Top
Home
Scrivi
Aggiungi ai preferiti
Feed RSS
Bottom

10.000 ore di volo per i Reaper della RAF in Afghanistan

Riferimento | Aerospazio | Europa |


I velivoli senza pilota MQ-9 Reaper della Royal Air Force (designati RPAS – Remotely Piloted Air System) hanno totalizzato più di 10.000 ore di volo nei cieli dell’Afghanistan da quando sono stati schierati nell’ottobre 2007 per fornire una persistente capacità di intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR) ai comandanti sul campo.

Dal novembre 2009 il Reaper ha sostenuto operazioni H24, raddoppiando negli ultimi dodici mesi il numero di ore di volo in missione; a fine anno verranno consegnati altri droni, secondo procedura di acquisto per soddisfare un urgente requisito operativo, al fine supportare le richieste di utilizzo sempre più pressanti.

Questi assetti svolgono una funzione insostituibile nel fornire capacità ISTAR [Intelligence, Sorveglianza, Acquisizione Bersaglio, Ricognizione] alle forze inglesi schierate in Afghanistan, integrandosi in rete con le altre piattaforme a terra e in aria al fine di aumentare la consapevolezza situazionale dei soldati.

Il Reaper è manovrato dal 39° Squadron via satellite da un impianto situato presso la Creech Air Force Base nel deserto del Nevada, centro di comando degli UAV Predator e Reaper statunitensi, distante 72 km dalla base di Nellis. Dal maggio 2008 il velivolo è equipaggiato con missili Hellfire e bombe a guida laser per la distruzione con intervento rapido di obiettivi mobili in scenari urbani in missioni CAS (supporto aereo ravvicinato), od obiettivi fissi di alto valore.

Il Reaper presenta una quota massima operativa doppia rispetto all’MQ-1 Predator, maggiore autonomia (più di 30 ore) e possibilità di ospitare carico pagante fino a 385 kg di carichi interni (costituiti da sensori EO/IR, data link satellitare, sistemi di designazione e puntamento, strumenti per l’individuazione di sorgenti laser, radar Lynx SAR, sistemi SIGINT/ESM e comunicazione UHF/VHF), e 1361 kg di carichi esterni sulle 6 stazioni subalari (per missili Hellfire, bombe Paveway a guida laser o JDAM).

A marzo sono state avviate discussioni su un possibile sostituto paneuropeo del Reaper, da parte degli operatori Regno Unito e Italia, con l’aggiunta della Francia, partendo dai diversi programmi ridondanti portati avanti da industrie come BAE Systems, Finmeccanica, ed EADS. Una volta che verranno fissati i requisiti operativi, e confermata la volontà di instaurare una cooperazione industriale, si potrà dar inizio ad un programma trilaterale (aperto anche ad altri paesi come Germania e Spagna) che possa trarre vantaggio dai rispettivi sforzi compiuti nel settore con gli UAS Mantis, Molynx, e Talarion. Nel 2007 fu firmata una lettera d’intenti per un’analoga iniziativa capeggiata da Alenia Aeronautica, con la partecipazione di Dassault Aviation e Saab, al fine di esplorare la fattibilità di un UAV MALE (Medium Altitude Long Endurance) che potesse includere tecnologie sviluppate nell’ambito del programma nEUROn, e competere così con i rivali americani e israeliani.

Boeing svela il dimostratore Phantom Ray

Riferimento | Aerospazio | Americhe |


Boeing ha svelato durante la cerimonia di presentazione presso le strutture di St. Louis la nuova piattaforma tecnologica Phantom Ray, un velivolo senza equipaggio delle dimensioni di un caccia che servirà da banco di prova per tecnologie avanzate. Lo UAS (unmanned airborne system) Phantom Ray comincierà i test di rullaggio su pista questa estate. Il primo volo previsto a dicembre sarà seguito da nove voli supplementari nell’arco di circa sei mesi.
Phantom Ray è progettato per missioni che possono includere raccolta dati di intelligence, sorveglianza e ricognizione, soppressione delle difese aeree nemiche, attacco elettronico, attacco al suolo in profondità e rifornimento aereo autonomo.

