi

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Il PAK FA, il prototipo di caccia stealth di quinta generazione sviluppato dalla Russia, è giunto al complesso dell’Istituto di Ricerca Gromov di Zhukovsky, vicino Mosca, a bordo dell’aereo da trasporto AN-124 “Ruslan” partito da Komsomolsk-na-Amur, nell’estremo oriente russo. Dopo i sei voli di collaudo, compreso quello inaugurale compiuto lo scorso 29 gennaio, il PAK FA inizierà ora, subito dopo l’assemblaggio, una nuova fase di test sui sistemi ed equipaggiamenti. Nel nuovo sito di collaudo oltre all’esemplare T-50 1 è giunto anche il T-50 KNS, la piattaforma per prove statiche completa di tutti i sistemi. I primi test verranno eseguiti verso la fine di aprile e l’inizio di maggio.

Nel corso della prima fase di prove di volo, del PAK FA sono state valutate stabilità e controllabilità, al variare di quota e velocità, manovrabilità ad alti angoli d’attacco, così come il comportamento dei sistemi primari e del nuovo motore sviluppato ad hoc, a cui seguirà una nuova versione in sviluppo nei prossimi anni. Il secondo prototipo dovrebbe iniziare la campagna di test entro la fine dell’anno. Il terzo e il quarto, equipaggiati di tutti i sistemi avionici, seguiranno a partire dal 2011, con l’obiettivo di far entrare in servizio il velivolo già nel 2015.

Rispetto alla precedente generazione di caccia russi il PAK FA possiede caratteristiche che combinano le funzionalità di un velivolo d’attacco con uno convenzionale da superiorità aerea. Il T-50 sarà dotato di una nuova suite avionica che integrerà la funzionalità “pilota elettronico”, una sorta di intelligenza artificiale, così come un avanzato radar AESA sviluppato dall’ufficio di progettazione Tikhomorov NIIP. Questo ridurrà in modo significativo il carico di lavoro del pilota e gli permetterà di concentrarsi sul completamento della missione. I sistemi di bordo permetteranno uno scambio di dati in tempo reale non solo con i sistemi di controllo basati a terra, ma anche all’interno del gruppo di volo. L’applicazione di strutture in composito e tecnologie innovative, l’aerodinamica del velivolo, le misure applicate per diminuire la firma del motore, contribuiscono alla riduzione della RCS (radar cross section), dell’impronta ottica e infrarossi del velivolo, migliorandone l’efficacia contro bersagli aerei e a terra.

Il PAK FA porterà ad un avanzamento dell’aeronautica e dell’elettronica russa e delle industrie ad esse collegate e, dopo anni di stallo, contribuirà a rimettere in moto le commesse militari, recentemente oggetto di una rivisitazione completa effettuata al fine di diminuire i programmi in essere per concentrarsi solo sulle priorità. Il Primo Ministro Vladimir Putin intende rimettere in careggiata le forze armate russe con un rinnovamento completo di macchine e sistemi da completarsi entro il 2025. Putin al riguardo ha dichiarato anche la necessità di dotarsi di un nuovo bombardiere strategico, il PAK DA, per sostituire la flotta di Tu-95 e Tu-160, ed ha esortato l’industria a puntare sull’efficienza, con l’aiuto del supporto governativo di 93 miliardi di rubli (2.37 miliardi di euro) stanziato come misura anticrisi.

Primo volo del Sukhoi T-50 (PAK FA)

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Il T-50 PAK FA, il primo prototipo di caccia stealth di quinta generazione sviluppato dalla Russia, destinato a competere con gli americani F-22 ed F-35, ha compiuto il primo volo presso l’aeroporto estremo orientale di Dzemgi presso Komsomolsk-on-Amur, di proprietà della KnAAPO (Komsomolsk-on-Amur Aviation Production Association), controllata da Sukhoi. Il volo, della durata di 47 minuti, ha visto in prima fila il pilota collaudatore Sergey Bogdan, che ha commentato: “Nel corso del volo abbiamo condotto una prima valutazione della controllabilità, delle prestazioni dei motori e dei sistemi principali, l’aereo ha retratto ed estratto il carrello di atterraggio. Il velivolo si è comportato ottimamente in tutti i punti di prova in programma per oggi. È facile e comodo da pilotare”.

