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Regno Unito: Pubblicata la National Security Strategy “A Strong Britain in an Age of Uncertainty”

Riferimento | Analisi | Europa |

Il Ministero della Difesa del Regno Unito ha pubblicato il documento programmatico contenente le linee guida strategiche per la Sicurezza Nazionale chiamato “A Strong Britain in an Age of Uncertainty”. La nuova National Security Strategy definisce i rischi principali a cui si prevede sarà sottoposto il paese dividendoli in tre gruppi secondo importanza decrescente determinata dal possibile impatto e dalla probabilità di realizzazione.
Al primo posto per livello di priorità compaiono:

• il terrorismo internazionale, scatenato contro il Regno Unito o i suoi interessi, e condotto attraverso attacchi chimici, biologici, radiologici o nucleari. Previsto anche il rischio di un significativo aumento del terrorismo in Irlanda del Nord.
• attacchi informatici ostili condotti da altri stati, ed un aumento dei crimini informatici su larga scala.
• possibilità di un incidente rilevante o di una calamità naturale che richieda una risposta a livello nazionale, come gravi inondazioni costiere riguardanti tre o più regioni del Regno Unito, o una pandemia influenzale.
• una crisi militare internazionale tra stati, che potrebbe coinvolgere il Regno Unito, i suoi alleati, nonché altri stati e attori non statuali.

Al secondo posto, fra i rischi meno probabili ma con stesso livello di impatto, compaiono:

• un attacco diretto contro il Regno Unito o i territori d’oltremare da parte di un’altro stato, o condotto per procura, con utilizzo di armamenti chimici, biologici, radiologici o nucleari (CBRN).
• rischio di instabilità, insurrezione o guerra civile in territori che potrebbero costituire un ambiente favorevole ai terroristi come base per poi minacciare il Regno Unito.
• un aumento significativo del livello della criminalità organizzata che interessa il Regno Unito.
• disturbo delle informazioni ricevute, trasmesse o raccolte dai satelliti, come probabile risultato di un deliberato attacco di un altro stato.

Al terzo posto infine compaiono rischi ritenuti meno probabili come:

• un attacco militare convenzionale (che non preveda l’uso di armi CBRN) su larga scala contro il Regno Unito sferrato da un altro stato con vittime e danni alle infrastrutture nazionali.
• un aumento significativo del livello di infiltrazione terroristica, della criminalità organizzata, di immigrazione clandestina e di traffico di merci attraverso la frontiera.
• interruzione delle forniture di petrolio o gas nel Regno Unito, o instabilità dei prezzi, a causa di guerre, incidenti, gravi scoinvolgimenti politici, o manipolazione deliberata del livello di approvvigionamento da parte dei produttori.
• una fuoriuscita di materiale radioattivo da un sito nucleare civile all’interno del Regno Unito che colpisca una o più regioni.
• un attacco convenzionale di uno stato contro un altro membro della NATO o dell’Unione Europea a cui il Regno Unito dovrebbe rispondere.
• un attacco contro un territorio d’oltremare del Regno Unito come risultato di una controversia sulla sovranità, o un più ampio conflitto regionale.
• un disturbo a breve e medio termine delle forniture internazionali di risorse (ad esempio alimenti, minerali) essenziali per il Regno Unito.

Per contrastare questi rischi il governo del Primo Ministro Cameron rilascierà oggi la Strategic Defence and Security Review (SDSR), che fornirà una più attenta descrizione della risposta del Regno Unito calibrata sull’analisi degli scenari individuati dalla National Security Strategy, e su un taglio dei finanziamenti alla Difesa dell’8% in 5 anni (circa 5 miliardi di euro in totale). In particolare la SDSR supporterà e guiderà i lavori di tutti i dipartimenti e le agenzie coinvolti nella sicurezza nazionale in modo che l’approccio ai diversi temi sia corale, ottimizzando così la spesa.

A fronte di questi imput sorgono importanti novità, che delineano la volontà di raggiungere un maggior equilibrio tra risorse e spesa verso un modello di difesa per i prossimi 40 anni che preveda forze armate numericamente più piccole ma complessivamente più efficienti.