“Stiamo procedendo velocemente, il primo volo è in vista”, ha dichiarato Darryl Davis, Presidente di Boeing Phantom Works. “Il primo volo del Phantom Ray è in programma a dicembre, circa due anni dopo l’inizio di questo progetto. Questo è un risultato eccezionale per Boeing e la squadra Phantom Ray”.

“I voli iniziali serviranno a esplorare l’inviluppo di volo. Oltre a ciò, la tipologia di missioni e di sistemi da collaudare saranno determinati dalle esigenze future dell’aeronautica. Mi aspetto che da questo primo esemplare derivino molti altri prototipi con tecnologie avanzate”, ha dichiarato Craig Brown, Direttore del programma Phantom Ray.

Con un’apertura alare di 15 metri ed una lunghezza di 11 metri, baia interna per il trasporto d’armi, e possibilità di ospitare 4.500 lb di carico pagante, volare a 40.000 piedi a Mach 0.85, e con un raggio di missione di 2.407 km, il Phantom Ray è un’evoluzione dell’X-45C, risultato finale del programma di ricerca congiunto Joint-Unmanned Combat Air System (J-UCAS) di Darpa, US Air Force e US Navy, iniziato circa 10 anni fa.
Il programma Phantom Ray trae beneficio da tecniche di progettazione rapida per sviluppare e costruire nuovi prototipi e poi dimostrarne le relative capacità. Tra i principali fornitori compaiono General Electric-Aviation (propulsione e distribuzione di potenza), Honeywell (impianto frenante), Woodward-HRT (attuatori del sistema di controllo di volo), Crane Hydro-Aire (controlli dei freni) e Heroux-Devtek (carrello di atterraggio).

Presentato il Sea Avenger

Riferimento | Americhe | Marina |


General Atomics Aeronautical Systems (GA-ASI) ha presentato presso l’expo “Sea-Air-Space 2010” della Navy League a Washington, il Sea Avenger, un derivato del Predator C Avenger studiato per operazioni a bordo di portaerei, per soddisfare il requisito della Marina degli Stati Uniti riguardo un assetto senza pilota da sorveglianza e attacco (UCLASS – Unmanned Carrier-Launched Airborne Surveillance and Strike). La società ha formalmente proposto il Sea Avenger al Naval Air Systems Command (NAVAIR) rispondendo alla relativa richiesta di informazioni (RFI) della Marina.

Come il Predator C, il Sea Avenger rappresenta una soluzione tecnologicamente pronta, e a basso rischio, per svolgere compiti di intelligence, sorveglianza, ricognizione (ISR) e attacco di precisione, con autonomia prolungata. Si giova dell’esperienza della compagnia nella realizzazione di assetti non pilotati conseguita in 18 anni di sviluppo della serie Predator, con un milione di ore di volo operative accumulate.

Anticipando le necessità future della US Navy per un velivolo senza pilota basato su portaerei, GA-ASI ha introdotto per tempo sul Predator C delle caratteristiche tese a facilitare il successivo sviluppo di una versione adatta unicamente ad operare dal ponte delle Nimitz e delle Ford, con l’obiettivo di procedere per gradi all’integrazione di uno stormo completamente unmanned nel gruppo di volo imbarcato a fiianco degli aerei convenzionali. In particolare il velivolo è equipaggiato con un motore a bassissimo consumo di carburante unito ad una riprogettazione delle relative prese d’aria, una piattaforma retrattile ospitante i sensori elettro-ottici e all’infrarosso (EO/IR), armi ospitate nella baia interna e ali ripiegabili. La struttura del velivolo è stata progettata anche per accomodare un carrello di atterraggio più robusto, gancio di coda, dispositivi di frenata, e altre disposizioni atte alle operazioni sul ponte di volo.