Rispetto alla precedente generazione di caccia russi il PAK FA possiede un certo numero di caratteristiche uniche che combinano le funzionalità di un velivolo d’attacco con uno convenzionale da superiorità aerea. Il T-50 sarà dotato di una nuova suite avionica che integrerà la funzionalità “pilota elettronico”, una sorta di intelligenza artificiale, così come un avanzato radar AESA sviluppato dall’ufficio di progettazione Tikhomorov NIIP. Questo ridurrà in modo significativo il carico di lavoro del pilota e gli permetterà di concentrarsi sul completamento delle missioni tattiche. I sistemi di bordo permetteranno uno scambio di dati in tempo reale non solo con i sistemi di controllo basati a terra, ma anche all’interno del gruppo di volo. L’applicazione di strutture in composito e tecnologie innovative, l’aerodinamica del velivolo, le misure applicate per diminuire la firma del motore, contribuiscono alla riduzione della RCS (radar cross section), dell’impronta ottica e infrarossi. Questo migliora notevolmente l’efficacia contro bersagli aerei e di terra, in qualsiasi momento della giornata e in ogni condizione meteorologica.

“Oggi abbiamo avviato un intenso programma di prove. Questo è un grande successo sia della scienza russa che delle scuole di progettazione. Questo risultato poggia su una squadra composta da più di un centinaio di nostri fornitori e partner strategici. Il PAK FA porterà ad un avanzamento dell’aeronautica russa e delle industrie collegate, verso un livello tecnologico completamente nuovo. Questi apparecchi, insieme con l’aggiornamento dei caccia di quarta generazione, definirà il potenziale delle forze aeree russe per i prossimi decenni. Sukhoi prevede di sviluppare ulteriormente il programma PAK FA, che coinvolgerà i nostri partner indiani. Sono fermamente convinto che questo nostro progetto comune supererà i rivali occidentali in termini di costo-efficacia e non solo rafforzerà le difese russe e indiane, ma conquisterà anche una quota significativa del mercato mondiale”, ha detto Mikhail Pogosyan, Direttore Generale di Sukhoi.

Fino ad oggi il velivolo è stato mantenuto segreto al riparo da occhi indiscreti, presentato dal personale tecnico di Sukhoi e dell’aeronautica russa solo ai collaboratori indiani, partner del programma.
Il prototipo presenta elementi di continuità con il Su-35, che fungerà da gap filler in attesa dell’entrata in servizio del T-50, prevista non prima di cinque/sette anni, con tutta probabilità verso il 2020; fra essi i nuovi motori NPO Saturn sviluppati sul modello dei “117S”, dotati di ugelli indipendenti a controllo vettoriale della spinta e capaci di 14.5 tonnellate di spinta ciascuno, i quali verranno rimpiazzati sul modello finale da una loro ulteriore evoluzione capace di 17.5 tonnellate di spinta ciascuno.

Il PAK FA fungerà da base per lo sviluppo del caccia FGFA (Fifth-Generation Fighter Aircraft), che sostituirà i MiG-29 Fulcrum e i Su-27 Flanker nell’aeronautica russa, e da cui verrà derivata una seconda versione biposto (quella russa è single-seat) destinata all’aeronautica indiana. Nel 2007 a Mosca è stato firmato un accordo tra Russia e India che prevede una partecipazione delle due nazioni nello sviluppo congiunto dell’avionica, della cellula, del motore e dell’armamento del FGFA.
Specialisti del Sukhoi Design Bureau e del centro di produzione Komsomolsk-on-Amur, che costruirà gli aerei russi, sono stati in visita in India per valutare le capacità industriali locali, mentre rappresentanti indiani del Ministero della Difesa e della Hindustan Aeronautics Limited (HAL, che eseguirà il 25% delle attività di progettazione e sviluppo) hanno discusso in Russia problematiche organizzative e operazionali. I termini del contratto verranno siglati a breve.
Si prevede un ordine per ciascuna forza aerea di 250 velivoli.

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