Il Regno Unito è destinato a perdere la sua capacità di attacco dal mare fino al 2020, un buco di capacità che il Ministro della Difesa Liam Fox considera analogo a quello occorso negli anni ’70 con l’arrivo dei primi Harrier. In particolare la Royal Navy pensionerà immediatamente la HMS Ark Royal, e per la nuova portaerei in costruzione da 65.000 tonnellate HMS Queen Elizabeth si delinea un ruolo di LHD, portaelicotteri utilizzabile in missioni di assalto anfibio, dal momento in cui verrà messa fuori servizio la HMS Illustrious.
cvf

Poichè le previsioni di spesa rendono incompatibile la coesistenza di due unità maggiori come le portaerei gemelle Queen Elizabeth e Prince of Wales, dopo circa tre anni di servizio, il governo potrebbe decidere di vendere la prima nel 2019 in coincidenza dell’entrata in servizio della seconda. In particolare la HMS Prince of Wales verrà convertita a portaerei CATOBAR rimuovendo lo sky-jump e attrezzando l’unità (già predisposta per quest’intervento) con catapulte e cavi d’arresto, per renderla più interoperabile con gli aerei francesi ed americani. Naturalmente il Regno Unito abbandonerà l’acquisto di F-35B (versione a decollo corto e atterraggio verticale) per ordinare la versione con maggiore autonomia e carico bellico F-35C che arriverebbe a bordo della nave a partire dal 2020.

La decisione sul programma di sottomarini successore degli SSBN Vanguard dovrà essere rimandata fino alle prossime elezioni generali nel 2015, ma il Regno Unito riceverà come programmato tutti i sette classe Astute in modo da mantenere inalterata la base industriale e le competenze del paese nel settore. La vita operativa dei classe Vanguard sarà prorogata fino alla fine del 2020, così come il suo deterrente nucleare.

Londra ridimensionerà l’esercito con un taglio di 7.000 soldati, 100 carri armati, 200 dei suoi veicoli corazzati e una brigata corazzata. Le truppe di stanza in Germania verranno ritirate e dislocate in una delle due basi che la RAF ha programmato per la chiusura.

La RAF perderà almeno 5.000 effettivi, mentre la Royal Navy 4.000, mentre le forze speciali della Gran Bretagna beneficieranno di un aumento in termini di bilancio e personale.

Il dettaglio delle misure che verranno adottate verrà esposto in parlamento oggi pomeriggio dal Premier Cameron.

Contratto per supporto motori EJ200 dell’Eurofighter Typhoon

Riferimento | Aerospazio | Europa |


Rolls-Royce ha firmato un contratto decennale del valore di 990 milioni di euro (£865 milioni) con il Ministero della Difesa britannico (MOD) a sostegno della flotta di Eurofighter della Royal Air Force, spinta dai motori EJ200, assemblati dall’azienda a Bristol.
Secondo i termini del contratto, che si concluderà nel 2019, la Rolls-Royce garantirà alla RAF un livello prestabilito di disponibilità per i suoi motori EJ200 a costi più convenienti per la RAF. I lavori di supporto e manutenzione verranno eseguiti presso la principale base operativa dei Typhoon inglesi a RAF Coningsby, e successivamente a RAF Leuchars, con parte delle attività svolte sia a Bristol che Ansty, vicino a Coventry.

Martin Fausset, Managing Director di Rolls-Royce Defence Aerospace, ha dichiarato: “Questo contratto soddisfa la sfida lanciata dal Ministero della Difesa all’industria per la fornitura di soluzioni innovative di supporto a prezzi accessibili per il programma Typhoon”

Chris Bushell, responsabile del MOD per il programma Eurofighter, ha aggiunto: “L’annuncio odierno di un servizio di disponibilità decennale per i motori firmato con Rolls-Royce è una buona notizia per tutti noi; ciò consentirà di massimizzare la disponibilità di aerei utilizzando la soluzione più costo-efficace. Il Typhoon opera nel ruolo di difesa aerea da oltre due anni e ha raggiunto capacità multi-ruolo ed è stato dichiarato pronto al combattimento dalla RAF nel luglio 2008″.

Rolls-Royce è impegnata in tutti gli aspetti di supporto al motore EJ200, compresa la fornitura di motori di ricambio per soddisfare le richieste del cliente e il supporto tecnico, ovunque il Typhoon è dispiegato, comprese le isole Falkland.

Il motore EJ200 è costruito dal consorzio Eurojet, di cui Rolls-Royce è partner assieme a MTU in Germania, Avio in Italia e ITP in Spagna. Il motore EJ200, con le sue elevate prestazioni unite all’altissima disponibilità operativa, è in grado di offrire un alto livello di affidabilità, facilità di manutenzione e basso costo per l’intero ciclo di vita.