Il Predator C, da cui il Sea Avenger deriva, è progettato per eseguire missioni ISR ad alta velocità e tempestivi attacchi di precisione. La configurazione attuale presenta una fusoliera di 13 metri di lunghezza con un’apertura alare di 20 metri; l’aereo è in grado di volare a 740 km/h per 20 ore, e può operare fino a 50.000 piedi di altitudine. L’Avenger incorpora un Synthetic Aperture Radar (SAR) Lynx, vari sensori EO/IR, e fino a 3.000 libbre di ordigni opitati nella baia interna. E’ in corso di valutazione l’integrazione a bordo del sistema ALERT (Advanced Low-observable Embedded Reconnaissance Targeting), una versione ad hoc del sistema EOTS sviluppato da Lockheed Martin per l’F-35 Lightning II. L’aereo è basato su un’architettura aperta e modulare in modo che il carico pagante possa essere rapidamente personalizzato secondo le esigenze del cliente. Il primo volo del Predator C Avenger è avvenuto il 4 aprile 2009 e attualmente sta continuando la campagna di prove di volo come previsto da programma, con un secondo aereo in fase di sviluppo che dovrebbe essere completato entro la fine dell’anno.

Inizia la costruzione del Phantom Eye

Riferimento | Aerospazio | Americhe |


Boeing ha iniziato la costruzione del Phantom Eye, il suo primo UAV di tipo HALE (High Altitude Long Endurance) propulso da un motore a idrogeno liquido, completata la quale verrà trasportato al Dryden Flight Research Center della NASA presso la Edwards Air Force Base, California, dove effettuerà test a terra in vista del primo volo stimato per l’inizio del 2011.

“Il cuore del sistema è il sistema di propulsione”, ha detto Darryl Davis, Presidente della divisione Boeing Phantom Works. “Dopo cinque anni di sviluppo stiamo procedendo rapidamente all’assemblaggio di un UAV con motore a idrogeno pronto per volare all’inizio del prossimo anno”

Il bimotore Phantom Eye avrà un’apertura alare di 45 metri e avrà la capacità di permanere in volo per quattro giorni consecutivi a 65.000 piedi con un carico pagante di 200 kg, in modo da garantire una presenza prolungata nella stratosfera sopra un’area specifica per missioni di ricognizione, intelligence, sorveglianza e comunicazioni. I due motori a quattro cilindri da 2.3 litri possono spingere lo UAV fino a 278 km/h. Boeing sta anche sviluppando un UAV HALE più grande capace di rimanere in volo per 10 giorni consecutivi trasportando un carico pagante di 900 kg, e un altro UAV della dimensione di un caccia, il Phantom Ray, che fungerà da piattaforma tecnologica.

“Crediamo che il Phantom Eye e il Phantom Ray rappresentino due aree verso cui si sta muovendo il mercato, e sviluppare rapidamente dei prototipi è la via più veloce per arrivarci”, ha detto Dave Koopersmith, Vice Presidente di Advanced Boeing Military Aircraft. “Questi dimostratori riducono il rischio tecnologico e rappresentano la base per incontrare le esigenze dei clienti sia militari che commerciali”.

Questo prototipo segue la scia del primo velivolo del genere sviluppato da Boeing, il Condor, che ha stabilito diversi record di altitudine e autonomia verso la fine degli anni ’80. Boeing per questo programma sta lavorando con i partner Ball Aerospace, Aurora Flight Sciences, Ford Motor Co. e MAHLE Powertrain.

Aeronautica Militare Italiana Afghanistan AgustaWestland Airbus Military Alenia Aermacchi Alenia Aeronautica BAE Systems Boeing Darpa DCNS Difesa Antimissile EADS ESA Eurocopter Eurofighter Typhoon F-35 Lightning II JSF Fincantieri Finmeccanica General Dynamics Gripen India Italia KC-767 LCS Lockheed Martin M346 Marina Militare Italiana Marine Nationale MBDA Network Centric Warfare Northrop Grumman Raytheon Royal Air Force Royal Navy Russia SAAB Selex Galileo Selex Sistemi Integrati Sukhoi Telespazio Thales Thales Alenia Space UAV/UAS UCAV United Technologies

Aerospazio (475)
Americhe (302)
Analisi (11)
Asia e Pacifico (99)
Esercito (118)
Europa (469)
Industria (172)
Marina (229)
Medio Oriente e Africa (69)
Uncategorized (3)

WP-Cumulus by Roy Tanck and Luke Morton requires Flash Player 9 or better.