UK ordina settimo C-17

Riferimento | Aerospazio | Europa |

C-17
Il Ministero della Difesa del Regno Unito ha dato il via libera al processo di acquisizione del settimo aereo da trasporto tattico e strategico C-17 Globemaster III per la Royal Air Force (RAF), con data di consegna prevista per il dicembre 2010.
“La RAF ha un requisito urgente di nuovi mezzi da trasporto. Conosciamo di prima mano le capacità e l’affidabilità del C-17 in ogni missione ed ecco perchè ne stiamo aggiungendo un altro alla flotta”, ha detto Robin Philip, responsabile per il Supporto Aereo al MoD.

La flotta attuale si compone di sei C-17, con base operativa a Brize Norton, che hanno collezionato fino ad oggi più di 50.000 ore di volo in missioni in Iraq e Afghanistan, comprese evacuazioni mediche e aiuti umanitari nel sud-est asiatico e in Pakistan.
Il Regno Unito fa parte della rete di supporto logistico internazionale del C-17 che contribuisce ad aumentare la prontezza operativa degli aerei e a diminuire i relativi costi di esercizio, supporto e manutenzione.

Il C-17 può compiere missioni di trasporto truppe, cargo, umanitarie fino a 4.400 km con un carico di 77 tonnellate ed atterrare su piste semipreparate di lunghezza inferiore ai 1.000 metri. Attualmente ci sono 211 C-17 in servizio nel mondo, 192 presso la U.S. Air Force, 6 nella RAF, 4 presso le forze armate canadesi, 4 nella Royal Australian Air Force, tre riservati alla Strategic Airlift Capability in ambito NATO, e due nelle forze armate del Qatar.

Inizio della produzione del primo F-35 per il Regno Unito

Riferimento | Aerospazio | Americhe | Europa |


Northrop Grumman ha iniziato in anticipo sui tempi previsti la produzione della parte centrale di fusoliera relativa al primo esemplare di F-35, versione STOVL (short takeoff/vertical landing), destinato al Regno Unito. Il velivolo, designato BK-1, fa parte del quantitativo previsto per la fase di produzione iniziale LRIP3.

Il lavoro, svolto presso le proprie strutture NG di Palmdale, California, consiste nell’assemblaggio in 18 fasi della sezione centrale partendo dai condotti delle prese d’aria in composito, e costruendo attorno ad essi la struttura e integrando i relativi sistemi. Una volta completata, la parte centrale di fusoliera si unirà alle parti prodotte dagli altri partner industriali presso la linea di assemblaggio finale di Lockheed Martin a Fort Worth, Texas.

Northrop Grumman, fra i maggior sub contractor e membri industriali del team JSF guidato da Lockheed Martin, è responsabile della progettazione e della costruzione delle sezioni centrali di fusoliera di tutte e tre le versioni dell’F-35 (la cui produzione è stimata in più di 3.100 esemplari). Fornisce inoltre il radar AESA AN/APG-81, la suite di comunicazione navigazione e identificazione (CNI), il DAS (Distributed Aperture System) e vari sottosistemi elettro-ottici. Ad oggi sono state consegnate 25 sezioni, 19 per la fase SDD (system development and demonstration), e 6 per la fase di produzione iniziale a basso ritmo.

L’F-35 Lightning II è un cacciabombardiere stealth supersonico multiruolo di 5a generazione che verrà prodotto in 3 versioni ad alta comunanza di componenti: F-35A – versione a decollo convenzionale (CTOL – conventional takeoff and landing), F-35B – versione a decollo corto ed atterragio verticale (STOVL – short takeoff/vertical landing) e F-35C – versione per portaerei convenzionali (CV – carrier variant).

Nelle ultime settimane il Ministero della Difesa del Regno Unito per fronteggiare i problemi di bilancio, e nell’impossibilità di tagliare la costruzione di una delle due nuove portaerei classe Queen Elizabeth, i cui contratti sono già stati piazzati, sta pensando di tagliare il proprio requisito di F-35B di 88 unità, passando da 138 a 50 velivoli destinati alla sola HMS Queen Elizabeth, di fatto degradando la HMS Prince of Wales a nave comando portaelicotteri/uav e assalto anfibio.
La priorità per il MoD rimane il supporto finanziario alla missione in Afghanistan per assicurare alle truppe dispiegate in teatro la continuità di risorse e mezzi.

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